Impiego degli operatori volontari nell’ambito dell’emergenza epidemiologica da COVID-19
Si fa seguito al comunicato di questa Presidenza Nazionale del 03/04/2020, n. 62, per informare che il Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale ha pubblicato il 4 aprile 2020, la Circolare del Capo del Dipartimento recante indicazioni agli enti circa l’impiego degli operatori volontari nell’ambito dell’emergenza epidemiologica da COVID-19 e di cui, di seguito, si riporta uno stralcio:
“La finalità è quella di consentire di riattivare i progetti attualmente sospesi e far iniziare quelli non ancora avviati, così da contribuire alla gestione della straordinaria situazione di emergenza che il Paese sta affrontando, nel rispetto delle disposizioni del Governo e in linea con i principi di precauzione e cautela che il contesto impone.
In questi giorni, più che mai, i progetti di servizio civile rappresentano infatti strumenti preziosi per garantire quotidiano supporto e assistenza alle comunità, in uno sforzo comune di solidarietà e di partecipazione in grado di incidere positivamente sul bene della collettività”.
In particolare la “Circolare”, dopo aver precisato che le indicazioni in essa contenute “sono improntate al principio di massima flessibilità e semplificazione, con riferimento alle procedure e alle modalità operative che gli enti possono adottare per riattivare o avviare i progetti, e al principio di massima sicurezza, in relazione all’impiego degli operatori volontari, chiamati in ogni caso ad esprimere il proprio consenso a prestare il servizio”, contempla 3 fattispecie:
1. Progetti avviati nei mesi scorsi e attualmente attivi:
“gli enti proseguono le attività secondo quanto da loro stessi indicato in riscontro alla Circolare del 10 marzo u.s. e, conseguentemente, gli operatori volontari continuano a prestare servizio. Ad eventuali operatori volontari attualmente in regime di permesso straordinario viene richiesto di rientrare in servizio attivo non oltre il 16 aprile p.v. (ved. punto 10 della Circolare n.d.r.). Se necessario è possibile prevedere alcune rivisitazioni di attività in funzione del contesto o delle relative modalità operative”. (ved. allegato 1 alla Circolare).
Per quanto riguarda l’U.I.C.I. la presente fattispecie va a riferirsi solo a due progetti ex art. 40 legge 289/2002 delle Sezioni territoriali di Belluno e di Forlì che a suo tempo hanno presentato apposita richiesta di “prosecuzione”.
2. Progetti avviati nei mesi scorsi e attualmente sospesi:
“gli enti hanno tempo fino al prossimo 15 aprile per riattivare i progetti sospesi, anche prevedendone una eventuale rimodulazione; fino ad allora continua ad essere garantito il permesso straordinario agli operatori volontari che non potranno ancora prestare servizio attivo a causa della temporanea sospensione”.
Con riferimento a tale possibilità si informa che, per le necessità proprie della categoria, maggiormente aggravatesi in occasione dell’attuale emergenza, è intendimento di questa Presidenza Nazionale chiedere al Dipartimento, entro la data del 15 aprile, la riattivazione ordinaria di tutti i progetti in atto sospesi sia di quelli c.d. ordinari che di quelli che prevedono l’accompagnamento ex art. 40 legge 289/2002 senza per ciò stesso formulare alcuna rimodulazione degli stessi relativamente alle ore di servizio e alle attività da fare svolgere agli operatori volontari, attività che non devono limitarsi al solo accompagnamento per i motivi previsti dall’art.40 ma devono comprendere altre forme di sostegno e assistenza quali ad esempio lettura di quotidiani, riviste, libri, ecc. da svolgere a mezzo telefono o con collegamento remoto, e anche accompagnamento per fare fronte alle varie necessità personali dell’accompagnato (acquisto di medicine, di generi alimentari, ecc.).
Le Sezioni che per vari motivi (es. mancanza o insufficienza delle misure di sicurezza prescritte, non consenso da parte dei volontari a riprendere servizio, rinuncia del socio a fruire dell’accompagnamento ex art. 40, ecc.) non possono avere riattivato il progetto sono interessate a comunicarlo urgentemente a questa Presidenza che, ricorrendo tale ipotesi, provvederà a chiedere l’interruzione temporanea del progetto stesso che sarà poi riattivato non appena si ripristineranno le adeguate condizioni. Il periodo di interruzione non è oggi facilmente quantificabile, in quanto dipende da numerose variabili connesse all’evoluzione della situazione in atto e non si può escludere per principio che il progetto possa anche non essere più riattivato.
3. Progetti non ancora avviati a causa della soppressione della data di avvio prevista per il 30 marzo u.s. o perché la data è ancora in programmazione:
essi possono essere attivati secondo quanto originariamente programmato oppure essere rimodulati sulla base di quanto indicato per la seconda fattispecie.
Con riferimento alla tempistica, questa Presidenza Nazionale ritiene di dovere chiedere al Dipartimento di fissare l’attivazione dei progetti, con conseguente avvio in servizio degli operatori volontari, alla data del 30 aprile 2020 e senza proporre alcuna rimodulazione.
Inoltre si fa presente che particolare rilievo assumono tutte le altre disposizioni dettate dalla medesima Circolare, cui si fa rinvio, e che concernono:
a) Le modalità di attuazione dei progetti (punto 3);
b) L’attività di formazione generale e specifica (punto 4);
c) L’attività di monitoraggio e valutazione (punto 5);
d) I progetti con misure aggiuntive (punto 7);
e) Il coinvolgimento degli operatori volontari (punto 8);
f) La comunicazione ai Comuni (punto 9);
g) Lo Status degli operatori volontari (punto 10).