Egr. Sig. Presidente della Repubblica,
ieri si è celebrata la giornata internazionale del disabile.
Si legge che "Quest'anno il tema della stessa è Rimuovere le barriere per creare una società inclusiva ed accessibile per tutti".
Nell'occasione Ella non ha mancato di mostrare la Sua sensibilità verso il tema. Leggo fra l'altro che abbia detto: "Nella difficile situazione finanziaria ed economica che il Paese attraversa e che ha purtroppo acuito le condizioni di disagio delle categorie più deboli, ogni sforzo deve essere compiuto per preservare e sviluppare gli importanti risultati già ottenuti per assicurare un effettivo sostegno alle persone con disabilità".
Leggo inoltre su Repubblica, se non ho male interpretato, che Ella fra l'altro non ha mancato di sottolineare l'importanza del problema dell'inserimento nel mondo del lavoro delle persone disabili.
A prescindere da una mia errata interpretazione sono convinto comunque che Ella condivida questa priorità. Perciò mi permetto di richiamare la Sua attenzione su un grave fatto di esclusione di cui si starebbe rendendo colpevole la Pubblica Amministrazione e che stride parecchio sia con lo spirito della giornata di cui sopra che con quello della legislazione del nostro Paese: Costituzione, Legge 104/92, Legge Stanca.
In questi giorni è in atto la fase di preselezione relativa al concorso a 12.000 cattedre. Il Ministero ha attivato una piattaforma ove i candidati possono esercitarsi e venire a conoscenza dell'intero pacchetto di quiz dal quale verrà estratto quello delle prove d'esame.
Sig. Presidente, quella piattaforma, purtroppo, risulta inaccessibile alle tecnologie assistive utilizzate dai non vedenti; il che ha come conseguenza che appunto i candidati affetti da tale minorazione vengano esclusi dalla possibilità di conoscere l'intero pacchetto di quiz e di sottoporsi alle esercitazioni alla stregua degli altri. Ciò li pone in situazione di evidente svantaggio e discriminazione, palesando l'inaccessibilità di una piattaforma di cui si avvale la Pubblica Amministrazione.
In secondo luogo per tale prova è stato assegnato ai candidati disabili un tempo aggiuntivo (legge 104/92) di quindici minuti. Tale misura, sig. Presidente, non tiene in adeguata considerazione la notevole differenza di tempi richiesti dalla lettura silenziosa adottata da tutti i candidati e quella ad alta voce a cui dovranno ricorrere i partecipanti ciechi, ipovedenti o con gravi difficoltà di letttura. Fra l'altro i quiz non sono tutti di natura testuale, alcuni sono di tipo grafico, diagrammi ecc.
Ella comprende benissimo come la descrizione orale di un siffatto quesito richieda un tempo molto maggiore che non quello della comune osservazione visiva; questo elemento perciò finirebbe per assumere un ruolo quindi ulteriormente discriminante.
Visto lo stato avanzato delle operazioni, non mi resta che chiederLe molto gentilmente di adoperarsi affinché i candidati ciechi, ipovedenti e con gravi difficoltà di lettura vengano ammessi direttamente alla successiva fase di selezione. Questo non per un privilegio, ma per far fronte all'inadeguatezza con cui la Pubblica Amministrazione si è trovata ad affrontare un simile problema, con l'augurio che in analoghe occasioni successive la stessa possa giungervi meglio attrezzata dal punto di vista tecnologico e con una maggiore attenzione alla conoscenza dei differenti tempi necessari per l'espletamento di simili prove d'esame, nel rispetto dello spirito della Legge 104/92.
Desidero precisarLe infine che non sono uno dei candidati, né parente o amico di qualcuno di loro, ma più semplicemente un docente cieco in quiescenza, che da semplice cittadino segue le vicende della scuola del nostro Paese, e che ha a cuore il fatto che la selezione del personale docente venga operata nella maniera più efficace possibile: senza discriminare alcuno, se pur in maniera involontaria come in questo caso, perché ciò potrebbe far perdere l'acquisizione di risorse intellettuali utili, come purtroppo è già avvenuto in precedenti circostanze.
Con stima.
Santo Graziano
Lettera al Presidente della Repubblica, di Santo Graziano
Autore: Santo Graziano