Il 14 settembre scorso si è tenuto presso la sede della Rappresentanza in Italia della Commissione europea un incontro promosso dal Consiglio Italiano del Movimento Europeo (CIME), dal Forum del Terzo Settore e dall'ALDA, l'Associazione delle Agenzie della Democrazia Locale finalizzato a creare una sinergia tra le diverse rappresentanze della società civile italiana in vista delle attività da organizzare per l'Anno Europeo dei Cittadini 2013.
I lavori, che hanno visto la partecipazione di un ampio spettro di rappresentanti delle organizzazioni della società civile, sono stati coordinati da Pier Virgilio Dastoli (CIME), Antonella Valmorbida ( ALDA) e Pietro Barbieri (Forum Terzo Settore).Le persone con disabilità sono state presenti nella persona del succitato Pietro Barbieri, Presidentedella Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap, e del Presidente Nazionale dell'Unione Tommaso Daniele, che specifica di venire anche in rappresentanza del Forum Italiano sulla Disabilità.
L'incontro è iniziato con la presentazione del Manifesto europeo per l'Anno 2013 realizzato da una coalizione di organizzazioni europee tra cui il Forum Europeo della Disabilitàe inserito alla fine del presente articolo (anche disponibile su internet al seguente link: http://www.civic-orum.fr/site/images/stories/pdf/eyca2013_manifesto_it.pdf).I moderatori dell'incontro hanno poi evidenziato che quest'anno europeo è considerato particolarmente strategico per l'Unione europea in quanto si concluderà subito prima delle elezioni europee del 2014 e che è necessario che la società civile evidenzi l'importanza della cittadinanza europea come condivisione di valori che trovano la loro espressione principale nella democrazia partecipativa e nella coesione sociale.Subito dopo è iniziato un proficuo dibattito durante il quale sono stati evidenziati i temi che vengono percepiti dalla società civile italiana come indissociabili dal riconoscimento dei diritti di cittadinanza europea come la qualità dell'ambiente, l'occupazione (in particolare quella giovanile), il ruolo degli anziani, lo sviluppo del sistema educativo, ecc.Al termine di questa fase dell'incontro si è deciso di creare un Comitato organizzatore italiano per l'Anno Europeo del Cittadino 2013 con gli enti presenti all'incontro, ma che sarà comunque aperto anche ad altri organismi interessati a partecipare. Il Comitato si strutturerà in gruppi di lavoro, predisporrà un Manifesto italiano sull'Anno e un calendario di iniziative da attuarsi sul territorio italiano, il tutto mantenendosi in stretto collegamento con l'Alleanza europea per l'Anno 2013 (http://ey2013-alliance.eu/).
All'incontro ha partecipato anche la dr.ssa Anna Maria Villa, responsabile dell'Ufficio Cittadinanza Europea del Dipartimento Politiche Comunitarie della Presidenza del Consiglio dei Ministri, la quale ha illustrato alcune delle iniziative previste dal governoper l'Anno 2013.
EYCA 2013 – European Year of Citizens 2013 Alliance
Manifesto
La Commissione europea ha proposto di proclamare il 2013 "Anno europeo dei cittadini" persottolineare il 20esimo anniversario dell'introduzione della cittadinanza dell'Unione europea neltrattato di Maastricht.Le principali organizzazioni e reti della società civile si sono unite e hanno creato l'Alleanza AEC2013per avanzare proposte rivolte a collocare la cittadinanza europea al centro dell'agenda politicadell'UE. Facendo affidamento sull'esperienza e le conoscenze dei suoi membri che continuamenteoperano perché la cittadinanza diventi una dimensione permanente e trasversale del processodecisionale, dell'attuazione e della valutazione delle politiche pubbliche europee, l'Alleanza AEC2013promuoverà attività che abbiano un impatto sulla costruzione di un'Unione europea dalla parte deicittadini, che non sarà più ristretta solamente a preoccupazioni di natura economica e che faciliterà esosterrà varie espressioni e la mobilitazione della cittadinanza attiva.
Accompagneremo un processo di costruzione di una cittadinanza UE che, oltre ad un approccioindividuale basato sui diritti, affronti il senso di appartenenza degli europei ad un comune futuroeuropeo.
LA CIITTADINANZA ATTIVA NEL CONTESTO DEMOCRATICO EUROPEO
Nell'Unione europea si è arrivati ad interpretare la cittadinanza attiva in molti modi e il 2011 è statoproclamato Anno europeo della cittadinanza attiva attraverso le attività di volontariato, anche semeglio conosciuto come Anno europeo del volontariato. Le attività di volontariato sono espressionedi cittadinanza attiva, ma si possono anche svolgere senza far riferimento al coinvolgimento in affaripubblici, nella comunità e nella società.
Per noi, cittadinanza attiva significa in primo luogo coinvolgimento attivo dei cittadini comepartecipazione alla vita delle loro comunità, e quindi alla democrazia, in termini di attività e processodecisionale. Cittadinanza attiva è più che far beneficienza, votare alle elezioni o far volontariato. Ledefinizioni di partecipazione che si concentrano sulla partecipazione politica o su una concezione insenso stretto del volontariato non riescono a captare la diversità dell'impegno delle persone intutt'Europa. Per rendere la piena accezione e ampiezza della cittadinanza attiva europea, e peraiutare a ridurre il divario tra i cittadini e le istituzioni UE, bisogna considerare le nuove prospettiveaperte dall'Articolo 11 del Trattato sull'Unione europea per la partecipazione dei cittadini alla vitademocratica dell'Unione europea.
Per noi cittadinanza attiva è:
UN PROCESSO DURATURO
??Una cittadinanza democratica basata sullo status legale dei cittadini e che includetutti gli aspetti della vita in una società democratica inerenti una vasta gamma diargomenti quali, tra gli altri, l'istruzione, la cultura, lo sviluppo sostenibile, la nondiscriminazione, l'inclusione delle minoranze etniche, la partecipazione alla societàdelle persone con disabilità, l'uguaglianza di genere compresa la pari rappresentanza di donnee uomini nel processo decisionale, ecc.;
PARTECIPAZIONE ALLE ELEZIONI
??Una cittadinanza democratica che garantisce che i cittadini e le organizzazioni dellasocietà civile abbiano voce in capitolo nei processi deliberativi e decisionali dellepolitiche UE attraverso l'elezione dei loro rappresentanti al Parlamento europeo.In vista delle prossime elezioni del 2014 e in un periodo nel quale ci troviamo adaffrontare un divario sempre crescente tra l'Unione europea e i suoi cittadini,come confermato dall'affluenza alle ultime elezioni europee e da indagini che mostranoripetutamente la mancanza di consapevolezza dei cittadini della cittadinanza e dell'identitàeuropea [fonte:EU Citizenship report 2010] la posta in gioco non potrebbe essere più alta;
DIALOGO CIVILE
??Una cittadinanza democratica che implica che le istituzioni europee godano dellafiducia pubblica e possano assicurare un coinvolgimento attivo dei cittadini e degliattori organizzati della società civile nei processi decisionali a tutti i livelli, da quellolocale e nazionale a quello europeo; quindi, l'adozione di un accordo inter-istituzionale per unquadro strutturato per un dialogo civile europeo offrirebbe una solidità pratica permanente auna tale cittadinanza attiva e partecipativa insieme alle disposizioni del Trattato di Lisbona,oltre al diritto di iniziativa dei cittadini europei;
PARTECIPAZIONE AL GOVERNO LOCALE
??Una cittadinanza democratica che deve operare necessariamente anche a livellodegli stati membri, di modo che le strutture per l'impegno dei cittadini sianoaccessibili e facciano parte dell'esperienza di ogni cittadino. Mentre godono deiloro diritti e si assumono le loro responsabilità, i cittadini dell'UE così come tutti iresidenti dei paesi aderenti e dei paesi candidati e non solo, dovrebbero essere pienamentecoinvolti nelle attività dell'AEC2013 che dovrebbero promuoverne il coinvolgimento nellequestioni di governo locale, attraverso il potenziamento della cooperazione anche con leautorità locali in quanto tra i principali stakeholder dell'AEC2013;
CITTADINANZA SOCIALE
??Una cittadinanza democratica che garantisce che tutti i cittadini possanopartecipare alla vita delle loro comunità e alla definizione delle politiche pubbliche,compresi i gruppi più svantaggiati che sono spesso i più lontani dal processo dicostruzione europeo. Non si possono esercitare i propri diritti civili e politici a
meno che si sia in grado di godere dei diritti di cittadinanza sociali ed economici e l'Unioneeuropea non dovrebbe perdersi il contributo dei più svantaggiati.
Affinché i cittadini si impegnino nello sviluppo delle politiche, bisogna che vengano messi in opera dei
meccanismi efficienti per offrire informazioni ed educare in maniera diversificata ed obiettiva icittadini. Bisogna sviluppare anche la capacità dei gruppi locali e della società civile organizzata dicollegarsi sia con i cittadini sia con le istituzioni. Questa costruzione di capacità sarebbe un pilastroimportante nello stimolo alla presa di consapevolezza dei cittadini come approccio direttodell'Iniziativa dei cittadini e promuoverebbe un maggior impegno nel progetto europeo. Internet e losviluppo dei social network offrono degli strumenti e dei luoghi nuovi attraverso i quali e nei quali lepersone, specialmente i giovani, si riuniscono e agiscono al di là dei confini.
Un tale approccio soddisfa le aspettative dei membri dell'Alleanza AEC2013 che rappresentanofondamentali stakeholder della società civile organizzata, che esprimono le preoccupazioni e dannovoce alle opinioni dei cittadini in una vasta gamma di aree delle politiche europee.
CHE SIGNIFICA CITTADINANZA EUROPEA A VENTI ANNI DALLA SUA CREAZIONE?
Questo status legale garantisce la libertà di movimento e alcuni diritti politici che si ritienecontribuiscano, insieme all'intensificazione del mercato unico per beni e servizi, a creare un senso diappartenenza ad una comunità di persone. L'Europa fa parte della vita quotidiana dei suoi cittadini,ma i diritti e i benefici che derivano da questa "cittadinanza del mercato unico" sono al momentoessenzialmente limitati alla mobilità. Quindi diventano effettivi solo "all'estero". E che ne facciamo dichi non viaggia, né studia o lavora all'estero e per cui la cittadinanza europea può perciò solo essereun concetto astratto e senza senso? Che ne facciamo dei residenti che lavorano, pagano le tasse,sono impegnati in attività sociali o nella comunità ma non hanno un passaporto di uno stato membrodell'UE?
Tali questioni estremamente complesse riflettono il fatto che il concetto di cittadinanza implica unarelazione reciproca tra una comunità e i suoi membri. Il Trattato di Lisbona offre un quadro più ampioper lo sviluppo di una cittadinanza europea radicata in una "comunità di valori" e ne rinforza ledimensioni sociali e politiche assegnando alla Carta dei Diritti fondamentali lo stesso valore legale deitrattati dell'Unione europea e creando le condizioni per il pieno coinvolgimento dei cittadini e delleorganizzazioni della società civile nei processi europei.
L'Anno europeo dei cittadini 2013 dovrebbe riflettere questo ricco approccio, e i diritti custoditi nellaCarta dei Diritti fondamentali dell'UE devono essere realmente implementati e meccanismi dicontrollo appropriati messi in atto. La cittadinanza europea, inoltre, dovrebbe basarsi sul principio diresidenza ed in nome dell'universalità dei diritti tutti i residenti dell'Unione europea dovrebberogodere dello stesso trattamento e dello stesso diritto di partecipare alla vita pubblica dei cittadinidell'UE.
CITTADINANZA ATTIVA: GUARDANDO AVANTI
La democrazia partecipativa va incontro alle esigenze attuali della governancedemocraticanell'Unione europea, completando e consolidando la democrazia rappresentativa. Coinvolgere lasocietà civile organizzata nella definizione delle politiche e nella preparazione delle decisioni rinforzala legittimità democratica delle istituzioni pubbliche, il loro lavoro e le loro attività. La qualità deldialogo civile – compreso il dialogo sociale, che ne è l'elemento cruciale – è un indicatore dello statodi salute delle nostre democrazie.L'Articolo 11 del Trattato di Lisbona è potenzialmente di particolare importanza in manierasignificativa, dato che rappresenta un impegno istituzionale per un "dialogo aperto, trasparente eregolare" tra gli organi governativi dell'Europa e la società civile, allo scopo di porre fine al "deficitdemocratico" di cui parlano i detrattori, garantendo al tempo stesso la cittadinanza attiva europea.Nonostante questi passi avanti, c'è ancora molto da fare per trasformare questi impegni in praticaconcreta e sostenibile.Anche se il Trattato di Lisbona offre ai "cittadini e alle associazioni rappresentative" la "possibilità direndere note e scambiare pubblicamente le loro opinioni", c'è un ampio dibattito su come sidovrebbe arrivare a questo, il che ha portato alcuni a notare che la "discussione efficace" non èancora ben esplorata o impiegata.
Crediamo fermamente che la nostra Alleanza è uno strumento appropriato per realizzare delleattività per l'AEC2013 che supportino una cittadinanza attiva e partecipativa articolata con lademocrazia rappresentativa che apra la strada alla rigenerazione del progetto europeo nell'attualecrisi globale, un passo necessario prima delle elezioni europee del 2014. E' un modo per i cittadini ele organizzazioni della società civile di partecipare visibilmente ai dibattiti pubblici europei e di darvoce alle proprie opinioni, e per le istituzioni europee di offrire del feedback su come le loropreoccupazioni sono state ascoltate e tenute in considerazione.
In questo quadro, intendiamo sviluppare delle attività che innalzino le aspettative dei cittadini inrelazione alla democrazia partecipativa e li facciano sentire coinvolti implementando gli obiettividell'Articolo 11. Questa è la nostra risposta all'attuale disaffezione verso le istituzioni europeerisultante dalla presente crisi economica, e chiediamo ai leader politici europei di agire al riguardo.
* European Civic Forum, European Movement International, the Social Platform, European Disability Forum,European Civil Society Platform on Lifelong Learning – EUCIS-LLL, Culture Action Europe, European Youth Forum,European Foundation Center, European Public Health Alliance – EPHA, European Association for the Defense ofHuman Rights – AEDH, European Women's Lobby, Eurochild, Confederation of Family Organisations in the EU -COFACE, CONCORD, ESN – Erasmus Students Network, Association Internationale de la Mutualité – AIM, AGEPlatform, European Federation of Older People – EURAG, SOLIDAR, European Association of Service Providers forPersons with Disabilities – EASPD, European Council of Associations of General Interest – CEDAG, European Federationof National Organisations Working with the Homeless – FEANTSA, Volonteurope, European Volunteer Center – CEV,Conservation Volunteers Alliance – CVA, World Association of Girl Guides and Girl Scouts (Europe Region), Associationof local democracy agencies – ALDA, Central and Eastern European Citizens Network – CEE CN, Combined EuropeanBureau for Social Development – CEBSD, European Community Organising Network – ECON, EUCLID Network,European Network for Education and Training e.V. – EUNET, Confederation of European Senior Expert Services – CESES,JEF – Europe, Platform for Intercultural Europe, European Alternatives, European Network of National Civil SocietyAssociations – ENNA, ATD Quart Monde, ISCA – International Sports and Culture Associations, ENGSO – European NongovernmentalSports Organisation, AEGEE-Europe – European Students Forum Association, European Anti PovertyNetwork – EAPN, Mental Health Europe, Europa Nostra, Balkan Civil Society Development Network – BCSDN,Civilscape.
Manuela Esposito