L’Unione non si ferma

Autore: Mario Barbuto

La prima giornata del XXIV Congresso si è conclusa con l’approvazione della Relazione quinquennale del Presidente Mario Barbuto

Relazione quinquennale al Congresso U.I.C.I., di Mario Barbuto

Gentili componenti del Congresso,

un quinquennio di attività si potrebbe riassumere dietro una montagna di titoli e cifre che tuttavia finirebbero per sovraccaricare chi legge senza offrirgli quel panorama umano e operativo che meglio di ogni altro elemento racconta di noi e di questo percorso durato cinque anni.

Con il consenso e l’aiuto del Consiglio Nazionale, abbiamo sperimentato proprio in questi anni una modalità di relazione consuntiva sintetica, agile, leggibile con facilità ed essenziale nell’indicazione di fatti, temi, criticità.

A tale modalità, pertanto, vogliamo attenerci anche qui, in Congresso, nel momento più solenne, dinanzi all’Organo più importante e significativo dell’intera struttura organizzativa dell’Unione. Saremo dunque sintetici. Proveremo a richiamare eventi e tematiche, sia pure senza un rigoroso ordine cronologico, cercando invece di rappresentare la ricchezza umana che in ciascuno di tali eventi è racchiusa e custodita.

Come non cominciare proprio dalla fine? Dalle celebrazioni del Centenario di Fondazione della nostra Unione: a Genova, 1920, 2020.

Da due anni abbiamo chiamato il nostro Consiglio Nazionale, l’assemblea dei quadri dirigenti e le istituzioni che ci sono più vicine a collaborare per realizzare idee e progetti di celebrazione volti a onorare i nostri predecessori e il Padre Fondatore Aurelio Nicolodi. In una parola, volti a illustrare l’Unione e la sua Storia nell’arco di un secolo.

L’anno che stiamo vivendo, con tutte le sue inaspettate particolarità e con la grave emergenza sanitaria nazionale e internazionale in atto, ha ostacolato fortemente ogni momento celebrativo che avevamo immaginato e programmato da almeno un paio d’anni. E tuttavia, nonostante tutto, siamo riusciti a mettere in campo azioni significative di celebrazione per dare lustro a questa nostra grande Associazione, a chi ha operato prima di noi e per noi:

Mostra itinerante, già presente a Catania con la cerimonia di inaugurazione, oltre che a Catanzaro e Potenza;

Conio di Medaglie d’oro, argento e bronzo, commemorativa del centenario di fondazione;

Francobollo commemorativo emesso da Poste Italiane e dal Ministero delle Infrastrutture e dello Sviluppo Economico, del quale abbiamo tutti potuto seguire l’emozionante momento di annullo ed emissione a Genova, il 26 ottobre;

Campana Aurelia, forgiata dalle fonderie vaticane in onore del nostro fondatore e donata alla città di Genova, che verrà posta nella Basilica delle Vigne;

Consegna al Presidente della Repubblica della medaglia d’oro e del Premio Braille speciale del Centenario, in occasione del ricevimento al Quirinale;

Spot promozionale dell’Unione passato molte volte sulle tre reti principali RAI dal 26 al 31 ottobre;

Volume storico illustrativo della vicenda dell’Unione lungo un secolo;

Libro delle storielle sui ciechi e riguardanti i ciechi;

Segnalibro in nero e Braille, pubblicato nella giornata nazionale del Braille dal Corriere della Sera in oltre duecentomila copie;

Cubo del “Gusta&Vinci”;

Shoppers del Centenario.

Altre notevoli innovazioni hanno segnato questo nostro quinquennio in fase di conclusione proprio con le celebrazioni del Centenario. Innovazioni organizzative, normative, relazionali, strutturali, che qui vogliamo soltanto accennare e richiamare per flash:

Istituzione della Giornata Nazionale del sordocieco, il 27 giugno;

Costituzione dell’agenzia IURA, per la tutela dei diritti delle persone con disabilità;

Costituzione di INVAT, l’Istituto Nazionale di Valutazione degli Ausili e delle Tecnologie, per valorizzare e illustrare l’impiego dei dispositivi di maggior efficacia;

Potenziamento, in pratica nuova nascita, della web radio SlashRadio con una sua sede operativa, un direttore, uno staff tecnico e giornalistico.

Abbiamo inoltre operato sul piano legislativo e istituzionale per allargare gli spazi di presenza e rappresentanza della nostra Unione:

Riforma della legge 113/85, per la parte normativa e incardinamento parlamentare delle modifiche relative alla parte occupazionale;

Raddoppio del valore delle detrazioni fiscali per la cura e il mantenimento del cane guida;

Riconoscimento del titolo, anche per i diplomi di fisioterapisti conseguiti dopo il 1999;

Ratifica da parte del Parlamento e del Governo del trattato di Marrakesh per il Diritto di accesso e riproduzione dei libri e periodici, con relativa gestione dei complessi aspetti attuativi;

Norme per l’obbligatorietà delle audiodescrizioni per i prodotti cinematografici finanziati dallo Stato;

Definizione di un nuovo protocollo con la RAI per l’ampliamento delle audiodescrizioni dei programmi televisivi;

Partecipazione al comitato paritetico RAI associazioni in ambito Ministero delle Infrastrutture e dello Sviluppo Economico;

Istituzione di un tavolo tecnico paritetico con il Ministero dell’Istruzione, a seguito della sottoscrizione del protocollo sulla inclusione scolastica di ciechi, ipovedenti e alunni con disabilità aggiuntive, avvenuta nell’agosto del 2018;

Partecipazione al tavolo tecnico del Ministero della Salute sulla prevenzione della cecità;

Presenza di due rappresentanti UICI in seno al Forum del Terzo Settore;

Presidenza della European Blind Union raggiunta l’anno scorso per la prima volta da un esponente italiano, un nostro socio e dirigente;

Presidenza del Forum Italiano della disabilità;

Presidenza della Fondazione LIA, Libri Italiani Accessibili;

Ingresso come UICI e IRIFOR in seno a IERFOP;

Modifica dello Statuto IAPB con ritorno alla rappresentanza paritaria tra UICI e SOI in seno alla Direzione Nazionale.

Sulla progettazione abbiamo ottenuto significativi risultati, soprattutto con il progetto Net-In-Campus, finanziato dal Ministero del Lavoro per oltre 400 mila Euro.

Da poche settimane, inoltre, ha preso il via il progetto Bloom Again, finanziato dalla Fondazione per i bambini dopo una selezione molto severa, per un importo di 2,2 milioni di Euro. Sono coinvolte cinque nostre sedi regionali e si aprono prospettive di lavoro comune e di crescita complessiva della nostra organizzazione, senza contare le ricadute positive su centinaia di utenti ciechi, ipovedenti e con disabilità aggiuntive.

Circa la raccolta fondi, oltre a iniziative mirate in coincidenza con scadenze di calendario come il Natale o la campagna del cinque per mille, abbiamo ottenuto l’ingresso tra le grandi associazioni benefiche nazionali e internazionali relativamente ai “testamenti solidali”, con enormi potenzialità e opportunità di sviluppo. Nei primi mesi di lavoro, già due testamenti sono stati ottenuti e le possibilità sembrano in notevole espansione.

Abbiamo varato e replicato per ben tre volte nel quinquennio la mostra “Facciamoci vedere”, dalla quale ha tratto origine anche quella del Centenario, per portare periodicamente all’attenzione del vasto pubblico le nostre necessità e soprattutto le eccellenze che caratterizzano il nostro impegno quotidiano in ogni angolo d’Italia.

Per la prima volta è stato istituito un coordinamento organico e funzionale dei Centri di Consulenza Tiflodidattica, grazie alla disponibilità dei presidenti della Biblioteca di Monza e della Federazione delle Istituzioni pro Ciechi e ne abbiamo potenziato l’attività grazie all’inserimento di nove nuovi assistenti tiflologi, sostenuti dall’impegno finanziario dell’Irifor. Le ricadute positive in termini di servizio per i nostri alunni delle scuole sono già notevoli nei diciotto mesi di operatività, ma rimane ancora da percorrere una strada di maggiore e più funzionale integrazione in un vero e proprio organismo strutturato omogeneo di programmazione, direzione e attuazione dell’intervento a sostegno dei nostri utenti e delle loro famiglie.

Il coordinamento è uno dei frutti migliori della consapevolezza crescente circa la necessità di fare rete tra tutte le nostre istituzioni che ha visto il suo punto più alto con la sottoscrizione del protocollo con il Ministero dell’Istruzione il 23 agosto 2018, quando il Presidente dell’Unione, a nome e per conto di tutti gli altri soggetti più rilevanti del mondo della disabilità visiva, ha firmato un testo dal quale è sorto il tavolo tecnico paritetico di concertazione sui temi della cecità, ipovisione e pluridisabilità.

Per le famiglie, inoltre, abbiamo istituito e promosso il servizio di supporto psicologico che ha operato, sia pure con efficacia differente da regione a regione, rappresentando comunque una ulteriore opportunità di sostegno che potrà essere migliorata, ma che costituisce una indicazione utile sulla strada da percorrere.

Con il servizio civile, potenziato fino a raggiungere un migliaio di presenze l’anno, abbiamo colto le grandi trasformazioni normative e operative e abbiamo elaborato un progetto di respiro nazionale della durata di un triennio, ora al vaglio delle autorità preposte a livello ministeriale.

Finalmente all’istituto dei ciechi di Milano abbiamo insediato un Consiglio di Amministrazione, anche a seguito di una riforma statutaria profonda, superando la troppo lunga gestione commissariale e abbiamo posto le basi giuridiche, normative e operative per assicurare a questa nostra istituzione una esistenza e una attività di lungo termine.

Da segnalare anche il buon risultato legato al riassetto e riorganizzazione del Sant’Alessio di Roma dove la nostra Unione ha esercitato un ruolo propulsivo davvero determinante.

Nel contempo, abbiamo strappato a una fine ingloriosa e miserrima il centro regionale Helen Keller, polo nazionale dell’autonomia, grazie a un significativo intervento finanziario e soprattutto a una presenza politico-associativa autorevole in seno alle istituzioni pubbliche siciliane a partire proprio dal Governo e dal Parlamento regionale.

Analoga tutela dovremo mettere in atto soprattutto per istituti dei ciechi come il Martuscelli di Napoli, il Gioeni di Catania, l’Antonacci di Lecce, l’istituto di Cagliari e altri dei quali si rischia di perdere patrimoni, risorse e strutture.

Sul piano interno delle nostre sezioni, è stato operato un cambio epocale di gestione contabile, grazie all’impegno di tanti nostri dirigenti e collaboratori sul territorio, pur con le complesse operazioni che le strutture sezionali hanno saputo e dovuto fronteggiare con pazienza, determinazione e spirito di servizio, tanto da meritare la gratitudine di noi tutti.

E nel parlare di sezioni e impegno sul territorio, il quinquennio è stato caratterizzato dai notevoli trasferimenti di risorse dalla sede nazionale alle strutture territoriali e regionali per un ammontare di svariati milioni, mediante il Fondo di Solidarietà, i servizi del Libro Parlato, il sostegno con mutui e prestiti all’acquisizione di nuove sedi o alla ristrutturazione profonda di quelle esistenti.

Abbiamo introdotto e seguito criteri oggettivi e trasparenti nella distribuzione delle risorse verso le Sezioni, secondo metodi di imparzialità, controllabili e uguali per tutti, mediante emanazione di appositi bandi per partecipare e accedere al Fondo di Solidarietà secondo parametri misurabili di impegno, progettualità e merito.

Analogo sistema di selezione mediante bandi e trasparenza delle operazioni abbiamo adottato in modo continuativo e stabile per la gestione delle risorse Irifor, consentendo in tal modo a ogni nostra sezione, dalla più grande alla meno strutturata, di ricevere quelle risorse che consentono l’attuazione e la gestione di progetti formativi, abilitativi, riabilitativi o di aggiornamento, rivolti ogni anno a migliaia di nostri utenti sull’intero territorio nazionale.

Con il Centro Nazionale del Libro Parlato abbiamo istituito il modello di download dei testi audio effettuati tramite le sezioni, al quale hanno aderito quasi il cento percento delle nostre strutture che ne hanno ricavato un doppio e preziosissimo vantaggio:

Offrire ai nostri soci e agli utenti in generale un servizio di prossimità vicino alle proprie abitazioni;

Ottenere una ulteriore, per quanto limitata risorsa dalla Sede Nazionale da impiegare sul territorio.

Un grande impulso è stato offerto alle attività sportive alle quali è stato dedicato, tra l’altro, l’anno 2017, con finanziamenti straordinari alle sezioni territoriali e alle sedi regionali e con un significativo meeting nazionale svoltosi a Roma nel mese di novembre di quell’anno.

Abbiamo potenziato molto il servizio di patronato e di consulenza che negli ultimi anni ha affrontato e risolto numerosissimi casi, a tutela dei nostri soci e non solo, creando le condizioni per una collaborazione più proficua con INPS sui temi della pensionistica e della previdenza.

Il sistema di anagrafica unica nazionale dei soci si è finalmente aggiornato e affermato tra le nostre sezioni in questo quinquennio, anche alla luce delle nuove regole sulle iscrizioni e sulla morosità che hanno portato alla ripulitura di archivi con la cancellazione di oltre tremila nominativi di persone non più aventi diritto a essere soci o addirittura scomparse.

È stata portata a compimento una grande operazione che ci ha consentito di salvaguardare la Casa vacanze di Tirrenia almeno per i prossimi venticinque anni, ma in base ai contratti, praticamente in perpetuo, esonerandoci tuttavia fin dal 2017 da ogni carico finanziario e gestionale relativo alla sua quotidiana conduzione.

L’Unione in questo quinquennio ha acquisito anche un nuovo logo più moderno, accattivante e attraente che abbiamo salutato a Genova nel febbraio del 2018, mentre da pochi giorni abbiamo anche il gonfalone araldico con l’autorizzazione della Presidenza della Repubblica, a testimonianza della considerazione della quale la nostra associazione è accreditata presso le più alte istituzioni dello Stato.

Avremmo voluto anche un inno, per rafforzare quel senso di condivisione e appartenenza, ma lo specifico concorso non ha offerto gli esiti che ci aspettavamo. E tuttavia ancora confidiamo e non vogliamo dismettere del tutto l’idea di averne uno.

Con il supporto finanziario della Sede Nazionale, in questi anni abbiamo assicurato nuovi immobili e nuove Sedi alle nostre sezioni territoriali per offrire soprattutto accoglienza e servizi sempre più in linea con i tempi odierni. In particolare ricordiamo l’inaugurazione o comunque l’acquisizione di nuove sedi a Lucca, Avellino, Palermo, Bergamo, Venezia, Pisa, Brindisi… E intanto abbiamo continuato a sostenere rate di mutui per altre sedi come Viterbo e Siena.

Cosa abbiamo mantenuto e consolidato

In primo luogo le risorse provenienti da finanziamento pubblico che sono state circa 6.5 milioni di Euro nel 2015 per arrivare agli oltre 9 milioni del 2020.

Non è stato facile perché nei cinque anni si sono avvicendati ben quattro governi diversi, sostenuti da maggioranze tra loro eterogenee e a volte perfino antagoniste.

Tra le voci finanziate, il Libro Parlato, l’Irifor e nell’ultimo anno, anche le iniziative legate ai cani guida, alla diffusione del Braille e alla verifica delle nuove tecnologie dedicate, in concomitanza con le celebrazioni del Centenario.

Evidente che le risorse acquisite hanno consentito di sviluppare e incrementare il Fondo di Solidarietà che si ripercuote positivamente sull’attività delle sezioni e delle sedi regionali con un trasferimento cospicuo di risorse sul territorio.

E proprio a proposito di Irifor, è stata apportata una profonda e significativa innovazione nel metodo e nel modus operandi della struttura, mediante la promozione e il sostegno delle attività sul territorio attraverso l’emissione di bandi specifici. Tutte le sezioni sono state quindi poste su un piano di parità e di uguaglianza, con il definitivo superamento delle modalità di finanziamento parziali, settoriali e disuguali.

L’Irifor ha subito anche una profonda riforma organizzativa che tuttavia deve ancora essere completata, grazie alla quale è stata resa più efficiente e selettiva la spesa e sono stati ridotti di gran lunga gli oneri gestionali della struttura nazionale.

Tra le iniziative da ricordare, quella della commissione nazionale Pari Opportunità, la quale ha dato vita al corso di formazione “Le pari opportunità per le donne e le persone con disabilità”tenutosi nel 2019, organizzato in sinergia tra Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, I.Ri.Fo.R e l’Università statale di Milano, in particolare in collaborazione con la cattedra della professoressa Marilisa D’amico.

Abbiamo riorganizzato e rilanciato UniVoc, l’associazione dei volontari a supporto delle nostre sezioni, svegliandola dal torpore e dall’inedia nella quale era caduta e dandole nuova linfa e nuovi obiettivi di crescita. I dirigenti associativi territoriali a ogni livello hanno sostenuto questo sforzo di rinnovamento e ora possiamo contare su un’Associazione capace di fiancheggiare l’Unione in molte realtà sezionali, per soddisfare le aspettative dei nostri soci e utenti, soprattutto in materia di accompagnamenti e in generale di sostegno alla mobilità e alla persona.

Abbiamo potenziato e consolidato alcuni appuntamenti annuali con il mondo esterno, tramite i quali abbiamo portato la voce, l’immagine e le esigenze dell’Unione all’attenzione della cittadinanza e della pubblica opinione, anche con una presenza notevole sui mass-media, registrata soprattutto nell’ultimo biennio.

Tra gli appuntamenti principali mantenuti e rafforzati:

la Giornata nazionale del Braille, organizzata mirabilmente dal Club Italiano del Braille il 21 febbraio, divenuta in questo quinquennio praticamente doppia, fissando il proprio appuntamento nazionale in una città del Nord e in una del Sud.

Firenze, Cagliari, Pistoia, Palermo, Bari, Genova, Matera, Torino, Catania, sono state le tappe di questo cammino del nostro alfabeto tattile attraverso l’Italia, culminato con la pubblicazione nel Corriere della Sera di un segnalibro commemorativo e celebrativo distribuito in oltre 200 mila copie nel febbraio di quest’anno per onorare il nostro Centenario e diffonderne la conoscenza.

Il Premio Braille, appuntamento sempre più significativo e atteso che ha visto ogni anno crescere la partecipazione di pubblico e l’interesse dei Media. Con particolare emozione ricordiamo l’edizione del Premio con la presenza del Maestro Andrea Camilleri, nonché il conferimento del premio speciale del Centenario al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

La Giornata del Cane Guida che ci ha portato in questi anni nei luoghi più significativi della vita nazionale, accompagnati dai nostri meravigliosi cagnoni: Camera dei Deputati, Senato della Repubblica, Piazza San Pietro, Campidoglio, sono stati tra i luoghi visitati dalle nostre folte delegazioni umane e canine, in occasione del 16 ottobre di ogni anno, senza dimenticare le tante iniziative sul territorio alle quali le nostre sezioni e sedi regionali non hanno mai rinunciato.

Oltre alla presenza sui media nazionali, i nostri servizi Stampa e Informazione non ci hanno fatto mai mancare i tradizionali appuntamenti periodici con le nostre pubblicazioni in Braille, a grandi caratteri e in Audio: da Il Corriere dei Ciechi e Corriere Braille, al Il Portavoce, da Voce Nostra a Sonorama, a Pub, ecc…

Una parola a parte merita la pagina FaceBook della Presidenza Nazionale, divenuta sempre più ricca e movimentata negli ultimi anni, passando dagli sparuti duemila seguaci del 2018 agli oltre diecimila attuali, senza dimenticare comunque altre pagine FB come quella di SlashRadio e del Libro Parlato.

Criticità e carenze

Le nostre commissioni nazionali hanno lavorato spesso con impegno, ma i risultati misurabili non sono stati altrettanto all’altezza delle aspettative, tanto da lasciarci immaginare una revisione profonda e organica di questo strumento di lavoro che per essere efficace deve darsi innanzitutto un modello operativo efficiente. Compito primario dei dirigenti del nuovo quinquennio.

La gestione patrimoniale, ancora troppo limitata nei metodi e nelle competenze, è oggi affidata soprattutto a una modalità operativa caratterizzata più dagli adempimenti d’ordine amministrativo che dalle spiccate capacità tecniche progettuali.

Il sito web istituzionale che, nonostante molti buoni propositi e perfino un bando per una pubblica gara per la gestione, non è riuscito a divenire fin qui quel che tanti hanno auspicato e che a noi sarebbe piaciuto molto.

Occorrerà anche qui rimediare senza indugi in apertura del prossimo quinquennio.

Il processo di alleggerimento burocratico e sostegno finanziario delle sezioni, certamente in atto, ma troppo lento e incerto, ancora incapace di portare quel radicale sollievo dalle incombenze delle carte per dare ai nostri dirigenti la possibilità vera di lavorare e impegnare le proprie energie in favore dei soci e delle loro esigenze.

I rapporti con le altre associazioni della disabilità, ancora improntati troppo spesso a una mera sommatoria di problematiche e a una certa rivalità inutile, mentre tarda ad affermarsi quella metodologia di lavoro che consenta a tutti di pensare in modo globale, ma agire in modo settoriale, evidenziando dunque le specificità connesse alle differenti disabilità.

Conclusioni

Mi auguro che gli eventi richiamati siano riusciti a risvegliare almeno un briciolo di quei ricordi e quelle emozioni che abbiamo vissuto al momento in cui si sono svolti.

A quegli eventi si collegano innumerevoli attività che diviene difficile anche soltanto richiamare, pur senza dimenticare temi come il Lavoro, dove sono state segnate tappe significative sia con la commissione nazionale, sia con la commissione Nuove Attività Lavorative che ci hanno aiutato a produrre documenti e iniziative per dare sostanza e contenuto alle problematiche evocate.

Ciascuno di noi dirigenti ha tentato di interpretare al meglio delle sue facoltà il proprio ruolo nell’arco del quinquennio, offrendo comunque un contributo alla causa associativa, nei limiti e con le capacità sue proprie.

Nell’arco di questi cinque anni abbiamo perduto il nostro caro compagno Francesco Fratta, troppo presto strappato all’affetto di tutti e alla vita associativa.

Vincenzo Zoccano ha lasciato la Direzione a metà del 2018, andando a ricoprire la carica di sottosegretario di Stato al Ministero della famiglia e disabilità. Marco Condidorio ha rassegnato le proprie dimissioni dalla Direzione per divergenze sulla visione associativa generale, stando alle sue dichiarazioni successive alla sua decisione.

Negli ultimi tre mesi, infine, hanno dovuto lasciare il Consiglio Nazionale per ragioni diverse:

Maria Buoncristiano, eletta Presidente del nostro Consiglio regionale in Basilicata;

Elena Ferroni, eletta vice presidente del nostro Consiglio regionale della Toscana;

Stefano Tortini, eletto Presidente del nostro Consiglio regionale dell’Emilia-Romagna;

Annita Ventura, per aver assunto un incarico pubblico incompatibile.

Ora, al termine del quinquennio siamo qui, tutti, a rimettere il nostro mandato nelle mani del Congresso che avrà cura di eleggere o riconfermare la compagine dirigente nazionale, nella sua sovranità e facoltà, compiendo le scelte più giuste, utili, opportune ed efficaci nell’interesse esclusivo dell’Unione e delle persone rappresentate.

Mario Barbuto