Il braille: quasi duecento anni e non invecchia! Proprio così, questo prezioso strumento, inventato dal Louis Braille nel 1829, ha avuto declinazioni e adattamenti importantissimi: testi, spartiti musicali, formule chimiche… 800 lingue e anche gli ideogrammi cinesi. Si aggiungano gli adattamenti più recenti alle tecnologie digitali e informatiche tramite apposite tastiere dette barre braille da connettere ai dispositivi elettronici per leggere e scrivere in autonomia.
Per mettere in risalto tanta versatilità quest’anno la Presidente Rita Puglisi, coadiuvata dai/dalle professionisti/e che quotidianamente seguono i nostri bambini nella riabilitazione insieme con la psicologa e l’assistente sociale della Sezione, ha proposto alle famiglie una bella iniziativa presso il ristorante Spazio quattro di Catania in cui i bambini potessero prendere confidenza con gli alimenti, partecipare alla preparazione di un pranzo di carnevale ed etichettare in braille sia gli alimenti sia l’intero menù del ristorante.
L’iniziativa ha trovato l’accoglienza entusiasta della Direttrice del locale Ornella Laineri e dello chef Saverio Piazza che si sono messi completamente a disposizione. Per diversi giorni le bambine e i bambini dell’UICI hanno potuto fare l’importante esperienza conoscitiva delle materie prime toccando ortaggi, farine, condimenti e impegnandosi a preparare delle etichette in braille su carta adesiva trasparente con la macchina dattilo-braille. Ma non è tutto; con estrema attenzione hanno riscritto in braille l’intero menù del locale applicandolo poi sul menù cartaceo in modo tale che si possa leggere sia in nero sia in braille. E per finire la gioia e l’allegria nella preparazione del pranzo, con prodotti rigorosamente biologici ricercati con cura dallo chef Piazza e la preparazione del menù del pranzo gioiosa e creativa anche nei nomi dati alle pietanze come ad esempio: “i maccheroni a cinque buchi con il sugo della nostra tradizione “o la “Cake Braille”.
Ci piace sottolineare che le quote di partecipazione versate per il pranzo, offerto interamente dal locale, sono state devolute per l’intervento precoce.
L’esperienza sensoriale che ha coinvolto i nostri bambini e bambine è stata di grande importanza sia perché li ha messi in contatto con molte materie prime (attività conoscitive che spesso non vengono considerate neanche dai genitori di bambini normovedenti), sia per l’importanza intrinseca della manipolazione degli oggetti fondamentale per lo sviluppo delle capacità aptiche. Un’altra riflessione merita il fatto che tutti gli alimenti dovrebbero riportare etichettatura in braille compresa di scadenza nel rispetto delle differenze e dei diritti di autonomia dei non vedenti. Trovare il nome del prodotto e la scadenza in braille sarebbe un grande ausilio pur nella considerazione delle difficoltà tecniche che richiederebbe tale operazione su scala industriale. Eppure sappiamo che vi sono già buone prassi anche se a macchia di leopardo… confidiamo che nel futuro si trovino soluzioni e accomodamenti ragionevoli come già avvenuto per i farmaci.
Alla presenza di tv e media locali sono state date conoscenza e visibilità all’evento; alcune mamme hanno espresso pubblicamente grande soddisfazione e gratitudine per il lavoro e l’impegno profuso ogni giorno dall’UICI in favore di bambine e bambini. Così dopo aver pranzato e salutato il Carnevale si è chiusa la nostra giornata nel nome del grande Braille. Non doveroso ma sincero e sentito il ringraziamento della Presidente a quanti, numerosissimi, si sono spesi per la riuscita della giornata dando così testimonianza di come lavorando insieme con entusiasmo e passione si possano realizzare cose buone e belle evidenziando inoltre l’importanza della nostra associazione da sempre impegnata a migliorare la qualità di vita di tanti non vedenti.
Pubblicato il 23/02/2023.