Contributi dei lettori: Legge di stabilità e voglia di futuro, di Massimo Vita

Autore: Massimo Vita

La legge di stabilità approvata notte tempo dal nostro parlamento ci ha portato la bella notizia come ci comunica il nostro presidente nazionale. Mi piace riportare alcuni suoi passaggi perché ritengo sia utile riflettere insieme su come sia urgente riflettere sul futuro della nostra organizzazione proprio adesso che possiamo lavorare con relativa serenità avendo un sostegno economico.
Nel comunicato n. 1 il presidente dice:
“”Il dettaglio per anno è rispettivamente il seguente :
-Cap.2316/1  Ministero Interno (Irifor-Ierfop)
2.787.321
2.783.874
2.781.767
-Cap.2316/2  Ministero Interno (UICI)
2.054.565
2.054.308
2.054.150
-Cap.3631/3  Ministero Beni C. (Libro Parlato)
2.964.397
2.966.142
2.966.142”
Queste cifre sono importanti soprattutto perché distribuite su tre anni dandoci la possibilità di lavorare su altri provvedimenti molto importanti come la modifica alla 113, le modifiche al mondo della scuola e all’ISEE.
In questi tre anni dovremo adoperarci per renderci sempre più autonomi dai fondi pubblici e, come chiede il governo, diminuire le spese della struttura.
Comunque siamo, come dice Barbuto difronte a un grande risultato.
Condivido l’affermazione del presidente quando afferma che questo risultato:
“è frutto soltanto della nostra Unità e della nostra fiducia tenace, anche a dispetto dello scetticismo di taluni”
Penso sia importante coltivare la rete di relazioni politiche intessuta a tutti i livelli dando visibilità locale ai parlamentari che ci hanno sostenuto.
Fa piacere sentire che il presidente onorario non ha mancato di far sentire la sua vicinanza al nostro presidente nazionale che, ha certamente bisogno di tutti noi per condurre fino al congresso la nostra associazione e, a mio avviso, se vorrà, anche in futuro. Per guardare davvero al futuro nell’interesse della categoria, dobbiamo essere tutti più trasparenti, più disponibili, più consapevoli del nostro ruolo e più legati alla nostra associazione rifiutando l’etichetta di chi, troppo legato alla poltrona, ci potrebbe definire disfattisti, cialtroni, inesperti o cos’altro.
Il propulsore per dare una vita nuova alla nostra associazione deve essere la struttura locale che deve sapersi rinnovare e fornire una presenza più forte soprattutto più incisiva politicamente sul territorio.
Siamo in un anno di rinnovo della nostra associazione a tutti i livelli ma siamo anche in un anno in cui si rinnoveranno quasi tutti i consigli regionali e noi dovremmo essere capaci di far sentire forte la nostra voce.
Auspicherei che i nostri consigli regionali di primavera si svolgessero prima possibile e in luoghi molto visibili proprio per dire la nostra sui programmi politici delle forze in campo alle elezioni regionali.
Rinnovare vuol dire arrivare al rinnovo delle cariche con candidature chiare e soprattutto con programmi alla luce del sole. Io per mia parte, ho già più volte comunicato che non sono interessato alla presidenza regionale ma nemmeno al consiglio nazionale perché avrei piacere di continuare l’esperienza all’I.Ri.Fo.R. nazionale e se possibile far parte dell’ufficio di presidenza regionale.
A livello sezionale ho posto la mia candidatura per un secondo e conclusivo mandato come presidente e spero che i soci vogliano darmi fiducia.
Concludo dicendo che ho un timore legato alla nostra capacità di programmazione e temo che la fase del rinnovo delle cariche procederà con poco coordinamento.
Per adesso però possiamo iniziare il nuovo anno con fiducia e con rinnovata energia; quella energia che ci viene dai successi.
Bravo presidente, brava Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti.