Ci sono giornate che sai già – mentre le vivi – che non le scorderai mai più. E quelle giornate vanno fermate, con le immagini, con le parole, con un sospiro di gioia.
Tra di noi c’era chi voleva correre e chi preferiva camminare, c’era chi pratica sport con costanza e chi fa surf da divano. C’era chi non ci vede e chi ci vede poco, c’era chi ha voluto correre ad occhi aperti e chi si è lasciato guidare totalmente. Ma eravamo tutti lì con il nostro entusiasmo e la nostra voglia di… Esserci. Insieme a chi correva per passione, a chi c’era per curiosità, a chi c’era per sostenere UICI.
“E’ stato davvero bellissimo – dice Elizabeth che ha vent’anni, studia lingue e non vede – Non ero mai stata lì e mai mi sarei immaginata un’esperienza tanto bella! Vorrei ringraziare tutti per questo…”
E c’è chi come Alberto, trent’anni laureando in psicologia, non vedente, ha vissuto Runner In Vista così: “Ieri ho riscoperto il piacere del verde e dello sport! Era veramente molto tempo che non correvo, e che fumavo troppo… E ieri si è visto! – racconta – Dopo i primi 300 metri di corsa mi è venuto un fiatone immenso e da lì in poi ho continuato camminando! Voglio fare una vita più salutare per poter correre molto meglio, la prossima volta; magari reggendo qualche chilometro… – E prosegue – Che piacere fare sport in quei bei paesaggi … Che senso fisico di appagamento, la testa libera!”
E Letizia, 17 anni, studente al Liceo Linguistico, ipovedente confessa “Correre è una fatica… Ma è stato tanto bello conoscere persone, salutarle mentre passavamo loro accanto, e vedere quanta gente c’era con noi, per provare a capire cosa vuole dire essere ipovedenti o ciechi…
– E aggiunge – E poi anche se ho tenuto gli occhi aperti mi è piaciuto lasciarmi guidare, serve tanta fiducia ma poi ci si sente più vicini!”
Nadia, 35 anni, counselor e ideatrice dello Sportello d’Ascolto UICI, ipovedente, racconta: Mi piace correre, ma per anni affidarmi e farmi guidare mi inquietava… Soprattutto in velocità. Ho corso bendata, e grazie al nastrino che legava me e la mia “guida”, ho potuto ascoltare solo il vento e il battito del mio cuore, lasciando da parte la paura di quel che non avrei visto… Serve coraggio per affidarsi e lasciarsi andare, ma la forza che scoppia dentro è sorprendente!”.
“E’ sempre una soddisfazione poter contare su una squadra giovane come la nostra – conclude Ivan Galiotto, 33 anni, non vedente, Presidente UICI Modena – Abbiamo energia ed entusiasmo, e spero che ancora una volta ieri con la nostra presenza abbiamo dato un’immagine positiva e dinamica della disabilità… – e aggiunge – E poi è sempre un piacere trovare nuovi amici, conoscere persone, sentirsi parte di una squadra e di una rete sempre più ampia e ricca!”
Non resta che ringraziare Proxima, UICI, i partecipanti e tutti gli sponsor che hanno reso possibile l’evento, e avvertire tutti gli amici podisti e la comunità intera che vogliamo continuare a correre insieme… Per stare bene, per sentire quel senso di libertà e di leggerezza che dà la corsa in mezzo alla natura, e perché no… Per cambiare il mondo in meglio!
UICI Modena