Reggio Emilia. Grande partecipazione e successo sabato 24 marzo al Golf Club Matilde di Canossa di Reggio Emilia, dove si è svolta ‘Il Gusto del Buio’, una serata all’insegna della sensibilizzazione alla cecità e dell’ottima cucina. L’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, sezione territoriale di Reggio Emilia desidera ringraziare di cuore per la collaborazione il Rotaract Club di Reggio Emilia che, con la partecipazione dei club di Salsomaggiore Terme e Parma, ha contribuito fattivamente all’ottima riuscita dell’iniziativa. Grande riconoscenza va, inoltre, a tutti coloro che, attraverso la loro partecipazione, hanno permesso il raggiungimento di un così buon risultato.
Un ringraziamento di cuore va alla fotografa Sofia Picariello per le belle immagini donate all’associazione.
“L’impegno per migliorare la qualità di vita di persone cieche o ipovedenti del territorio è costante da parte dell’associazione – spiega Chiara Tirelli, presidente della UICI Reggio Emilia – e iniziative come le cene al buio sono momenti importanti per informare e sensibilizzare le persone su questa disabilità, coinvolgendole in modo diretto e intenso ma che arriva mediato dalla piacevolezza di un incontro conviviale, sereno, amichevole e divertente. Inoltre, questi momenti pubblici ci offrono la possibilità di trasmettere ad amici, sostenitori e finanziatori lo stato dei progetti e delle attività in corso, successi, necessità e utilizzo dei fondi raccolti.”
Sabato sera, il gusto e la solidarietà si sono piacevolmente fusi in un momento collettivo, grazie al quale sono stati raccolti un totale di 1.500 (millecinquecento) euro: da ricordare il generoso contributo di Pierfrancesco Casolari Terrachini, invitato a prendere parte all’iniziativa dal presidente del Rotaract club di Reggio Emilia, Nicolas Verzelloni. Terrachini è intervenuto nel corso della serata con un discorso di sensibilizzazione sul tema dell’evento, focalizzandosi sui concetti di fiducia ed empatia: “Quando si parla di fiducia, – ha detto – spesso si utilizza l’espressione ‘Ad occhi chiusi’. Perché? E’ molto difficile, per chi è abituato a fare affidamento sulla vista, muoversi nel buio, quindi gli è necessario rimettersi ad un accompagnatore di cui ci si possa fidare”.
I fondi raccolti saranno devoluti al finanziamento di attività e progetti a sostegno di soggetti con disabilità visiva.