Il giorno 29 ottobre ha avuto luogo, presso il Ministero della Salute ,la prima riunione del tavolo di lavoro sul riordino del profilo professionale di massofisioterapista, alla quale hanno partecipato il Sottosegretario Fadda, il Dr. Leonardi con altri rappresentanti del Ministero, nonché tutte le maggiori associazioni di categoria del settore.
L’On. Fadda ha tenuto a rimarcare l’ufficialità politica della riunione, confermando la volontà di pervenire ad una soluzione definitiva di riordino della materia dei profili professionali del massaggio, o affini, stante l’impossibilità di proseguire nell’attuale stato di incertezza normativa, con il susseguirsi di pronunce giurisprudenziali anche in forte contrasto fra loro sull’effettiva natura di tale profilo.
Tale contrasto è stato perfettamente rispecchiato dalle posizioni emerse durante i lavori, che hanno visto, da un lato, AIFI (Bortone), FNCM (Cavalluzzo) ed altre associazioni di fisioterapisti decisamente orientate a confermare le posizioni più volte espresse, richiedendo una sospensione immediata della formazione nell’area del massaggio (che rilascia titoli non più spendibili nel mercato delle professioni sanitarie) ed un riordino definitivo della disciplina per sanare le posizioni maturate nel frattempo e, dall’altro, i rappresentanti del settore della formazione (capeggiati dall’Istituto Fermi di Perugia) che hanno continuato a sostenere la piena vigenza della L. 403/1971 e il diritto al lavoro di tutti coloro che hanno conseguito un titolo di massofisioterapista autorizzato da specifici decreti delle Regioni (ad es. Umbria e Marche).
Il Segretario Generale dr. Locati, in rappresentanza dell’Unione, ha ribadito le note posizioni per le quali l’Associazione ha come fine unicamente la tutela degli interessi dei non vedenti impegnati nel tradizionale settore del massaggio ed è quindi disponibile sia a mantenere l’attuale disciplina, se essa risulta valida dal punto di vista dell’ordinamento vigente e può dare garanzie di un concreto sbocco lavorativo attraverso il meccanismo del collocamento obbligatorio, sia, in caso contrario, ad individuare un nuovo percorso professionale per i non vedenti (quello dell’operatore del benessere e della salute) che operi in campo non sanitario e sia comunque tutelato da un meccanismo di collocamento mirato al lavoro.