Il Comitato Nazionale dei Fisioterapisti e Massofisioterapisti, nella sua volontà consolidata di informare i soci di categoria sugli ultimi avvenimenti, è lieto di comunicare che finalmente un quadro giuridico certo accompagnerà i Massofisioterapisti post riforma 1999 da oggi in poi.
Sappiamo tutti cosa in questi ultimi 27 anni è avvenuto, dalla riforma delle professioni sanitarie del 1992, la riforma del sistema sanitario nazionale del 1999, con i nuovi profili sanitari universitari e le chiusure delle scuole a fini speciali, l’annullamento del mansionario, la messa in esaurimento del profilo di Massofisioterapisti con declassamento a figure giuridiche non sanitarie da riordinare, l’inadempienza dello Stato e dei Dicasteri della Sanità e del M.I.U.R. nei confronti dei non vedenti per aver deliberatamente evitato di disciplinare e attuare il Decreto interministeriale 10 luglio 1998 attraverso la ridefinizione dei piani formativi degli Istituti Statali per Ciechi del Nicolodi di Firenze e Colosimo di Napoli; quest’ultima problematica ha comportato un arretramento rispetto alle potenzialità di inserimento nel mondo del lavoro di non vedenti, attraverso il collocamento obbligatorio.
Il cimentarsi dei non vedenti con il Profilo sanitario del fisioterapista con formazione universitaria, ha determinato un vero balzo culturale, lasciando insoluto il problema degli Istituti per Ciechi con la loro scomparsa e la nascita di corsi regionali per Massofisioterapisti che le regioni Umbria e Abruzzo in primis e altre con minor successo, hanno attuato rifacendosi all’art. 1 della legge 403 del 1971 nata per noi ma sfruttata per fini di lucro da soggetti privati.
La legge Lorenzin, attraverso il Ministro stesso, come vi abbiamo informati in passato, è stata sorda nell’accettare alcuni emendamenti da noi prodotti con soluzioni che avrebbero evitato di far diventare abusivi i colleghi non vedenti che dopo il 99 si sono diplomati attraverso gli Istituti Nicolodi e Colosimo.
La nostra tenacia non si è obnubilata davanti ai pericoli prodotti dalla Lorenzin per molti colleghi che, in questi anni, con propria fatica, lavorano con partite IVA o hanno aperto dei piccoli ambulatori investendo risparmi e anche competenze: dall’11 gennaio 2018 risultavano degli abusivi della professione sanitaria per conto della Legge 3/2018; in quest’anno e mezzo noi come Unione e le altre associazioni di Massofisioterapisti abbiamo voluto con determinazione il confronto con il nuovo esecutivo e la volontà di salvaguardare posti di lavoro che erano considerati alla stregua di delinquenti.
Abbiamo trovato apertura da parte della Ministro Grillo e dai dicasteri interessati all’emanazione della Legge di Bilancio 145/2018 per l’anno 2019 e come venivano determinati ed enunciati 3 commi dell’art. 1 fondamentali, cioè il 537, 538, 542:
il 537 indica l’istituzione degli elenchi speciali, le modalità per iscriversi alle liste speciali di salvaguardia che avverrà con data ultima il 31 dicembre 2019;
il 538 individua in 60gg necessari alla Ministro GRILLO per emanare il decreto attuativo degli elenchi speciali;
il 542 con un impegno importante da parte dell’Unione per abrogare l’art. 1 della 403/71 facendo terminare il mercimonio dei corsi regionali, compromettendo e aggravando il futuro lavorativo di altri ragazzi, senza intaccare i restanti articoli che qualificano la 403 quale legge di tutela per i non vedenti anche se desueta.
Purtroppo non sono stati sufficienti al Ministro i 60 gg per emanare il Decreto attuativo del comma 538 per gli ostacoli portati dagli Ordini Professionali e dalle associazioni di maggior rappresentanza (A.M.R. tra cui A.I.F.I. una delle più osteggianti); Siamo stati impegnati con un tiro e molla da febbraio in poi al Ministero della Salute, per questo si ringraziano il Vice Presidente avv. Stefano Tortini e coloro che hanno partecipato alle riunioni ministeriali quando mi era impossibile raggiungere Roma per motivi lavorativi: un vero lavoro di squadra.
Dopo tante riunioni in conclave con i dirigenti del Ministero, incontri singoli per Associazione con il responsabile della segreteria della Ministro dr. Spirandelli (sperando che qualche rappresentante vacillasse), quando sembrava, al 12 di luglio, che tutto era ormai definito, un ultimo colpo di coda da parte di chi è stato sordo, cieco e muto nei nostri confronti, infischiandosene del bene comune per un principio di parte, ha tentato ulteriori incontri, cercando di dividere il fronte ma con scarsi risultati e dove nessuno, in quel caso, si è presentato; il decreto uscito è, come succede spesso in politica, una via di mezzo, ma con buona propensione a mettere fine ad un annoso problema che va avanti da tanto tempo; si ringrazia il Ministro dott.ssa Giulia Grillo per aver trovato un modo per accontentare le parti anche se con qualche “mal di pancia” da parte di tutti ma soprattutto di Co.Na.P.S. e della Federazione degli Ordini delle Professioni Sanitarie; al rientro dalle ferie, saremo impegnati su come affiancare i RAMR per le verifiche delle domande che arriveranno sulla piattaforma degli Ordini Professionali (si consiglia di leggere il decreto attraverso la ricerca su google della seguente dicitura: D.M. Salute 9 agosto 2019).
Quello appena descritto è il lavoro più importante che il Comitato, ad oggi, riteniamo abbia fatto da quando si è insediato senza contare che, per il secondo anno consecutivo produrrà un percorso formativo Tecnico pratico importante di 48 ore che partirà il prossimo 20 settembre; attraverso un questionario abbiamo chiesto a persone a noi vicine, un parere su possibili argomenti da trattare per il 2020 in ambito formativo, ci sono giunte 49 segnalazioni di interesse. Faremo in modo di implementare anche per il 2020 un corso di formazione avendo interagito direttamente con gli stakeholder per una forma più partecipata di interessi prima del congresso nazionale e della nostra rimessa del mandato 2016/2020.
L’8 giugno l’Unione è stata invitata a partecipare ai 60 anni della nascita di A.I.F.I: in quella sede abbiamo ribadito che la nostra collaborazione è importante ma va anteposta la trasparenza delle idee e la difesa degli associati, che, in questi 10 anni di collaborazione tra le due associazioni, hanno trovato spunti in comune ma, anche divergenze di opinioni su argomenti imprescindibili come gli elenchi speciali e questo deve portare ad una matura accettazione di diversi interessi da difendere: convergenti e divergenti; questo è quello che deve fare chi è chiamato alla rappresentanza.
Segnaliamo che a maggio 2018 è stata presentata in Parlamento una proposta di legge di modifica della legge 11 gennaio 1994 n.29 ed è attenzionata da parte delle competenze politiche dell’Unione.
Abbiamo verificato che è in discussione nella consulta Stato-Regioni l’attuazione dell’art.7 legge 11 gennaio 2018 n. 3 riguardo alle professioni dell’Osteopata e del Chiropratico: il primo è ad un buon punto mentre il secondo è ancora lontano visto che al momento è una pratica medica e vi potrete fare un’idea su cosa implica andare a togliere una pratica dalle mani dei medici.
Speranzosi di aver fatto una comunicazione efficace, i componenti il Comitato si avvarranno di questo strumento per gli aggiornamenti sul lavoro che verrà approntato in futuro.
Matera 19 agosto 2019