Tra marzo e aprile 2016, si è svolto a Pordenone, presso i locali della sezione U.I.C.I., un corso sperimentale sulla tecnica di mosaico. L’iniziativa, nata da un progetto della locale sezione U.N.I.VO.C., ha visto la partecipazione di 7 persone tra non vedenti e vedenti, già impegnate quest’ultime nelle attività di supporto alla persona. Il corso è stato condotto da una docente della scuola di mosaico di Spilimbergo (Pn), entità di rilievo internazionale, attiva fin dal 1922 e si è sviluppato in 4 lezioni per complessive 10 ore. Scopo dello stage era quello di impartire alcune competenze di base sulla creazione e allestimento di un piccolo mosaico, sviluppando abilità manuali molto importanti. Si è rivelata un’autentica scommessa, per capire come un disabile visivo potesse interfacciarsi con una tecnica creativa non semplice, ma dalle prospettive interessanti, se coltivata con pazienza e passione.
E’ stato, inoltre, il primo esperimento di questo genere in assoluto, almeno nel nostro territorio, che potrebbe aprire segnali interessanti, sia da un punto di vista riabilitativo sia in fase di applicazione di piccole abilità manuali, oggi piuttosto decadute. Si è capito che un disabile visivo dovrà, davanti ad un’attività musiva, attivare strategie e competenze, a volte particolari e personali, per gestire certi aspetti, come ad esempio quello cromatico, nonché le rifiniture del lavoro che, spesso, in ogni caso, non possono prescindere da un supporto visivo.
Dopo un primo approccio, servito a fornirci elementi e nozioni sulla storia della scuola di Spilimbergo, sulla natura del materiale da utilizzare e sugli attrezzi del mestiere, si è passati subito all’aspetto pratico, realizzando una sorta di medaglione, utilizzando un sasso e pezzetti di tesserine di vetro. Successivamente ciascuno ha lavorato per sviluppare l’iniziale del proprio nome, disposta su una base di legno, tipo quadretto, utilizzando marmo e tesserine, appositamente tagliate.
Il corso, alla fine, si è rivelato un’esperienza molto positiva, sicuramente da ripetere se sarà possibile, che si aggiunge alle già collaudate attività laboratoriali che da tempo si svolgono in sezione: lavori in ceramica, su telaio e con altre tecniche.
Un grazie speciale a Dagmar, la nostra docente, per la disponibilità, la pazienza e la competenza da lei dimostrate.
Giorgio Piccinin