Sentenze, Verità, Coscienze, di Mario Barbuto

Autore: Mario Barbuto

I nostri amici Castronovo, Corcio e Ceccato, sanzionati di recente dal collegio dei Probi Viri, fanno sentire la loro voce, rivolgendosi a tutti i soci dell’Unione per denunciare la persecuzione politica della quale sarebbero vittime innocenti.
Vittime di questo presidente nazionale che li perseguita: perché?
Per capriccio? Per cattiveria? Per mero divertimento?

Dimenticano, gli amici, o fingono di dimenticare che l’intero Consiglio Nazionale dell’Unione, tutti i dirigenti espressione del Congresso e dei Consigli Regionali, hanno votato, unanimi, l’atto di deferimento ai Probi Viri, per condotta lesiva dell’immagine e degli interessi associativi.
Già, dimenticavo io! Che almeno qualcuno dei nostri tre ineffabili amici è solito ricordare quanto siano “pecore” i componenti della nostra Direzione e del nostro Consiglio Nazionale.
Pecore, dunque, che hanno osato chiedere conto dell’operato di questi tre amici, forse ledendo la maestà indiscussa di qualcuno di loro che regna e impera da oltre quarant’anni.
Or bene, personalmente mi sento felice e orgoglioso di essere pecora tra queste pecore, di poterne interpretare bisogni e speranze, finché l’Unione lo vorrà, finché me ne giudicherà degno e capace.

Una sanzione, quella dei Probi Viri, che suscita sconcerto, rammarico, tristezza, dolore…
Come non provare simili sentimenti quando la nostra famiglia viene segnata da avvenimenti così laceranti e da conseguenze tanto gravi?
Eppure sarebbe opportuno che tutti facessimo almeno un tentativo di guardare nelle nostre coscienze e di cercare la verità dentro di noi, prima di lanciare invettive e anatemi; prima di annunciare e minacciare ulteriori ricorsi e azioni di tutela.
Forse risulterebbero di maggiore utilità alla propria causa un po’ di amore sincero per l’Unione e un briciolo di modestia personale, piuttosto che l’arruolamento di avvocati famosi, le cupe minacce inviate per SMS o addirittura il desiderio patetico di voler scavare nella vita personale e professionale di questo presidente per “fargliela pagare”.

I fatti sono ormai noti a tutti e non mi dilungherò a ricordarli.
Mi limito a un brevissimo elenco di tre soli elementi:

La Direzione Nazionale IAPB, per Statuto, non aveva i poteri di modificare lo Statuto stesso. Eppure l’ha modificato.
La composizione di quella Direzione Nazionale prevedeva cinque rappresentanti UICI e un rappresentante SOI. Dopo le illegittime modifiche, prevede due rappresentanti UICI, tre rappresentanti SOI, un rappresentante nominato da un direttore generale del Ministero della salute.
La Presidenza e la Direzione dell’Unione sono state poste a conoscenza delle modifiche solo il 21 gennaio del 2016, mentre esse sono state votate il 15 ottobre dell’anno precedente.

Conseguenze:

Necessità di un ricorso dell’Unione dinanzi al Tribunale civile per ripristinare la legittimità violata. A proposito, è falso che il Tribunale abbia rigettato l’istanza dell’Unione. L’udienza, infatti, è fissata per il mese di marzo 2017.
L’Unione, socio fondatore insieme a SOI, al momento, non è in condizione di partecipare ai lavori della Direzione Nazionale IAPB. I nostri rappresentanti, purtroppo, a seguito delle illegittime modifiche statutarie, ne hanno perduto sia la presidenza, sia la vice presidenza, con gravissimo danno di immagine e di rappresentatività per tutti noi e soprattutto per le nostre Sezioni regionali e territoriali.

Sarebbe molto facile ancora, ricordare che qualcuno dei nostri tre amici disinteressatamente in cerca di giustizia e verità, da venti, trenta e forse quarant’anni, occupa e continua a occupare poltrone, percepire prebende, elargire favori, sistemare parenti e sodali, sempre e incantevolmente a nome nostro, cioè dell’Unione e di istituzioni a essa collegate.
Ma la pietà umana esige i propri veli. Il pudore, le proprie, dignitose reticenze.
Meglio, pertanto, non scrivere oltre. Molto, molto meglio…
Mario Barbuto – Presidente Nazionale