Lunedì 8 giugno, presso la sede dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti Onlus di Pordenone, è stato presentato il libro “Tienimi per mano – la relazione con il paziente terminale nell’esperienza di un hospice”, di Antonio Loperfido. L’iniziativa è nata dalla volontà di donare un certo numero di cd contenenti la versione registrata del libro, da parte dell’Associazione “Il Gabbiano hospice” di San Vito al Tagliamento, in particolare della sig.ra Daniela Vendramini, in favore degli utenti della locale Biblioteca del libro parlato “Marcello Mecchia”. Il libro nasce dall’esperienza sul campo del Dott. Loperfido, psicologo e contiene storie ed aneddoti di malati terminali che trovano in questa struttura, attiva dal 2007, negli operatori e nei volontari, l’umanità, il conforto e la dignità necessaria ad accompagnare la malattia. Ogni vita è fatta di relazioni diverse: positive, traumatiche, stimolanti, tutte, comunque, espressione di un capitale umano.
Si potrà pensare ad un testo per certi versi scioccante: al contrario, invece, si tratta di racconti, di autentiche testimonianze etiche, che infondono umiltà e trasmettono la vera dimensione della vita, anche quando questa ti sta per abbandonare. Sono sintesi di storie rielaborate, nel pieno rispetto di chi le ha vissute, della loro privacy, che intendono cogliere il significato valoriale dell’essenza umana: dialogare con la morte per meglio comprendere la propria vita, per reagire allo sconforto.
Importante risulta anche il contributo degli studenti del liceo “Le Filandiere” di San Vito, in un perfetto esempio di interazione tra scuola e mondo socio-sanitario: gli studenti offrono un loro modo di interpretare il senso esistenziale e religioso della morte, spesso considerata come tabù, come argomento da evitare, in un mondo che coltiva ed esalta l’eterna giovinezza. Di rilievo anche la relazione, ha confidato Loperfido, con il volontariato dei ragazzi che frequentano l’Hospice come esperienza propedeutica, tramite le parrocchie, non prima di aver interpellato opportunamente i genitori.
Molto coraggiosa la testimonianza della Sig.ra Vendramini, che ha voluto dimostrare ai convenuti come la perdita di persone care in famiglia possa, in qualche modo, convertirsi in atti di generosità, utili a diffondere la migliore sensibilità verso un problema così delicato, rispetto al quale tutti abbiamo un estremo bisogno di confrontarci e crescere.
Anche il dibattito finale ha rivelato la profondità cruciale dell’argomento: sono emerse riflessioni, occasioni di confronto e condivisione di esperienze utili a tutti, nella consapevolezza che la sofferenza rappresenta un valore patrimoniale da condividere.
Ringraziamo di cuore i promotori e protagonisti dell’incontro, anche alla luce di una corretta e sana prassi di rendere disponibile ad una struttura dedicata un’opera così particolare in un formato pienamente accessibile.
Ricordiamo che la Biblioteca “Marcello Mecchia” dell’U.I.C.I. Onlus Pordenone ha sede in Galleria San Marco 4 ed opera in favore dei disabili visivi dell’intera regione e non solo, con servizi di registrazione e prestito gratuito di opere di genere vario, di stampa Braille di testi di piccole dimensioni e di supporto agli studenti nel loro iter scolastico. Ciò è reso possibile grazie all’opera di donatori di voce adeguatamente formati e seguiti, ai quali esprimiamo la nostra profonda gratitudine.