Negoziati presso l’Organizzazione Mondiale sulla Proprietà Intellettuale: Un trattato per i non vedenti o per chi detiene i diritti?, Redazionale

Autore: Redazionale

L'Unione Mondiale dei Ciechi (WBU) denuncia, dopo la sessione informale e la sessione speciale del Comitato Permanente per il Diritto d'Autore e Diritti Connessi  dell'Organizzazione Mondiale sulla Proprietà Intellettuale (OMPI), tenutasi a Ginevra dal 18 al 20 aprile 2013, il rischio che quattro anni e mezzo di negoziati su un nuovo trattato per le persone cieche o con difficoltà di lettura possano ora concludersi con un vuoto trattato "di facciata" o con un nulla di fatto.
I tre giorni di discussioni di aprile presso l'OMPI, infatti, hanno seguito lo stesso filone dei cinque giorni di negoziati dello scorso febbraio. I negoziatori hanno lavorato quasi esclusivamente sulla formulazione del testo, allo scopo di riaffermare la tutela del diritto di autore che peraltro è già prevista nei pertinenti strumenti internazionali, mentre pochissimo tempo è stato dedicato a garantire  che il trattato promuova la condivisione transnazionale dei libri di cui i non vedenti hanno un estremo bisogno.
"Lo scopo di questo trattato è di garantire l'accesso ai libri ai non vedenti e porre fine alla "carestia di libri" a cui dobbiamo far fronte" ha dichiarato Fred Schroeder, Primo Vicepresidente dell'Unione Mondiale dei Ciechi. "Ci preoccupa che alcuni negoziatori abbiano concentrato i propri sforzi quasi esclusivamente su artifici linguistici volti a inserire specifiche salvaguardie del diritto d'autore che niente hanno a che fare con la possibilità per gli enti autorizzati di produrre libri per le persone cieche e ipovedenti. Spostare l'attenzione dalle esigenze dei  non vedenti alla tutela del diritto d'autore si è dimostrato uno spreco di tempo prezioso che si sarebbe invece dovuto impiegare per garantire un trattato che permetta la condivisione di libri a livello internazionale. I negoziatori, ad esempio, hanno discusso a lungo del concetto di disponibilità commerciale quando, in pratica, non esiste nessuna ragione per la quale un ente autorizzato dovrebbe investire le sue limitate risorse nella duplicazione di opere in formati che già esistono. Ciononostante, l'introduzione di concetti quali la disponibilità commerciale crea nuove difficoltà che pregiudicano il vero scopo del trattato", ha concluso Schroeder.
Restano ora solo due settimane di negoziati per restituire al trattato il suo scopo originale, ossia la creazione di una normativa che permetta la condivisione di libri a livello internazionale per le persone con disabilità visiva. Ciò avverrà in occasione della "Conferenza diplomatica" che si terrà a Marrakech ( Marocco)  nelle due settimane conclusive del mese di giugno 2013.
"L'Unione Mondiale  dei Ciechi apprezza gli sforzi di molti negoziatori per formulare un testo che tenga conto delle esigenze delle persone non vedenti", ha commentato Maryanne Diamond, presidente della Campagna WBU sul "Diritto alla lettura". "Quando i governi si incontreranno a Marrakech, dovranno finalmente cogliere questa storica opportunità di garantire un trattato che sia "adeguato allo scopo" in modo che le persone con disabilità visiva possano davvero fruire di libri in formati accessibili."