Contributi dei lettori- Guido al Buio, di Pino Bilotti

Autore: Pino Bilotti

Finalmente, giorni fa sono ritornato dal corso di guida della mia nuova macchina. Un corso davvero interessante che ha illustrato le tecnologie presenti e istruito sulle nuove caratteristiche costruttive del mio veicolo.
Allora, Fanny, portami a via Borgognona 38 Roma e poi vai al parcheggio, ok esegui.
L’auto, parte indisturbata e in silenzio viaggia, rallenta si ferma agli stop e dopo 500 Chilometri giunge la voce sensuale di Fanny che conferma l’arrivo, un Bip conferma la sua fermata e si apre la porta, scendo e lei da sola va al parcheggio.
Questo è ciò che si verificherà nel prossimo futuro.
Oggi:
“Negli ultimi decenni le auto hanno subito una graduale trasformazione dai sistemi meccanici immaginati da Henry Ford a veri e propri computer su ruote.
E questa trasformazione sta progredendo con una nuova ondata di innovazione digitale, a partire dalla guida automatica.
I primi modelli di auto senza guidatore risalgono alla fine del XX secolo.
Ma il recente aumento di sofisticazione dei sensori e la parallela riduzione dei loro costi – che hanno dato vita, per esempio, a sistemi Lidar economici, in grado di “vedere” una strada in 3D in maniera simile all’occhio umano – stanno avvicinando ora questi modelli al mercato.
Come abbiamo visto recentemente, diversi costruttori si stanno dando da fare per integrare questi sistemi nei loro modelli e prevedono di iniziare a vendere vetture dotate di diversi gradi di autonomia già dal 2016.
Un recente rapporto Ihs stima che «poco dopo il 2050» virtualmente tutti i veicoli potranno viaggiare senza guidatore.
Ma quale sistema di guida c’è dietro l’auto senza conducente? Ci sono benefici significativi nel poter staccare le mani dal volante per leggere un libro o mandare un messaggino senza sensi di colpa? Al Ces i giornalisti erano molto presi nello scattare foto dei veicoli senza conducente che viaggiavano sulle strade di Las Vegas.
Se avessero staccato l’occhio dall’obiettivo, avrebbero potuto vedere qualcosa di ben più significativo: il palcoscenico su cui si svolgerà la rappresentazione della guida automatica, la strada stessa.
Le automobili senza conducente promettono di avere un impatto incredibile sulla vita urbana, dal momento che renderanno meno netta la distinzione tra trasporto pubblico e privato.
La “nostra” macchina potrà darci un passaggio per andare in ufficio la mattina e in seguito, al posto di rimanere inattiva nel parcheggio aziendale, fornire un passaggio a un altro membro della nostra famiglia – oppure ad altre persone nelle vicinanze, nella nostra community online o nella nostra città.
I veicoli senza guidatori di domani daranno il via a un’altra ondata di innovazione, dall’ottimizzazione della portata delle strade alla gestione degli incroci.
Immaginate un mondo senza semafori, dove i flussi di veicoli in continuo movimento si incrociano “magicamente” senza il rischio di collisioni.
In altri termini un mondo in cui le sfide globali della mobilità saranno sempre di più risolte con il silicio piuttosto che con l’asfalto.
In questo contesto la spinta per l’adozione generalizzata di queste soluzioni implica la garanzia che le nostre strade abbiano per lo meno lo stesso livello di sicurezza di oggi.
Questo significa che devono essere introdotte ridondanze di sistema per assicurare che se una parte smette di funzionare, un’altra sia pronta a sostituirla senza soluzione di continuità.”
Un futuro dietro la porta che tutti stiamo aspettando come non vedenti per raggiungere così un altro grado di libertà e di autonomia.
Pino Bilotti