Le ricerche nel campo dell’ottica, di Angelo Mombelli

Autore: Angelo Mombelli

Presentato un prototipo di lenti ingrandenti che potrebbero cambiare la nostra quotidianità.

Oggigiorno a disposizione degli ipovedenti esistono svariati strumenti che consentono di aumentare l’acuità visiva utilizzando sistemi ingrandenti di vario tipo, garantendo una maggiore autonomia nella deambulazione e nella quotidianità.
Le leggi fisiche inerenti l’ottica, sulle quali questi sistemi si basano, sono ormai conosciute da tempo e fanno parte della storia… o della leggenda. La leggenda narra infatti che Nerone, per meglio vedere quanto avvenisse nell’arena guardasse attraverso un rubino per ingrandire le immagini. Al campo della storia appartiene invece l’invenzione del laser: teorizzato nel 1917 da Albert Einstein, questo fascio di luce monocromatico, coerente ad alta brillanza è utilizzato oggi in un’infinità di settori, compresa l’oftalmologia.
Molta è la strada percorsa da Nerone ad Einstein, ma le leggi dell’ottica non sono cambiate; ancorché siano straconosciute, le applicazioni di esse in ambito tecnologico riescono ancora oggi a sorprendere: il 13 febbraio 2015, a San José, in California, in occasione dell’American Academy of the Advancement of Science, sono state presentate lenti a contatto dotate di un sistema hi-tech che consente di ingrandire le immagini di quasi tre volte. Il prototipo può lavorare in abbinamento con un paio d’occhiali intelligenti che rispondono a comandi palpebrali: se l’occhio destro viene strizzato l’immagine viene ingrandita, mentre se lo si fa col sinistro l’immagine torna alla propria grandezza naturale. Il prototipo è stato pensato per i portatori di degenerazione maculare legata all’età, ma, a mio avviso, è estendibile a tante altre patologie che minano la visione dei soggetti che ne sono portatori. Allo stato attuale, comunque, gli aspetti da migliorare sono tanti, in primis la qualità dell’immagine, ancora troppo bassa, e la tollerabilità da parte dell’occhio, ma la strada sembra quella giusta: il sistema, un domani, potrà sostituire l’impianto del minitelescopio galileiano nell’occhio, ben più invasivo rispetto alle lenti in questione.
Nel leggere la comunicazione in proposito, mi è venuto da sorridere, perché ho immaginato di girare per strada strizzando gli occhi in continuazione. Effettivamente le nuove tecnologie spesso cambiano i nostri piccoli gesti quotidiani, dando vita a nuove abitudini, che col tempo entrano a far parte degli usi e costumi di un’epoca: ad esempio, nei primi tempi nei quali era diffuso l’utilizzo dei cellulari con l’auricolare, vedere persone girare per strada e parlare da sole generava un effetto semi-comico, oggi è la cosa più normale del mondo: nessuno di noi lo trova stravagante. Allo stesso modo, un domani potremmo trovare del tutto usuale incrociare individui che strizzano gli occhi per ingrandire le immagini. Un consiglio però ai futuri utilizzatori delle lenti: fate attenzione a chi guardate mentre strizzate l’occhio!
Angelo Mombelli