Statistiche alla mano, in media i disabili visivi leggono più dei vedenti. Ma che cosa e soprattutto come leggono? Quali sono le opportunità offerte dalla tecnologia e quali gli ostacoli? Nell’ambito del Salone Internazionale del Libro, in programma a Torino dal 12 al 16 maggio, la sezione torinese UICI (Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti) organizza l’incontro “Testi in formato elettronico per un’istruzione e una cultura accessibili”. L’appuntamento è per venerdì 13 maggio alle ore 16 in Sala Argento (Lingotto Fiere).
Intervengono: Francesco Fratta (Direzione Nazionale UICI), Cristina Mussinelli (Segretario Generale Fondazione LIA Libri Italiani Accessibili), Karen Nahum (Digital Director De Agostini Editore), Benedetta Torrani (Direzione Generale Edizioni Nottetempo). L’incontro, che si conclude con una dimostrazione pratica di lettura accessibile, è moderato da Franco Lepore (presidente UICI Torino).
L’appuntamento al Salone del Libro affronta un tema di primaria importanza per l’integrazione socio-culturale dei ciechi e degli ipovedenti. Da un lato i libri elettronici hanno spalancato orizzonti impensabili fino a qualche anno fa. «Oggi un cieco può tranquillamente leggere un libro sul suo telefonino mentre si trova al parco, in treno o in spiaggia, al pari di tutti gli altri – spiega il presidente UICI Torino Franco Lepore – Rispetto al passato, quando le uniche possibilità erano la stampa in braille o le registrazioni su audiocassette, oggi abbiamo a disposizione enormi risorse». D’altra parte la battaglia sull’accessibilità non è affatto conclusa. «Molte case editrici, spesso trincerandosi dietro la difesa del copyright, rifiutano di mettere a disposizione i libri in formato elettronico. Comprendiamo i loro timori, legati al rischio di una circolazione indiscriminata dei testi, ma siamo convinti che con l’impegno di tutti si possano trovare soluzioni eque e soddisfacenti».
Vi sono inoltre difficoltà di natura tecnica. «Purtroppo non tutti i formati digitali sono compatibili con gli strumenti usati dai disabili visivi – chiarisce Alessio Lenzi, responsabile Comitato Informatico UICI Torino – Questo vale soprattutto per i testi scolastici o universitari, che presentano strutture complesse, come tabelle e note a piè di pagina. Spesso, poi, gli stessi programmi di lettura non prevedono l’accessibilità per i ciechi. Anche da questo punto di vista servirebbe un lavoro di sensibilizzazione».
Tutte queste ragioni rendono fondamentale un confronto pubblico, in nome di una cultura veramente condivisa e aperta a tutti. Torna alla memoria la riflessione di un grande intellettuale recentemente scomparso. «Chi non legge – scriveva Umberto Eco – a 70 anni avrà vissuto una sola vita: la propria. Chi legge avrà vissuto 5000 anni: c’era quando Caino uccise Abele, quando Renzo sposò Lucia, quando Leopardi ammirava l’infinito… perché la lettura è un’immortalità all’indietro».