Un esempio di dialogo costruttivo, di Katia Caravello

Autore: Katia Caravello

Sabato 23 marzo 2013, presso il salone a piano  terra della sezione milanese dell'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, si è tenuto un incontro  proposto dal Movimento UICI Rinnovamento, condotto, in rappresentanza del gruppo di coordinamento, dalla scrivente e dal dott. Angelo Fiocco.
L'evento si inserisce nell'ambito di un'iniziativa, promossa dal Movimento, che prevede la realizzazione di  appuntamenti a livello regionale, come in questo caso, o interregionale, come avvenuto a Torino il 9 marzo u.s. (per i residenti in Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta).L'obiettivo di tale iniziativa, rivolta a tutti coloro che credono nella necessità di un rinnovamento della nostra associazione  e riconoscono l'importanza di un dialogo  aperto, franco e costruttivo, è quello di dare inizio ad una comunicazione  diretta e continuativa, non solo con gli iscritti all'Unione e in generale con le persone affette da disabilità visiva, ma anche con i dirigenti  associativi che hanno, da un lato, il compito di rappresentare e di tutelare gli interessi dei ciechi e degli ipovedenti e, dall'altro, l'onere di  far funzionare in maniera efficiente ed efficace le nostre strutture – e sappiamo tutti quanto  al giorno d'oggi ciò rappresenti un'incombenza gravosa.

Sebbene i partecipanti fossero poco numerosi, possiamo dirci soddisfatti dell'incontro: esso si è infatti rivelato assai proficuo, anche grazie alla presenza di parecchi dirigenti, i cui interventi hanno dato vita ad un confronto aperto e sereno sul ruolo che l'U.I.C.I. è e sarà chiamata a svolgere nell'interesse degli ipovedenti e dei ciechi italiani.

Ribadite la genesi e le finalità del Movimento, si è dato conto degli obiettivi fin qui conseguiti:
1. l'interruzione dell'unanimismo che, soprattutto in ambito nazionale,  aveva caratterizzato la gestione del sodalizio fino al Congresso del 2010;
2. l'affermarsi tra gli iscritti e i dirigenti della consapevolezza che la pluralità di opinioni circa le scelte da compiere per una maggiore emancipazione dei ciechi rappresenta non già una minaccia all'unità dell'associazione, bensì un patrimonio comune di conoscenze e di idee alle quali attingere per la salvaguardia delle conquiste tanto difficilmente ottenute e per il raggiungimento di nuovi traguardi;
3. l'affacciarsi – benché ancora timido – anche tra i non vedenti di una nuova cultura della disabilità capace di andare oltre gli steccati degli interessi individuali, al fine di costituire un fronte della solidarietà con gli altri cittadini disabili nel rispetto delle specificità proprie dei diversi stati invalidanti.

Si è quindi insistito sull'opportunità che, alla luce dei mutamenti istituzionali in atto, lo statuto associativo venga riformulato anche avvalendosi del supporto di esperti in materia di amministrazione pubblica esterni all'ente, nonché sulla necessità di addivenire ad una soluzione in grado di ripristinare già dal prossimo Congresso una reale democrazia elettiva per quanto attiene all'attribuzione delle cariche nazionali, reintroducendo la possibilità di presentare più liste.

Ci si è anche soffermati ad osservare che, a fronte delle difficoltà incontrate da un numero crescente di sezioni nel reperire i mezzi sufficienti per garantire ai soci le prestazioni minime, la sede centrale ha finora beneficiato di contributi pubblici ingenti, motivandone la richiesta con l'erogazione di servizi specifici la cui portata noi riteniamo essere stata inversamente proporzionale alle risorse ricevute.
A proposito di risorse, si è riaffermato il parere unanime del Gruppo di Coordinamento riguardo alle iniziative di autofinanziamento adottate sia dalla sede centrale, sia dalle strutture periferiche, sottolineando che:
– tali iniziative debbono essere improntate alla massima trasparenza;
– dichiarare l'esatta destinazione del denaro che proverrà da una specifica campagna di autofinanziamento motiva maggiormente i cittadini a contribuire;
– rendere noto l'esito di una determinata campagna di raccolta fondi a quanti vi hanno aderito è doveroso nei confronti sia dei cittadini sottoscrittori, sia dei minorati della vista che direttamente o indirettamente ne sono stati destinatari.

Si è quindi proceduto ad illustrare il manifesto programmatico del Movimento, aprendo infine il dibattito sulle tematiche trattate.
Più di un intervenuto ha ravvisato la necessità che il manifesto venga aggiornato sulla base della situazione sociale e amministrativa odierna, ed ha avanzato la proposta che il documento sia reso concettualmente e formalmente più accessibile, anche al fine di ottenere un numero di adesioni maggiore.

Colgo, a nome dell'intero gruppo di coordinamento, l'occasione per ringraziare tutti i partecipanti all'incontro, nonché il Presidente della Sezione Provinciale di Milano Rodolfo Masto, il Presidente del Consiglio regionale Lombardo Nicola Stilla e il Dirigente Nazionale Claudio Romano per la cortese accoglienza e il loro significativo contributo di idee.