Boldrini: Il Museo Omero è un modello da promuovere, di Monica Bernacchia

Autore: di Monica Bernacchia

“E’ un’eccellenza del nostro territorio, che dobbiamo custodire e far crescere. Un modello da promuovere. Toccare è sentire, cogliere il significato. Toccare è un’acquisizione di consapevolezza, un’esperienza per tutti”. Così la Presidente della Camera Laura Boldrini, nella sua visita al Museo di domenica 1 settembre. Arrivata alle ore 15, attesa e affettuosamente accolta dal Presidente del Museo Aldo Gassini e da Daniela Bottegoni, Laura Boldrini si è concessa una visita bella e piena, così come si era proposta. Con ferma eleganza, ha arginato la presenza dei giornalisti che la incalzavano anche con domande su politica internazionale e sulla cronaca. Ma tutto il tempo è stato dedicato alla visita del Museo e alla mostra “Verso il Terzo Paradiso” con “L’Italia riciclata” di Michelangelo Pistoletto. Infine ha voluto visionare tutti i nuovi spazi che andranno a completare il progetto Omero, compresi i laboratori didattici. Le mani della Boldrini e quelle della Bottegoni hanno “letto” alcune opere ma, in particolare, “La pietà di San Pietro” di Michelangelo, oltre a pezzi della collezione di arte contemporanea come De Chirico, Trubbiani, Pomodoro, Marini. Non nasconde il suo amore e la sua passione per l’arte. “Toccare è un valore aggiunto, prosegue – è un modo di gustare l’arte che non si può vivere altrove. Nei musei io ho sempre voglia di accarezzare… ma non si può!”. Per “L’Italia riciclata” di Michelangelo Pistoletto ancora parole di ammirazione e di condivisione: “Lo scarto può essere una risorsa”. Come ogni semplice visitatore, anche Laura lascia un bigliettino con una frase dedicata al riciclo e riuso. Infine un saluto con ottimismo allo tutto lo staff del Museo Omero, ma anche alla città: “Il mio impegno e la mia attenzione per la continuità e l’efficienza di questo Museo che è di primaria importanza e che va sostenuto anche come modello da esportare per la valorizzazione di questo territorio”. La termografia di Andrea Sòcrati, “Le terre marchigiane”, dono e ricordo della visita, sarà appesa nel suo studio a Roma. Questo l’entusiastico e caldo saluto.