Il 6 giugno scorso, in teleconferenza, ha avuto luogo una riunione straordinaria del Consiglio nazionale, presieduta dal presidente prof. Tommaso Daniele con la collaborazione del segretario generale f. f. dott. Alessandro Locati, per trattare il seguente ordine del Giorno:
– Riorganizzazione associativa;
– Misure da adottare per riparare alla fuga dei soci effettivi dalla nostra Organizzazione;
– Necessità di supplire alla mancanza di personale con soci sostenitori o comunque con i volontari;
– Bisogno di inventarsi nuove forme di autofinanziamento.
Già nella convocazione, il Presidente ha espresso il proprio punto di vista così riassunto:
l’adeguamento dell’assetto organizzativo dell’Unione a quello della riforma dell’ordinamento pubblico, in particolare se saranno soppresse le Province, potrà essere preso in considerazione soltanto dopo la riforma definitiva delle Amministrazioni Pubbliche. Poiché le sezioni provinciali vivono una profonda crisi economica, per la mancanza di contributi finanziari, è necessario proseguire nel risparmio e nella ricerca di nuove forme di autofinanziamento. Inoltre è opportuno utilizzare, laddove possibile, la contabilità semplificata.
Per quanto riguarda i soci effettivi e i sostenitori, sono già state emanate due circolari nelle quali è stato inserito anche un appello al personale dipendente al fine di facilitare il conseguimento dell’obiettivo prefissato.
Per l’autofinanziamento, il Presidente ritiene “il 5 per mille” ancora da sfruttare con il coinvolgimento di tutti i soci e delle loro famiglie. E’ stata anche predisposta una lettera da indirizzare a tutti i notai, con la quale si raccomanda di suggerire ai clienti di effettuare donazioni in favore dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti.
Il Consiglio con un ampio dibattito sereno e costruttivo su tutto l’ordine del giorno, ha posto in evidenza quanto segue:
ha sostenuto l’adozione della contabilità semplificata, anche se questa può creare delle difficoltà di controllo ai consigli regionali sulla gestione amministrativa e contabile delle sezioni provinciali;
si è sostenuto di attendere il riordino della Pubblica Amministrazione per un intervento più concreto possibile sulla organizzazione interna;
per il mantenimento dei soci, è utile fornire servizi ed agire soprattutto sulla prevenzione della cecità, al fine di rafforzare l’immagine associativa nei confronti delle famiglie.
Durante il dibattito si è considerato l’autofinanziamento un’attività prioritaria ed organica; si è rilevato che non viene ancora affrontato in maniera adeguata il problema della diversità fra le sezioni. Infatti, alcune di esse andrebbero chiuse e dovrebbero essere potenziati i consigli regionali.
Si è ritenuto anche che il rapporto fra il centro e la periferia debba essere di autonomia guidata, giacché le sezioni hanno bisogno di aiuto e di consulenza per essere realmente in grado di esercitare il loro ruolo.
Nel dibattito si è altresì ravvisato che non sia possibile individuare un’unica regola per la soluzione dei molteplici problemi in esame, giacché ogni realtà locale esige una propria impostazione. Vi è però la necessità di seguire linee guida operative per il conseguimento di obiettivi prefissati.
Nella discussione si è insistito sulla necessità di una riduzione del carico burocratico alle sezioni, verificando l’opportunità di affidare più compiti ai consigli regionali e non escludendo l’opportunità di un accorpamento di alcune sezioni, almeno le più piccole, e di rafforzare le rappresentanze zonali. Inoltre si è ritenuto essenziale la realizzazione di una campagna con l’ANMIL, al fine di pubblicizzare il Patronato. Altrettanto interessante è risultato l’ampliamento dei servizi anche mediante incontri con esperti presso le sezioni, adottando anche una “carta dei servizi”.
A conclusione dei lavori, il Presidente ha manifestato una certa amarezza per la carenza di nuove proposte operative.
Vitantonio Zito