Una settimana che ti cambia la vita, di Annaclara Farace

Autore: Annaclara Farace

Dal 5 al 13 settembre ha avuto luogo nel villaggio turistico di Ayianapa, situato sulla costa sud orientale dell’isola di Cipro, uno scambio internazionale, a cui hanno partecipato sei paesi: Italia, Germania, Cipro, Islanda, Georgia e Serbia.
Tale esperienza ha inciso notevolmente su tutti i partecipanti me inclusa, perché abbiamo potuto metterci alla prova in ogni momento sia dimostrando a noi stessi che potevamo essere autonomi più di quanto non credessimo, ma anche capaci di superare le barriere linguistiche.
Il programma permetteva il connubio di momenti conviviali ad altri basati sul confronto culturale e di esperienze passate, ad altri ancora in cui abbiamo potuto mettere alla prova le nostre doti di ginnasti, durante le intense sessioni di attività fisica.
Sotto il profilo culturale abbiamo avuto la possibilità di visitare una domus risalente al quarto sec d.C. di un aristocratico greco di nome Eustolios nel sito archeologico di Kourion e un anfiteatro, costruito sulla stessa acropoli, realizzato nel secondo sec. D.C.
Prima di condurci direttamente sul sito in questione ci hanno fatto visionare modellini tattili della casa e dell’anfiteatro. Oltre a questi abbiamo potuto toccare con mano anche dei due mosaici più importanti situati all’interno della domus e rappresentanti un uccello e un pesce, tipici della simbologia cristiana.
Altra bellissima esperienza è stata l visita al museo del mare (in greco Thalassa). È sorprendente la varietà di animali marini e uccelli, vasi e reperti dell’epoca, riprodotti in vetroresina e pertanto esaminabili anche con le mani. Unico neo, il filmato introduttivo che ci hanno mostrato quando siamo arrivati al museo, decisamente troppo poco parlato.
Inoltre, per quanto sia comprensibile e giusto, è stato abbastanza triste non poter toccare i resti di una antica nave greca, reperto principe e simbolo del museo stesso. Infatti era proprio la nave in questione ad essere protagonista del video introduttivo, nel quale veniva mostrata attraversare le diverse epoche storiche in un ipotetico viaggio nel tempo.
Dal punto di vista relazionale e sociale abbiamo svolto per quattro mattine degli interessantissimi workshops con una psicologa molto preparata e molto gentile, che parlava un ottimo inglese.
Durante queste attività abbiamo avuto la possibilità di confrontarci con gli altri, parlando delle problematiche che una persona con disabilità può trovarsi ad affrontare nel proprio paese, facendo allo stesso tempo un ottimo lavoro sia per esercitare le competenze di speaking e di listening, ma anche imparando a comprendere gli altri e le loro esperienze passate.
Nelle prime due serate ci siamo dedicati alla presentazione dei sei paesi: ogni team ha scelto le modalità che riteneva più opportune per rappresentare il proprio paese e in questo modo è emersa anche la personalità del popolo e, soprattutto, dei componenti dei gruppi.
Sotto un profilo più meramente ludico ci è stata data la possibilità di andare al mare tutti insieme e la sera di conversare, fare musica e imparare a conoscere meglio le culture dei paesi con cui abbiamo avuto la fortuna di condividere questa esperienza che si è dimostrata essere davvero speciale e unica.
Per concludere mi sembra doveroso ammettere che prima di questa esperienza ero alquanto titubante, temendo di non essere in grado di gestire una situazione simile, ma dopo aver tentato la sorte e aver fatto questo piccolo salto verso qualcosa di sconosciuto e nuovo, posso dire di essere davvero contenta di aver deciso di partecipare a questo Exchange e auguro a chiunque abbia voglia di mettersi alla prova e di proiettarsi verso nuove realtà di partecipare ad attività simili.

Gruppo italiano

Gruppo italiano

 

Una laurea che ci fa felici, di Massimo Vita

Autore: Massimo Vita

Mi fa piacere informare che si è laureata la nostra socia Rachele Duchini.
Rachele ha conseguito col massimo dei voti la laurea in fisioterapia della riabilitazione.
Con la laurea di Rachele si è accesa una nuova luce che illumina il nostro mondo.
Complimenti vivissimi a Rachele nella speranza che possa essere di stimolo per tanti ragazzi che studiano tra mille difficoltà.

Giovani: The Perfect Match: una vera esperienza di integrazione, di Marta Ghelli

Autore: Marta Ghelli

Tutto è iniziato quasi per gioco. Era la scorsa estate e avevo appena terminato un’immersione in mare assai faticosa, ma bella, quando ricevetti sul telefonino una chiamata nella quale mi veniva proposto un corso nel quale avrei dovuto parlare per un’intera settimana solo ed esclusivamente in inglese.
Appena mi fu possibile controllai la mail e lessi alcune informazioni su un’associazione chiamata Lunaria che aveva intrapreso una collaborazione con l’unione italiana ciechi.
Decisi che al mio ritorno dalle vacanze avrei approfondito la cosa.
Purtroppo al ritorno dalle vacanze fui costretta a rifiutare l’offerta, ma mi riproposi di valutarla non appena sarebbe stato attivato un nuovo progetto.
Fortunatamente non è trascorso tanto tempo e nel gennaio scorso mi venne nuovamente proposto di prendere parte a The perfect Match. Qualche leggera esitazione, ma nel giro di pochi giorni dissi finalmente sì.
Ma adesso tocca spiegare con precisione cosa sia The Perfect match.

Dunque, riordiniamoci le idee e cerchiamo di chiarirle anche ai lettori.
The perfect match è un progetto organizzato da Lunaria in collaborazione con l’Unione Europea che permette a giovani provenienti da varie parti d’Europa di scambiare le proprie conoscenze e arricchire il proprio bagaglio personale entrando in contatto con persone di varie estrazioni sociali, varie culture e talvolta anche differenti disabilità.
I partecipanti durante la settimana acquisiscono nozioni per diventare facilitatori di gruppi eterogenei nei quali si hanno partecipanti con differenti abilità e competenze, provenienti da più parti del mondo.
Comprendo che la descrizione sia ancora sin troppo riduttiva e per far capire quanto possa essere formativa tale esperienza non mi resta che parlare del corso “the perfect match” al quale ho preso parte.
Lo scambio si sarebbe tenuto in una località non molto lontano da Roma e più precisamente nella campagna reatina.
Nascondo di aver avuto sin troppe perplessità quando ho letto nel materiale illustrativo che mi era stato inviato che avrei dovuto dormire per una settimana abbondante in un sacco a pelo.
Il mio primo pensiero è stato: ma non me ne potevo stare a casa!
Ma le sfide sono fatte per essere affrontate e ho provato a mettermi in gioco.
Io e gli altri italiani siamo arrivati a Poggio Mirteto verso le 16 di una domenica marzolina piuttosto fredda ed uggiosa.
Abbiamo subito preso possesso delle nostre stanze. La mia era una quadrupla e avrei dovuto dividerla per una settimana abbondante con due ragazze greche e una spagnola.
Le avrei incontrate qualche ora dopo durante un gioco di gruppo e sarei entrata in sintonia con loro sin da subito.
Il primo pomeriggio lo avremmo trascorso parlando con tutti gli altri partecipanti che stavano raggiungendo l’Italia.
Qualche leggera difficoltà per ricordare tutti i nomi e tutte le nazionalità: eravamo pur sempre in 32 tra corsisti e facilitatori e la mia vista non è di certo quella di un’aquila, quindi avrei dovuto fare affidamento solo sulle voci.
Il primo luogo di socializzazione  sono state delle sedie poste vicino ad una stufa a pellet che riscaldava i nostri corpi infreddoliti e anche le nostre idee assai confuse.
Ricordo di aver parlato con le ragazze greche della mia passione per la loro cucina, come è ovvio il cibo unisce sempre, e della situazione economica e politica del loro paese. Politica e economia, invece, dividono sempre, ma questa volta non è andata proprio così.
La prima mezza giornata è trascorsa velocemente e il lunedì mattina eravamo già pronti per lavorare.
Ammetto che il lunedì mi abbia entusiasmato, ma mi attendevo da quel corso qualcosa che solo nei giorni successivi sarebbe arrivata.
Ci serviva una scossa, una di quelle scosse che fanno saltare in aria, che fanno perdere il terreno da sotto i piedi, spingendo a muoversi, a fare gruppo, a confrontarsi e magari anche a scontrarsi.
Il martedì la scossa è arrivata.
Siamo stati divisi in piccoli gruppi e ogni gruppo avrebbe dovuto costuire un ponte fatto di sole corde.
Facile a dirsi, difficile a farsi, se in ogni gruppo venivano inserite persone bendate o già cieche di fabbrica, permettetemi di ironizzarci sopra, persone zoppe o azzoppate per la situazione e muti resi tali all’occorrenza.
Come è giusto che sia alcuni, invece, non avevano disabilità alcuna, ma dovevano essere di supporto per coloro che avevano ricevuto il Jolly.
L’obiettivo finale da raggiungere era quello di costuire il ponte per poi poterci camminare sopra.
Insomma se lo si costruiva male si finiva faccia a faccia con il terreno e si baciava terra come Colombo.
Per quanto gli stranieri amassero l’Italia non credo avessero l’ardire di finire nella terra come Napoleone.
Dunque, non restava che rimboccarsi le maniche e costruire il ponte dei Sospiri, emh emh emh quello si trova a Venezia, volevo dire, il ponte Vecchio, a no quello è a Firenze, direi allora il ponte di Poggio Mirteto, con la speranza di non poggiare al suolo il proprio corpo.
Le squadre si sono messe subito a lavoro e tutti i membri del gruppo hanno compreso che ogni individuo avrebbe dovuto mettere a disposizione le proprie conoscenze e le proprie abilità.
Direi che il risultato sia stato raggiunto, visto che i 4 ponti sono stati costruiti, tutti abbiamo vagliato la loro resistenza e nessuno è andato a fare visita al Pronto Soccorso.
I giorni sono trascorsi velocemente e abbiamo provato altre esperienze similari a quella descritta in precedenza, ma anche attività di altro calibro e altra portata.
Se mi soffermassi a descriverle tutte avrei bisogno di un intero libro, piuttosto che di una sola pagina di giornale.
Vorrei, però, soffermarmi su altre esperienze di integrazione che abbiamo avuto durante la settimana.
Il giovedì abbiamo fatto una scampagnata e in quella occasione penso di essere tornata ad essere una bambina.
Mi sono arrampicata su un albero e ho avuto il piacere di sedermi su un ramo dello stesso.
Fosse stato per me su quel ramo ci avrei passato tutto il pomeriggio, ma le cose belle, come è noto, durano poco meno di una sigaretta, forse direi di un caffè.
Il vero scambio internazionale è avvenuto quando abbiamo organizzato la cena internazionale.
é stato allestito un enorme tavolo sul quale erano state disposte pietanze provenienti da differenti paesi europei: formaggi francesi, bruschette con insalata greca, salsicce e salami, ma anche birre e tanti tanti dolci.
Chi, o meglio cosa, avrebbe potuto rappresentare pienamente il nostro paese, oltre alla pizza o alla Lasagna? Un bel piatto di spaghetti alla carbonara.
Penso di non aver mai visto un pentolone con così tanti spaghetti: chissà quante uova ci saranno volute per fare quella Carbonara?
A fine serata il pentolone era vuoto e per smaltire tutto quello che avevamo mangiato ci siamo messi a ballare i balli Greci e balcanici!
Mamma mia: il ballo di san Vito è quasi più tranquillo!
Ma il momento più bello di tutta la serata è stato quando abbiamo suonato e cantato in allegria.
Un bicchierozzo di vino rosso per scaldare gli animi, un organetto suonato da un francese, una chitarra e tutto quanto una cucina potesse offrire per essere usato all’occorrenza come strumento musicale.
Poi ancora, le nostre voci, i nostri piedi e le nostre mani, per creare un tripudio di allegria, gioia e serenità.
Se qualcuno ci avesse sentito in quel momento avrebbe pensato che la nazionale di calcio aveva appena vinto i mondiali.
Ma in quel momento non c’era la gioia di un solo paese, ma l’allegria di tante nazioni messe insieme.
C’era lo spirito caliente degli italiani, dei greci e degli spagnoli, la razionalità dei tedeschi e dei francesi e la gioia di sentirsi europei degli ungheresi e degli Slovacchi.
SE qualcuno di voi si stesse chiedendo cosa sia The perfect Match, potrei rispondere: un’esperienza irripetibile, nella quale ti sembra di aver girato il mondo, pur avendo tenuto i piedi nella propria nazione.
Potrei spendere fiumi dìinchiostro e parlare ancora per ore, ma penso che per conprendere cosa sia realmente the perfect match non resta che provare.
Io credo che si potranno provare emozioni bellissime, difficili da descrivere e da esternare.
Per adesso non mi resta che ringraziare tutti i facilitatori che erano presenti a Poggio Mirteto, con la speranza di poter ripetere, un giorno, questa bella esperienza, magari potendola sperimentare dall’altra parte della barricata, ovvero dal punto di vista dei facilitatori.

Marta Ghelli

Giovani: URGENTE opportunità di partecipazione a corso di formazione internazionale sulle attività giovanili inclusive, Poggio Mirteto (RI), 15 – 23 marzo 2015, di Manuela Esposito

Autore: Manuela Esposito

Il progetto “The Perfect Match”, a cui l’Unione ha aderito e che, ricordiamo brevemente,  prevede la messa a punto di un percorso di formazione per persone con disabilità e non finalizzato a  promuovere attività giovanili inclusive, terrà il suo secondo e ultimo corso dal 15 al 23 marzo 2015 a Poggio Mirteto (RI).

 

Il secondo corso è rivolto a giovani tra i 18 e i 30 anni con e senza disabilità che vogliano apprendere come organizzare attività inclusive e scambi tra giovani con e senza disabilità.  I partecipanti testeranno e svilupperanno i contenuti del toolkit che sarà l’esito del progetto e che conterrà una serie di attività pronte per essere utilizzate in progetti di volontariato e attività Erasmus + mirate ai giovani con e senza disabilità.

 

Oltre ai due partecipanti già individuati dalla nostra associazione, Lunaria ci ha informato che possiamo inviare una terza persona con disabilità visiva, che sia interessata a organizzare e animare attività giovanili con gruppi composti da persone con disabilità e non.

 

Il corso si terrà a Poggio Mirteto (RI) con arrivo il 15 marzo nel pomeriggio e partenza il 23 marzo la mattina. La lingua di lavoro è l’inglese. Le spese di viaggio fino a un tetto di 180 euro, vitto e alloggio sono coperte dall’Unione e da Lunaria, ente coordinatore del progetto. Ulteriori dettagli sul corso sono contenuti nel documento allegato.

 

È molto importante che i candidati soddisfino i seguenti criteri:

 

  • essere persone con disabilità visiva tra i 18 e i 30 anni che vogliano apprendere come organizzare attività inclusive e scambi tra giovani con e senza disabilità.
  • avere buona competenza di lingua inglese scritta e parlata
  • essere disponibili a soggiornare in ostello (camere multiple con bagno condiviso) e a collaborare allo svolgimento di compiti come aiutare in cucina, pulire  gli spazi in comune, ecc.)
  • avere una buona autonomia personale e di mobilità, in quanto i responsabili e i partecipanti possono solo fornire un’assistenza limitata.

 

 

Gli interessati dovranno compilare in inglese la scheda che si riporta di seguito e inviarla entro giovedì 26 febbraio 2015 all’Ufficio Affari Internazionali dell’Unione a inter@uiciechi.it. La persona che verrà selezionata sarà informata dall’ufficio.

 

 

                    

 

 

Erasmus+ Programme

 

Key action 1 – Learning Mobility of Individuals

Mobility project for young people and youth workers

 

 

     THE PERFECT MATCH

 Training program to overcome boundaries

Training for Peer Educators

 

 

15th – 22th March 2015

(15th March 2015: arrival day; 23th March 2015: departure day)

ITALY

 

 

ORGANIZATION:

 

FIRST NAME:

 

SURNAME:

 

GENDER:                                   □ Male                     □ Female

                                

DATE OF BIRTH:

 

PLACE OF BIRTH (town, country):

 

 

RESIDENCE ADDRESSE (street, town, country):

 

 

TELEPHONE:

 

 

E-MAIL:

 

                             

EMERGENCY  CONTACT:

 

Name:                                      Surname:                             Telephone:

 

                             

SPECIAL NEEDS (OR HEALTH REMARKS):

 

 

                  

PAST EXPERIENCES:

 

 

 

 

 

WHAT IS YOUR MOTIVATION TO TAKE PART IN THIS PROJECT?:

 

 

 

 

 

WHAT ARE YOUR EXPECTATIONS OF THE TRAINING?:

 

 

 

 

 

 

Colpa di una società super veloce, di Pino Bilotti

Autore: Pino Bilotti

La nostra è una società super veloce e dalle dinamiche incontrollate, che alle persone non vedenti impone i suoi ritmi, una modernità dell’immagine! Guasti sleali e barbari che provengono da una società disattenta e consumistica.
Tutto diventa elettronico, una globalizzazione in progressione dinamica che non si ferma mai.
Queste le condizioni che costringono i giovani non vedenti a realizzare una realtà parallela per soddisfare le proprie esigenze, disillusi da tutti quei “vecchi” sistemi precostituiti. E’ così che molti di loro percepiscono l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti.
Mi permetto di fare qualche riflessione, del tutto soggettiva e parziale, proprio sui giovani.
Penso che i non vedenti oggi stiano subendo i danni più spietati della nostra società sempre più evoluta e tecnologica. Tutto sta diventando elettronicamente “sfuggente” e veloce: cellulare, smartphone, televisore, totem informativi, bancomat, tutto “touch screen”.
Tutti noi e i giovani, disorientati e in gran parte individualisti, riteniamo di essere indipendenti e attrezzati per affrontare le invasioni di società così poliedriche e superficiali verso persone con difficoltà sensoriali.
La nostra Associazione, per far fronte a tali dinamiche, cerca di interagire con questo nuovo costume sociale, scientifico e tecnologico.
Una trasformazione in qualche modo imposta e obbligata, fatta di nuove rotte per intraprendere nuove strade, fatte di servizi ,momenti di incontri e confronti.
Aperture più volte indicate e proposte dalla nostra Unione su problematiche ed esigenze dei giovani, che si traducono in atti concreti e iniziative attive: dalla creazione dei comitati provinciali al comitato Nazionale dei giovani, alle commissioni scientifiche e didattiche per l’istruzione,l’autonomia, la mobilità, l’accessibilità e dello sport e turismo, per giungere alle compagini culturali innovative della formazione della leadership, per continuare con il lavoro e le nuove professioni.
L’Associazione, in relazione a questi mutamenti sociali, rimane convinta di ampliare sempre più le sue azioni e adeguarsi ai tempi con l’utilizzo di strumenti di comunicazione appropriati, dalle radio web, alla produzione di testi in mp3, giornali elettronici, librerie digitalizzate per giungere alle connessioni di rete tramite teleconferenze, forum monotematici ecc.
Una rivoluzione culturale e tecnologica che ha imposto anche ai dirigenti di adeguarsi e mettersi in gioco e a confronto con i giovani non vedenti.
Ma tutto ciò non basta?
Allora si è pensato e si sta pensando di avvicinare i nostri giovani con ulteriori dinamiche, iniziative e proposte, come la creazione di strumenti rivolte al turismo e a incontri in rete e di gruppi, creazione di mailinglist tematiche e appuntamenti impostati all’incontro con meeting.
Un vero impegno di idee e proposte, che impongono alla politica associativa un ulteriore sforzo e cambiamento di rotta che si dovrà realizzare.
Una metamorfosi, che ha bisogno di tempi più lunghi per il cambiamento già avviato, che ha già cominciato il suo cammino, come si è potuto notare.
Una siffatta tendenza certamente è uno stimolo verso i giovani per avvicinarli all’Unione, verso la quale la Dirigenza, a tutti i livelli, dovrà dedicare più energia ed entusiasmo, per giungere alla famigerata e tanto richiesta trasformazione.

Pino Bilotti

 

Progetto “Lascia il segno in Europa”, di Cetty Giannone

Autore: Cetty Giannone

Salve sono Cetty Giannone, la Coordinatrice regionale giovani dell’UICI, nonché membro del Comitato nazionale giovani. Vi informo della mia partecipazione al progetto “Lascia il segno in Europa”, avviato dall’associazione InformaGiovani.
Sono stata messa a conoscenza dell’avvio di questo progetto da Manuela Esposito dell’Ufficio Esteri dell’UICI, la quale, dopo avermi esposto il progetto, mi ha messo in contatto con gli organizzatori.
Il progetto LIS, che ha visto la partecipazione di Lombardia, Marche, Toscana e Sicilia ha coinvolto un gruppo di giovani e ha avuto come obbiettivo quello di realizzare una campagna informativa, raccontando l’Unione Europea e le sue istituzioni. Scopo principale è stato quello di sviluppare del materiale per la promozione delle elezioni del Parlamento europeo.
L’intento è quello di dire attraverso il fumetto e la web radio, quanto sia importante andare a votare, cosa significa esprimere la propria opinione e come ogni cittadino può condizionare le future scelte dell’Europa.
LIS ha anche una forte valenza sociale poiché ha coinvolto e unito gruppi di ragazzi e ragazze provenienti da varie regioni dell’Italia permettendo loro di vivere un progetto di crescita personale ed affrancamento sociale. Ogni gruppo di giovani delle varie regioni ha lavorato autonomamente. Dal 13 al 16 Febbraio i giovani provenienti dalle regioni partecipanti si sono riuniti a Palermo, confrontandosi sul lavoro fino a quel momento svolto; sono stati alternati momenti di confronto e scambio di conoscenze a momenti di socializzazione.
L’uso di un linguaggio aperto e moderno e dei mass media, ha permesso a molti giovani di aprire un nuovo dialogo con i coetanei e con tutti coloro che vivono a contatto con il mondo giovanile.
Il progetto ha avuto inizio nel mese di Gennaio e si è concluso il 14 Marzo, gli incontri in Sicilia sono avvenuti per lo più nella sede di radio “Cento passi”.
Sono stati pomeriggi ricchissimi, le attività svolte sono state:
– Apprendimento informale di nozioni sull’Unione Europea;
– Apprendimento di nozioni sulla gestione di una web radio;
– Ideazione di uno spot per la promozione delle elezioni del Parlamento europeo;
– Registrazione dello spot.
Personalmente ritengo di grande utilità l’inserimento di disabili visivi in questi progetti, non solo come possibilità di arricchimento personale, ma tutto questo consente anche l’incontro di normodotati con la disabilità in modo tale da ridurre le distanze sociali. Spesso, infatti, a causa di ancor presenti pregiudizi, è presente una visione della cecità irreale e una conseguente difficoltà nella relazione.
Felice della partecipazione a questo progetto, mi rendo disponibile per confronti e scambi concernenti l’Unione Europea e i giovani.
Cetty Giannone – Coordinatrice regionale Sicilia dell’UICI sezione giovani

Radio Crazy MB Web, la radio vincente, di Marco Battista

Autore: Marco Battista

Questo progetto è stato concepito e realizzato da un gruppo ristretto di amici: Marco e Vito, accomunati da una  grande passione per la musica. Il loro scopo principale è quello di divertirsi  e di far divertire  chi ascolta e vuole trascorrere qualche ora all’insegna del divertimento puro. In questa radio si vuole dimostrare come la musica, con il suo linguaggio universale, riesce ad annullare ogni tipo di diversità e permette a tutti di poter vedere il mondo attraverso occhi più veri di quelli reali: gli occhi del cuore.
Non resta che augurare a tutti buon ascolto in compagnia di Radio Crazy MB Web e delle sue dirette. Vi ricordiamo, inoltre, che potete fare le vostre richieste musicali e dediche scrivendo ai contatti ufficiali:
Mail: crazymbradio@libero.it
Twitter: @radiocrazymbweb
Skype: radiocrazymbweb
Profilo facebook ufficiale: radiocrazymbweb
Pagina facebook ufficiale: https://www.facebook.com/#!/pages/Radio-crazy-mb-web/234928189998916?fref=ts
Per ascoltarci potete collegarvi su http://radiocrazymbweb.caster.fm/.
Il collegamento sopracitato vale anche per connettersi da dispositivi mobile Android e Apple. Unica precisazione riguarda i dispositivi Apple: Per ascoltare la radio è necessario scaricare Google Chrome o Mozzilla Firefox questo per un problema di Safari.
Vi aspettiamo  numerosi e desiderosi di condividere con noi la buona musica.

Catalogo dei workshop GRUNDTVIG per il periodo 2012 – 2013, di Tommaso Daniele

Autore: Tommaso Daniele

Cari Amici,
 
Con questa comunicazione si intende portare alla conoscenza dei soci che il programma comunitario LLP/GRUNDTVIG, pubblica e aggiorna regolarmente un catalogo dei workshop GRUNDTVIG, che offrono un'ampissima gamma di opportunità di incontro e formazione non formale all'estero durante seminari di breve durata (5 – 12 giorni).

Il programma e' aperto a tutti i cittadini maggiorenni degli Stati UE (più Croazia, Turchia, Svizzera e i paesi SEE) e a coloro che risiedono permanentemente in uno di questi paesi. Nei workshop GRUNDTVIG e' prevista la copertura (o il rimborso) delle spese di viaggio dei partecipanti selezionati, nonché‚ la copertura delle loro spese di vitto e alloggio durante il seminario.

Diverse sono le opportunità che prevedono la partecipazione di persone con disabilità, anziane o appartenenti a gruppi in situazione di svantaggio.  Il catalogo e' scaricabile attraverso il sito del Programma per l'Apprendimento Permanente (LLP) alla pagina: http://www.programmallp.it/index.php?id_cnt=903. Data l'ampiezza dell'offerta, può risultare utile usare la funzione "Trova" per individuare i workshop contenenti parole chiave come "disabled", "disability" o "disadvantaged". Una volta individuato il workshop, è necessario contattare i suoi organizzatori tramite i recapiti indicati alla fine della descrizione del workshop stesso per acquisire ulteriori informazioni e ricevere la scheda di candidatura. Dato il numero ristretto di partecipanti a ciascun workshop, gli organizzatori comunicheranno l'accettazione o meno della candidatura.

Si prega di diffondere il presente annuncio presso i potenziali interessati.

Cordiali saluti.

 

IL PRESIDENTE NAZIONALE
(prof. Tommaso Daniele)

Sedicesima edizione del concorso alle borse di studio “Beretta-Pistoresi”

Autore: Tommaso Daniele

È indetto il concorso per l'assegnazione delle borse di studio "Beretta-Pistoresi", giunto, quest'anno, alla sedicesima edizione.
Il concorso è riservato, per il corrente anno, ai Soci della nostra Unione, che si sono diplomati o laureati durante l'anno solare 2011.
Il termine ultimo per la presentazione delle domande di partecipazione è fissato al 31 luglio 2012.
Si pubblica, in calce, il bando del concorso, cui si prega di dare massima diffusione.
Cordiali saluti.
IL PRESIDENTE NAZIONALE
Prof. Tommaso Daniele

BANDO DI CONCORSO PER L'ASSEGNAZIONE
DELLE BORSE DI STUDIO "BERETTA PISTORESI"

Art. l. Natura del concorso
Nel rispetto della volontà delle donatrici, Lidia Teresa Beretta ed Elena Pistoresi, l'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti mette a concorso delle borse di studio annuali per i Soci che abbiano concluso con merito gli studi secondari superiori, gli studi musicali o gli studi universitari, nell'anno solare precedente quello di indizione della gara.

Art. 2. Requisiti di ammissione
Alla corrente edizione del concorso per l'assegnazione delle borse di studio "Beretta-Pistoresi", possono partecipare i Soci dell'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti che, nell'anno solare 2011, hanno conseguito uno dei titoli di seguito elencati:
a) laurea magistrale o diploma di laurea conseguito secondo la normativa in vigore anteriormente alla riforma di cui al D.M. 509/1999
b) laurea
c) diploma di conservatorio musicale
d) diploma di istruzione secondaria superiore.

Art. 3. Borse di studio
Le borse sono costituite da sussidi tiflotecnici di valore pari a:
– 2.100,00 euro, per il vincitore del concorso riservato ai concorrenti in possesso di laurea magistrale o di laurea conseguita secondo la normativa in vigore anteriormente alla riforma di cui al D.M. 509/1999
– 1.300,00 euro, per il vincitore del concorso riservato ai concorrenti in possesso di laurea
– 1.300,00 euro, per il vincitore del concorso riservato ai concorrenti in possesso di diploma di conservatorio musicale
– 1.300,00 euro, per il vincitore del concorso riservato ai concorrenti in possesso di diploma di istruzione secondaria superiore.
A richiesta dei vincitori, le borse possono essere erogate in denaro.

Art. 4. Presentazione delle domande di partecipazione

Le domande di partecipazione, redatte in carta libera e sottoscritte, devono pervenire, mediante raccomandata postale o mediante posta elettronica certificata o con consegna a mano, entro e non oltre le ore 12:00 di martedì, 31 luglio 2012, all'indirizzo:
Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti
Presidenza Nazionale
Via Borgognona, 38
00187 Roma.
Nella domanda di partecipazione, i concorrenti devono indicare la categoria di concorso alla quale intendono partecipare e dichiarare, sotto la propria responsabilità, ai sensi dell'art. 46 del d.p.r. 28 dicembre 2000, n. 445:
– cognome e nome
– luogo e data di nascita
– residenza
– iscrizione all'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, con indicazione della Sezione Provinciale di appartenenza
– titolo di studio, con indicazione del voto di laurea o di diploma
– votazioni agli esami previsti dal piano di studi universitario, se in possesso di laurea magistrale, di diploma di laurea o di laurea
– votazioni agli esami intermedi, se in possesso di diploma di conservatorio
– votazioni al primo quadrimestre dell'ultimo anno di corso, se in possesso di diploma di istruzione secondaria superiore.
I concorrenti devono, altresì, indicare un recapito telefonico e/o e.mail e l'indirizzo al quale desiderano vengano inviate le comunicazioni relative al concorso.
La firma in calce alla domanda, da apporre in forma autografa, non è soggetta ad autenticazione.
Le domande pervenute oltre il termine o incomplete si intendono escluse dal concorso.

Art. 5. Commissione esaminatrice
La Commissione esaminatrice è costituita dal Presidente Nazionale dell'Unione, o da un suo delegato, e da due componenti, nominati dalla Direzione Nazionale della stessa Unione.
Sulla base dei voti riportati dai candidati alle prove di esame intermedie e finali, la Commissione forma quattro graduatorie di merito, una per ciascuna categoria di concorso, e designa, quale vincitore delle relative borse di studio, il primo classificato in ognuna di dette graduatorie.

Art. 6. Proclamazione dei vincitori
Con propria deliberazione, la Direzione Nazionale dell'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti approva le graduatorie di merito e proclama vincitori delle borse di studio, messe a concorso con il presente bando, il primo classificato in ciascuna graduatoria.

Gli esiti del concorso sono comunicati ai concorrenti, a mezzo posta.
Gli stessi esiti sono, inoltre, resi pubblici, mediante la stampa periodica e il sito web dell'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti e la pagina 790 del Televideo Rai.
I vincitori delle borse di studio sono tenuti a comprovare la regolarità delle dichiarazioni rese nelle domande di partecipazione.
A tale scopo, essi devono far pervenire, mediante raccomandata postale o mediante posta elettronica certificata o con consegna a mano, all'indirizzo:
Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti
Presidenza Nazionale
Via Borgognona, 38
00187 Roma,
entro 30 giorni dalla comunicazione dei risultati concorsuali, certificazione, originale o in copia autenticata, attestante:
– il titolo di studio
– il voto di laurea o di diploma
– le votazioni riportate alle prove di esame intermedie, se vincitori delle borse di studio riservate ai laureati di primo e secondo livello e ai diplomati presso i conservatori di musica; oppure, le votazioni riportate al primo quadrimestre dell'ultimo anno di corso, se vincitori della borsa di studio riservata ai  diplomati presso istituti di istruzione secondaria superiore.
Il vincitore, che non produca la certificazione richiesta o le cui dichiarazioni risultino, in tutto o in parte, non veritiere, decade dal beneficio.
In tal caso, la Direzione Nazionale dell'Unione procede alla proclamazione di altro vincitore, secondo l'ordine della graduatoria di merito.

Art. 7. Responsabilità
La partecipazione al concorso implica l'accettazione senza riserve, da parte dei concorrenti, del  presente bando.
Spetta esclusivamente alla Direzione Nazionale dell'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti il giudizio finale sui casi controversi e su quanto non espressamente previsto.

Art. 8. Trattamento dei dati personali
Tutte le informazioni raccolte nell'ambito del presente concorso saranno tutelate ai sensi del d.lgs. 30 giugno 2003, n. 196, "Codice in materia di protezione dei dati personali".

 

Convegno “Guardo al futuro”

Autore: Alessandro Locati

Pubblico di seguito un resoconto del dott. Alessandro Locati che ha partecipato al Convegno "Guardo al futuro".
Al resoconto allego l'intervento scritto sul lavoro dei ciechi.
Tommaso Daniele

Signor Presidente,
come richiesto, riferisco brevemente sul convegno "Guardo al Futuro", svoltosi il 24 maggio.
L'appuntamento ha rappresentato un incontro nazionale di tutte le organizzazioni giovanili provenienti dalle varie realtà sociali a conclusione di una serie di iniziative di incontro e partecipazione tenutesi su tutto il territorio.
I lavori sono stati articolati nei seguenti panel tematici: Lavoro e sviluppo; Partecipazione e protagonismo giovanile; Il futuro del rapporto giovani/Istituzioni; Giovani di oggi, italiani di domani Fra essi va detto che i temi di contenuto più strettamente politico sono apparsi decisamente meno interessanti per la genericità dei contenuti.
Si è trattato di una iniziativa un po' dispersiva ma senz'altro di una certa risonanza (soprattutto in rete) con partecipazione di rappresentanti politici di primo piano, fra i quali, oltre al Presidente Monti e al Ministro Riccardi che, ovviamente, hanno svolto interventi di carattere più generale e di ampio respiro sulle politiche nei confronti dei giovani, si può ricordare quello del capo della segreteria tecnica del Ministro del Lavoro, prof.ssa Laura Piatti che ha illustrato, seppure in modo piuttosto didascalico e divulgativo, le principali linee del progetto di legge di riforma del mercato del lavoro e le sue implicazioni per il lavoro giovanile.
In effetti, data la registrazione di più di 400 accrediti per gli interventi, lo spazio dedicato alla platea è stato strettamente contingentato (3 min. ciascuno) e gli interventi sono stati necessariamente selezionati dagli organizzatori dando la precedenza, a quanto si è appreso, a giovani che ricoprono cariche nella P.A. (evidentemente collegati al Forum) o a buone prassi a livello di imprenditoria giovanile e il tema della disabilità è stato toccato solo molto di sfuggita. Pertanto, non è stato possibile svolgere oralmente l'intervento preordinato, ma il documento scritto da me predisposto è stato incluso nella documentazione del Convegno che sarà consegnata alle autorità politiche unitamente alla registrazione della manifestazione.
Con osservanza.
Alessandro Locati

 

 

SINTESI PROBLEMATICHE LAVORATIVE DEI GIOVANI NON VEDENTI

Già da tempo è apparso in tutta la sua gravità il problema dell'adeguamento della normativa speciale sul collocamento al lavoro dei lavoratori non vedenti e in particolare dei centralinisti telefonici (costituita sostanzialmente dalla legge 29 marzo 1985, n. 113) alle nuove esigenze del mercato del lavoro e al progresso tecnologico intervenuto nel settore della comunicazione.
Non può essere sottovalutato che su quello che è tradizionalmente il più importante settore occupazionale per coloro che soffrono di minorazioni visive molteplici fattori, di ordine legislativo, economico e sociale stanno producendo effetti profondamente negativi.
Primo di tali elementi è il continuo progresso tecnologico, che ha comportato radicali modificazioni alle postazioni dei centralini telefonici i quali, in molti casi, hanno visto scomparire il tradizionale posto operatore a vantaggio di dispositivi passanti o, comunque, di sistemi di connessione automatica di ultima generazione, con la conseguente drastica contrazione di possibilità di impiego per i centralinisti.
Proprio sulla scorta di tali considerazioni la Legge 17 maggio 1999, n. 144, all'art. 45, comma 12, ha affidato al Ministro del lavoro il compito di individuare con proprio decreto qualifiche equipollenti a quella del centralinista telefonico, idonee al collocamento dei lavoratori non vedenti ai fini dell'applicazione della citata legge n. 113/1985.
Con tale disposizione il legislatore ha, infatti, inteso operare uno specifico rinvio alla suddetta legge, estendendo, sulle base di identici presupposti normativi, ai possessori di qualifica equipollente a quella di centralinista non vedente la stessa tutela normativa riconosciuta ai medesimi centralinisti non vedenti iscritti all'apposito Albo nazionale, in aderenza alle nuove esigenze del mondo del lavoro, sempre più improntate alla utilizzazione di tecnologie avanzate nel settore della comunicazione telefonica.
Su tali basi il Ministero ha emanato il decreto 10 gennaio 2000, con il quale ha riconosciuto come equipollenti a quella del centralinista telefonico non vedente le seguenti qualifiche professionali:
* operatore telefonico addetto alle informazioni alla clientela e agli uffici relazioni col pubblico;
* operatore telefonico addetto alla gestione e all'utilizzazione di banche dati;
* operatore telefonico addetto ai servizi di telemarketing e telesoccorso.
Sono state anche successivamente individuate ulteriori norme applicative per l'iscrizione al relativo Albo professionale nazionale, per consentire un efficace collocamento obbligatorio al lavoro tramite i meccanismi già in essere ai sensi della citata legge 113/1985.
A distanza di molti anni dall'entrata in vigore delle citate normative si deve, però, constatare che gli Assessorati Regionali alla formazione professionale, nonostante l'assunzione di nuove competenze sulla base della revisione del Titolo V della Costituzione, non hanno provveduto all'organizzazione e allo svolgimento sul proprio territorio degli specifici corsi di formazione destinati alle figure professionali in esame.
Proprio al fine di non svilire la considerazione che il legislatore ha più volte mostrato nei confronti delle problematiche specifiche dei minorati della vista nel campo del lavoro appare, quindi, improcrastinabile che i competenti uffici delle Regioni siano formalmente sollecitati ad adempiere alle loro funzioni in questo particolare ambito del delicato settore della formazione professionale, propedeutico al collocamento mirato dei futuri lavoratori ciechi e ipovedenti.
Vi è poi la necessità di individuare specifiche modalità di calcolo del trattamento previdenziale nel sistema contributivo che consentano di computare il beneficio di quattro mesi di anzianità figurativa per ogni anno di lavoro svolto dai lavoratori non vedenti (ai sensi dell'art. 9, comma 2, della legge 113/1985).
Infatti, in assenza di tale adeguamento del sistema di calcolo, che attualmente prende in considerazione solo i contributi effettivamente versati, i lavoratori ciechi ed ipovedenti, potendo beneficiare di norme che ancora consentono un pensionamento anticipato (ad es. 55 anni di età per gli uomini e 50 per le donne nel settore privato), rischieranno nel prossimo futuro di avere trattamenti di pensione estremamente bassi, in alcuni casi molto vicini al minimo della pensione sociale.
Inoltre, sullo stesso punto risulta ormai indispensabile chiarire gli effetti delle modifiche apportate dal noto art. 24 del decreto-legge 201/2011 alla normativa previdenziale generale rispetto alle norme speciali che prevedono regimi di favore per i lavoratori non vedenti, sia in termine di anzianità figurativa sia in termini di requisiti anagrafici, per evitare che esse possano, paradossalmente, tramutarsi in danno per i diretti interessati.