Il 16 giugno scorso, durante l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, è stata approvata la risoluzione che ha ufficialmente riconosciuto il 27 giugno come Giornata Internazionale della Sordocecità. L’Assemblea ha invitato tutti gli Stati Parte e le agenzie delle Nazioni Unite a promuovere l’emancipazione e l’inclusione delle persone sordocieche in ogni aspetto della società.
La Federazione Mondiale dei Sordi (WFD), l’Unione Europea dei Sordociechi (EDbU) e tutte le principali associazioni nazionali vicine alla comunità delle persone sordocieche ‒ compresa l’UICI ‒ hanno sostenuto il lungo lavoro della Federazione Mondiale dei Sordociechi (WFDB) per ottenere questo importante riconoscimento. La scelta della data è legata alla nascita di Helen Keller, il 27 giugno 1880, a Tuscumbia, in Alabama (Stati Uniti).
La sua figura è nota a livello internazionale, avendo rappresentato un esempio vivente di come la volontà, l’abnegazione e il duro lavoro su di sé possano essere determinanti nella realizzazione di obiettivi ambiziosi, soprattutto per chi parte da una situazione di svantaggio. A soli 19 mesi, Helen aveva contratto una malattia (probabilmente la scarlattina, per la quale all’epoca non esistevano cure) che l’aveva resa cieca e sorda. Grazie al costante sostegno della famiglia e della sua tutrice, Annie Sullivan, che le ha insegnato a leggere e scrivere in Braille, inizialmente comunicando con lei attraverso un alfabeto manuale, Helen non soltanto è riuscita a completare gli studi superiori e a laurearsi in Legge all’Università di Harvard, ma ha continuato negli anni a dedicarsi alla difesa dei diritti delle persone con disabilità. Il suo lascito e la sua straordinaria figura continuano a vivere e a essere fonte di ispirazione per le persone sordocieche, e non solo.
Purtroppo, nonostante i tanti progressi realizzati dall’epoca in cui ha vissuto Helen Keller, in termini di diritti e infrastrutture a ogni livello, i sordociechi, che rappresentano tra lo 0,2% e il 2% della popolazione globale, hanno ancora oggi maggiori probabilità di vivere in povertà e di essere disoccupati, o di ottenere risultati scolastici inferiori rispetto alle persone con altri tipi di disabilità. Inoltre, si trovano ad affrontare molteplici barriere, come la mancanza di accesso a servizi di supporto e a informazioni accessibili, che in ultima analisi rendono estremamente difficile dare voce alle loro esigenze particolari. In molti Paesi, i sordociechi non sono nemmeno riconosciuti come appartenenti a un gruppo di persone con una disabilità distinta. Ciò ha contribuito a una loro persistente invisibilità statistica, a sua volta causa di una mancanza di attenzione da parte delle istituzioni nei loro confronti.
Per questo, la recente proclamazione da parte dell’ONU della Giornata Internazionale della Sordocecità, già da quest’anno contribuirà a sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni rispetto alla realtà delle persone sordocieche, affinché non soltanto sia garantita loro la possibilità di esprimere specifiche necessità ma anche di mostrare potenzialità e competenze che rappresentano una risorsa per l’intera società. Nella settimana della sensibilizzazione sulla sordocecità, dal 22 al 28 giugno, diverse organizzazioni a livello internazionale ospitano eventi e workshop, e lanciano campagne di informazione che possano accendere i riflettori sulla sordocecità, sostenendo un cambiamento positivo: https://www.helenkeller.org/dbaw25/ (sito in lingua inglese). Buon 27 giugno a tutti!