Asti – Trasporto pubblico: “Ad Asti agosto da incubo”. Disagi per disabili e anziani, per molti un’estate da dimenticare

Gravi disagi nel trasporto pubblico su gomma in provincia di Asti. “Quella che stiamo vivendo sarà un’estate da dimenticare”. Parole dell’Unione Ciechi provinciale e di FAND, la federazione che raggruppa le associazioni dei disabili. Quello che sta per terminare è stato un mese da incubo per i pendolari.
“Ad agosto l’amministrazione provinciale ha deciso di sospendere per intero i servizi di trasporto pubblico extraurbano – spiega il presidente della sezione astigiana di UICI, Mario Alciati – inutile dire che abbiamo ricevuto una valanga di segnalazioni e di proteste dai nostri associati”. Disagi per tutti, non solo per i non vedenti che restano tuttavia la categoria più penalizzata vista l’impossibilità di spostarsi con mezzi propri.
Al coro di protesta dei soci UICI, si aggiungono poi le lamentele delle altre associazioni di disabili. “E’ stato un agosto da incubo – spiega il presidente provinciale di FAND e membro di UICI Adriano Capitolo – il disservizio ha colpito tutti indiscriminatamente, disabili e non, lavoratori e pensionati ma anche persone che dovevano recarsi in ospedale per visite e terapie mediche”.
Non una razionalizzazione, ma un taglio netto che non ha eguali in Piemonte. “Asti è l’unica realtà provinciale ad aver soppresso totalmente i servizi di trasporto su gomma nel mese di agosto – dice ancora Capitolo – i disagi sono stati enormi, anche perché il trasporto ferroviario non è in grado di coprire le necessità del territorio, per questa ragione ci rivolgeremo al movimento dei consumatori per tutelare i nostri diritti ed evitare il ripetersi di episodi simili”.
Ad aggravare la situazione il clima di silenzio che ha avvolto la vicenda. “Nessuno ci ha consultati – denuncia il presidente di UICI Alciati – eppure la legge regionale 37/2000 riconosce il nostro ruolo di rappresentanza e ci indica come interlocutori qualificati nei processi decisionali, nella realtà non siamo stati nemmeno informati”.
Ora la paura delle associazioni è che, con il perdurare della crisi, scelte di questo tipo abbiano a ripetersi in futuro e magari anche in altri periodi dell’anno. “Ricordo – dice Capitolo – che esisteva un servizio di trasporto pubblico per disabili gestito da un paio di cooperative ed è stato nettamente tagliato. Il risparmio operato sulla pelle di anziani e disabili non può nemmeno lontanamente giustificare i disagi causati, sembra che la politica abbia perso di vista le vere priorità”.