Segue traduzione del comunicato stampa dell’Unione Mondiale dei Ciechi del 4 gennaio 2015: Da circa 200 anni i non vedenti possono imparare a leggere e scrivere utilizzando il Braille. Il Braille è un sistema di alfabeto tattile di 6 punti in una combinazione 3×2 utilizzato per rappresentare lettere, numeri e simboli nella maggior parte delle lingue del mondo. Esso ha un ruolo essenziale nella vita di milioni di persone non vedenti in tutto il mondo perché permette loro di accedere ai testi scritti e di studiare allo stesso modo dei loro pari vedenti. Il Braille è stato inventato da un giovane cieco, Louis Braille, all’età di 15 anni (nel 1824). A quel tempo, Louis era iscritto all’Istituto per Giovani Ciechi di Parigi e rivendicava il diritto di leggere libri proprio come gli altri ragazzi: si dedicò così a concepire un alfabeto tattile che avrebbe dovuto essere facile da imparare, da riprodurre e da utilizzare.
Per gli studenti non vedenti il Braille è la chiave per l’alfabetizzazione e l’occupazione futura; tuttavia, le leggi vigenti sul diritto d’autore obbligano le scuole a chiedere il permesso di riprodurre i libri in formati accessibili, come il braille o la stampa ingrandita e così se un paese non riconosce un’eccezione al diritto d’autore per gli utenti non vedenti viene a generarsi un grave ostacolo per l’educazione dei bambini ciechi e ipovedenti, i quali potrebbero non avere accesso ai libri e ai materiali didattici di cui hanno bisogno. Inoltre, i libri in braille prodotti dalle organizzazioni al servizio delle persone non vedenti in un paese come il Perù non possono, per esempio, essere condivisi con un altro paese come l’Argentina. Così ciascun paese ha bisogno di produrre i propri libri accessibili, creando duplicazioni inutili e il lievitare dei costi, che potrebbero essere invece ridotti se i libri di testo in Braille potessero essere condivisi tra i diversi paesi.
Per diversi anni l’Unione Mondiale dei Ciechi (World Blind Union – WBU) ha lavorato insieme con altre organizzazioni internazionali e con l’Organizzazione Mondiale per la Proprietà Intellettuale (OMPI) per la messa a punto di un trattato che dovrebbe eliminare questi ostacoli per l’accesso alla conoscenza a livello mondiale. Il risultato è stato il Trattato di Marrakech, adottato dall’OMPI nel giugno 2013.
Il Trattato di Marrakech è un accordo internazionale sul diritto d’autore che entrerà in vigore appena verrà ratificato da 20 paesi. I paesi che ratificano il trattato saranno tenuti a riconoscere una deroga alla normativa nazionale sul diritto d’autore relativa alla produzione di libri in formato accessibile per le persone non vedenti e le persone con difficoltà di lettura dei testi a stampa senza bisogno del permesso dei detentori del diritto d’autore. Il trattato di Marrakech riconosce inoltre alle biblioteche per ciechi e alle organizzazioni al servizio delle persone non vedenti il diritto di condividere le versioni accessibili dei libri e di altre opere tra diversi paesi, anche in questo caso senza la necessità di ottenere il permesso da parte dei detentori del diritto d’autore.
Ad oggi il trattato di Marrakech è stato firmato da 81 paesi ma ratificato soltanto da 4: India, El Salvador, Emirati Arabi Uniti e Uruguay. La WBU è riconoscente a questi paesi per aver riconosciuto l’importanza di questo trattato per i loro cittadini con disabilità visiva e difficoltà di lettura dei testi a stampa, tuttavia, perché questo trattato divenga realmente efficace è necessario che tutti i paesi lo ratifichino, così che milioni di libri possano essere prodotti in braille e in altri formati accessibili. Solo i paesi che ratificano il trattato possono usarlo a vantaggio dei propri cittadini ciechi, quindi esortiamo tutti i paesi a ratificare nel 2015 questo trattato di importanza fondamentale. Maggiori informazioni, compreso l’intero testo del Trattato di Marrakesh, sono disponibili sul sito della WBU: http://www.worldblindunion.org/English/our-work/our-priorities/Pages /right-2-read-campaign.aspx.
In questa Giornata Mondiale del Braille, la WBU rivolge un appello generale perché nei vari paesi vengano presi contatti con i governi per fare sapere loro che il Diritto di Leggere è un importante diritto umano per tutte le persone e chiedere loro di firmare e ratificare il Trattato di Marrakech per facilitare l’accesso alle opere pubblicate da parte delle persone cieche, ipovedenti o con altre difficoltà di lettura dei testi a stampa. La Giornata Mondiale del Braille viene celebrata ogni anno il 4 gennaio in onore di Louis Braille, l’inventore del Braille, nato in quello stesso giorno nel 1809.
The World Blind Union (WBU) è l’organizzazione mondiale che rappresenta circa 285 milioni di persone cieche e ipovedenti nel mondo. I suoi membri sono organizzazioni di persone non vedenti che tutelano i propri diritti in prima persona e organizzazioni che sono al servizio dei non vedenti in oltre 190 paesi insieme ad alcune organizzazioni internazionali che operano nel campo della disabilità visiva.
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Marianne McQuillan,
Manager, Communications & Fund Development
Marianne.mcquillan@wbuoffice.org