Intervento del Presidente Mario Barbuto alla manifestazione nazionale delle confederazioni sindacali CGIL-CISL-UIL
L’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti ha l’onore, la gioia e l’orgoglio di portare nel cuore delle celebrazioni nazionali del Primo Maggio le speranze, le aspettative e la voce dell’intero mondo delle persone con disabilità, in un anno nel quale si commemora anche il 70° anniversario dell’orrenda strage consumata dalla mafia e dagli agrari su questa terra e tra queste pietre.
Una voce, quella delle persone con disabilità, la quale chiede Lavoro, Diritti, dignità.
Quel Lavoro che dovrebbe rappresentare una grande occasione di riscatto personale da offrire in modo particolare proprio a quei milioni di persone che partono da posizioni svantaggiate a causa della condizione di disabilità, la quale tuttavia quasi mai costituisce un vero ostacolo allo svolgimento di una mansione professionale adeguata.
Quei Diritti troppo spesso negati e inascoltati, nonostante le leggi e a dispetto delle leggi, a conferma della riprovevole abitudine tutta italiana di lasciare spesso inattuato nella pratica quanto sancito in teoria dalle norme.
Quella dignità che è alla base di qualsiasi vivere civile e che dovrebbe dare a tutti l’opportunità di sentirsi uguali tra gli uguali e di vivere cittadini tra i cittadini, indipendentemente dalle proprie condizioni fisiche, sociali e personali.
E’ tempo di comprendere, finalmente, che le condizioni di disabilità, il più delle volte, rappresentano una Risorsa, non un handicap; purché vengano offerte quelle reti di protezione e di supporto che fanno del nostro contesto sociale un luogo degno di essere vissuto .
E’ tempo di agire a fondo a livello delle autorità di Governo, del Parlamento e delle istituzioni tutte, per restituire Diritti, Lavoro e Dignità alle persone con disabilità, così come previsto dalla Costituzione Italiana in materia di uguaglianza e di pari opportunità.
E’ ormai tempo che le grandi organizzazioni del mondo del lavoro e le federazioni rappresentative della disabilità diano finalmente corso alla costruzione di quel vasto fronte unitario della solidarietà sociale, per offrire a tutti una opportunità vera, per promuovere nuovi e più avanzati traguardi di civiltà e di benessere.