Cosenza – L’Unione Ciechi alla scoperta dell’Archivio di Stato, di Maria Colosimo

Autore: Maria Colosimo

Quella di venerdì 8 aprile è stata una giornata molto speciale per l’Unione Ciechi ed ipovedenti di Cosenza.
Per tutti i soci si sono aperte  le porte dell’Archivio di Stato. Per la prima volta, anche i disabili visivi, hanno avuto l’opportunità di scoprire ed esplorare i “segreti” contenuti in questo importante Istituto, lungo un percorso culturale appositamente costruito su misura per loro.  Si è partiti dalla visita guidata e descrittiva del maestoso chiostro cinquecentesco, incastonato nella sede monumentale dell’Archivio stesso, che contiene gli affreschi sulla vita di S. Francesco di Paola, minuziosamente “raccontati” ai presenti, nella forma scenica e nei dettagli tecnici. Si è avuto modo di conoscere la “mission” dell’Archivio, all’interno del quale si avvicendano quotidianamente ricercatori, studiosi, scrittori, docenti, ma anche semplici cittadini e studenti. Il tutto all’interno di una sede comodamente accessibile a chi è diversamente abile. Per rendere l’ evento di questa eccezionale giornata accessibile ai non vedenti, oltre alla descrizione visiva dettagliata della storica location, si è offerta la possibilità di ” toccare con mano” alcuni antichi registri e pergamene tra quelli conservati nell’Archivio. Inoltre, in occasione della ricorrenza del Centenario, è stata allestita una mostra documentaria sulla Grande Guerra, per l’occasione completamente presentata con schede trascritte in Braille. Dei documenti selezionati della Grande Guerra, è stata poi data  lettura orale di brani, dialoghi  e testimonianze di particolare interesse storico e di  toccante contenuto.
Il Presidente dell’Unione Ciechi ed Ipovedenti, Pino Bilotti, si è detto entusiasta per questa iniziativa promossa dal personale dell’Archivio di Stato, auspicando una futura collaborazione, che possa portare  anche alla trasposizione in formato  audio di rilevanti documenti d’Archivio.
Venerdì 8 aprile, dunque, è stata una giornata che ha offerto una preziosa e straordinaria occasione a ciechi ed ipovedenti cosentini, a dimostrazione del fatto che l’arte e la cultura, laddove vi sia volontà, ed impegno reale, possano diventare sempre più accessibili e fruibili, anche da chi le “vede” da una prospettiva diversa.