La sezione provinciale di Roma dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti Onlus –UICI- in collaborazione con l’Associazione Museum si appresta a celebrare la giornata nazionale dedicata a Louis Braille e alla sua importante invenzione. Louis Braille, nato in Francia agli inizi del 800, perse la vista da bambino. Studio all’Istituto per giovani ciechi di Parigi dove oltre ai lavori manuali apprese a leggere attraverso il tatto, grazie ad un sistema che metteva in rilievo i caratteri in nero con fili di rame. Nel 1821, ispirato dall’incontro con un militare che gli parò di un codice di comunicazione basato su puntini in rilevo inventò il famoso alfabeto che porta il suo nome. La combinazione dei punti che costituiscono l’alfabeto braille ha garantito a non vedenti ed ipovedenti l’accesso alla cultura, un evento celebrato in tutta Italia e che a Roma verrà ricordato il prossimo 18 febbraio.
La giornata inizierà nella Sala Pietro da Cortona dei Musei Capitolini dove diversi relatori, tra cui il Presidente nazionale dell’UICI Mario Barbuto, presenteranno e descriveranno il braille, la sua evoluzione nel corso degli anni, in che modo i non vedenti si approcciano all’arte e come è possibile rendere i musei accessibili mediante percorsi ad hoc come quello dei Musei Capitolini.
A seguire grazie all’Associazione Museum che, con il suo presidente Giuseppina Simili, dal 1994 si impegna per garantire l’accesso alla cultura organizzando visite tattili, sarà possibile “toccare” alcune opere di Garofalo, Caravaggio e Rubens presenti nella Sala Petronilla della Pinacoteca Capitolina. Per concludere i partecipanti potranno imparare a conoscere la strumentazione braille e ammirare le opere realizzate dagli artisti non vedenti del gruppo “Mano sapiens” in mostra fino al 21 febbraio presso l’Esedra di Marco Aurelio nell’area espositiva Tempio di Giove.
Come ricorda il Presidente della sezione provinciale di Roma Giuliano Frittelli, moderatore del convegno: “Ci sono persone che hanno cambiato la vita di molti e Louis Braille è una di queste”. L’obiettivo di questa importante iniziativa, oltre che approfondire la conoscenza di un’invenzione che ha rivoluzionato la vita di chi ha una disabilità visiva, è di dare la possibilità a tutti di vivere e percepire l’arte in maniera diversa e più completa, sfruttando uno dei cinque sensi che, di solito, chi vede non impiega in questo contesto.
Camilla Capitani