C N L P – “Malgrado tutto, direi che questa vita è stata bella”, di Jean d’Ormesson

Si comunica che è disponibile all’interno del catalogo online il seguente audio libro: “Malgrado tutto, direi che questa vita è stata bella”, di Jean d’Ormesson – Numero Catalogo: 89424

Si può ricostruire la propria vita come se si trattasse di un processo il cui giudice altri non è che il proprio Super-Io? In un serrato, folle e avvincente dialogo con se stesso Jean d’Ormesson ripercorre le tappe salienti della sua esistenza, iniziata tra la fine della Prima guerra mondiale e la grande crisi. Incalzato da un Super-Io severo, benevolo e a tratti spietatamente ironico, d’Ormesson parla dei primi viaggi al seguito del padre diplomatico: inizialmente in Baviera, dove impara a parlare tedesco prima di parlare francese, poi in Romania e in Brasile, fino al rientro in Francia nel castello di famiglia. Casato appartenente alla casta irrequieta e orgogliosa della nobiltà di toga, i d’Ormesson danno poca importanza al denaro, ma questo non impedisce al piccolo Jean di crescere circondato da autisti, cuochi, maggiordomi e cameriere, perché vi sono pur sempre gli obblighi imposti dal rango sociale. Il lignaggio impone un codice di comportamento al quale è fuori questione non sottomettersi: si indossa lo smoking, la marsina, il frac e il cappello a cilindro; sono rigorosamente bandite espressioni come «caspita!», «piacere di rivederla», «buon appetito!» o «buon proseguimento », mentre «dopo cena» è preferibile a «le ventidue», riservata ai ferrovieri. Tra governanti inflessibili che lo sculacciano con la spazzola per capelli, autisti che lo scorrazzano per boschi e sagre di paese e zii che gli trasmettono l’amore per la letteratura, Jean cresce come un grande sognatore e un instancabile lettore che legge tutto quello che gli capita tra le mani: i manifesti sui muri, le ricette dei medici, i volantini per strada, da bambino, e Oscar Wilde e Bergson da ragazzo. Pur riconoscendo di essere nato con una camicia di finissima seta, circondato di privilegi, d’Ormesson è però, soprattutto, figlio del suo tempo, un tempo dominato dal nazionalsocialismo di Hitler e da una guerra che, con i suoi campi di concentramento, i bombardamenti a tappeto, il nucleare, le bugie e i delitti diventa pane quotidiano di una realtà a cui è impossibile sfuggire.

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