“Potenziare l’occupabilità di persone con disabilità visiva”, è questo il programma del nuovo progetto di ricerca avviato dall’IRIFOR e il dipartimento di Matematica “G. Peano” dell’università di Torino, (coordinatrice la Prof.ssa Anna Capietto , docente di Analisi Matematica e Referente per la disabilità dello stesso Dipartimento ), con il sostegno della “Città metropolitana” e la collaborazione della sede provinciale dell’U.I.C.I. di Torino. E’ ormai biennale la collaborazione dell’IRIFOR con l’Università di Torino nello sviluppo del Progetto di ricerca per la diffusione e l’utilizzo delle nuove tecnologie per l’accesso agli studi universitari da parte di giovani con disabilità e con DSA”, nell’ottica dei principi dell’accessibilità universale, della personalizzazione didattica e dell’inclusione” (coordinatrici la Prof.ssa Marisa Pavone – docente di Didattica e Pedagogia Speciale presso il Dipartimento di Filosofia e Scienze dell’Educazione e Delegata del Rettore per la disabilità nell’Università di Torino e la stessa prof.ssa Anna Capietto), questa volta il focus della ricerca è incentrato sulle nuove opportunità di lavoro per le persone con disabilità visiva offerte dall’applicazione nei processi gestionali delle nuove tecnologie, a condizione che i software utilizzati rispettino i principi dell’accessibilità informatica.
La nuova ricerca parte da alcune considerazioni di fondo: l’attuale organizzazione del mercato del lavoro, più che la ricerca di nuove professioni alle quali poter avviare tanti disabili visivi, richiede di individuare, all’interno delle varie aziende/servizi le “situazioni di lavoro/servizi”, possibili a persone con disabilità visive nelle quali poter collocare la “persona giusta al posto giusto”, vista anche la nuova modalità per il collocamento obbligatorio dei disabili prevista dal Job act a “chiamata individuale”. Inoltre, se l’uso delle nuove tecnologie nei diversi processi aziendali, consente potenzialmente ai disabili visivi di svolgere con produttività e soddisfazione personale mansioni in passato loro precluse, è altresì vero che la scarsa “cultura dell’accessibilità” informatica rendendo, poi di fatto inaccessibili i data base e gli archivi utilizzati, ne impedisce il collocamento.
La ricerca per potenziare l’occupabilità dei 17 giovani laureati con disabilità visiva che Università, IRIFOR e Centro per l’impiego hanno individuato, si servirà dell’esperienza che il dipartimento di matematica ha tratto dal progetto, curato dalla stessa prof.ssa Capietto, D.A.P.A.R.I. (Disabilità in Azienda, Professionalità Avanzata, Ricerca e Integrazione) finalizzato in particolare a curare il passaggio tra l’Università ed il mondo del lavoro, nonché dei risultati della ricerca sull’accessibilità dei testi scolastici sopra citata.
Il 25 febbraio avrà avvio il mini percorso di 20 ore di potenziamento operativo”, nel corso del quale i 17 ragazzi , con la guida dei ricercatori e di alcuni tutor disabili visivi, prenderanno dimestichezza con i problemi di accessibilità e con le modalità per il loro possibile superamento. Nel mese di aprile ne verranno individuati otto che saranno inseriti con una “borsa lavoro” in altrettante aziende ”per uno stage tutorizzato di sei mesi , al termine del quale auspichiamo che, se non tutti, qualcuno di loro possa essere assunto dall’impresa dove avrà svolto il tirocinio lavorativo.
Attraverso questo nuovo progetto, l’IRIFOR, proseguendo nel suo impegno nella ricerca di nuove possibilità di lavoro per i giovani con problemi di vista, vuole riuscire a definire un “processo virtuoso” da standardizzare, poter “modellizzare” e diffondere un modello che serva alle sedi locali dell’istituto come strumento per la ricerca delle situazioni di lavoro idonee presenti sul territorio di competenza; la definizione delle modalità di analisi del software utilizzato e il suo possibile adattamento per renderlo accessibile; l’individuazione della formazione specifica necessaria al disabile visivo che aspira al posto di lavoro; rendere disponibile una valida procedura di approccio con le aziende per la proposta di tirocinio, la gestione ed il monitoraggio dello stage tutorizzato.
Questo il secondo, importante Obiettivo della ricerca, per potenziare l’occupabilità delle persone con disabilità visiva: la messa a punto di un processo capace di superare l’attuale “sperimentalismo a macchia di leopardo” spesso improvvisato ed improduttivo, che permetta all’IRIFOR di avviare una “sperimentazione strutturata” sull’intero territorio nazionale per l’inserimento dei giovani con disabilità visiva in situazioni di lavoro diverse da quelle delle professioni “tipiche” del centralinista, del fisioterapista e dell’insegnante.
Luciano Paschetta