Ipovisione: accessibilità del web e delle applicazioni. Problemi in uno scenario in continuo mutamento, di Massimiliano Martines

Autore: Massimiliano Martines

Premessa
Ipovisione ed Internet
L’ipovisione è una forte riduzione dell’acuità visiva causata da patologie sia infettive, sia genetiche o procurata da altre malattie che non coinvolgono direttamente l’apparato visivo.
Più specificatamente l’individuo che si trova ad affrontare tale situazione è sottoposto ad una continua ricerca per trovare la condizione ottimale, in modo tale da sfruttare a pieno il residuo visivo. Questo concetto si applica sia alla visione ambientale, sia a quella ravvicinata.
Non bisogna dimenticare che il processo sopra descritto, si realizza in maniera direttamente proporzionale, in relazione alle condizioni ambientali esterne che la persona si trova ad affrontare in quel determinato momento.
Rendere fruibile il web anche ai soggetti ipovedenti significa dover tenere presente moltissime variabili, quali:
* L’acuità visiva;
* Il campo visivo;
* La percezione dei colori
* Altre patologie collaterali che influiscono negativamente sulla sensibilità visiva.
Inoltre, bisogna tenere conto di come gli ipovedenti configurano i propri pc. Infatti, non tutti utilizzano gli strumenti assistivi, magnifier (ingranditori software). Molti tendono a personalizzare in maniera estrema il proprio desktop, ingrandendo le icone, le lettere ed i menù, altri ancora tendono a modificare la risoluzione dello schermo, cercando di adattarlo alle proprie esigenze.
Infine, ci sono coloro i quali utilizzano l’opzione di ingrandimento caratteri dei browser, e magari usano browser diversi che interpretano la pagina web in maniera differente, privilegiando il dimensionamento dei caratteri.

Il web in questi ultimi anni.
In questi anni il web ha subito una trasformazione frenetica, sia in termini tecnologici che di servizi e contenuti, si è passati dai semplici siti in cui erano immagazzinate informazioni in formato quasi esclusivamente testuali o al limite con l’aggiunta di qualche foto a layout molto complessi, infine gli scopi ed i contenuti almeno per il grande pubblico si limitava quasi esclusivamente alla consultazione.
Con il passare degli anni la situazione è cambiata drasticamente, la tecnologia ha via via permesso di implementare nuovi servizi e contenuti, di conseguenza sono cambiati gli scopi di utilizzo ed è comparsa la così detta interattività, in altre parole il cittadino ha ora la possibilità di agire direttamente usufruendo di una serie di servizi una volta gestiti da un intermediario. Inoltre il web è diventato una grande piattaforma per la fruizione di contenuti multimediali come i filmati e la TV.
Questa trasformazione ha complicato notevolmente la situazione, i siti e le applicazioni web sono ormai diventate complesse ed hanno assunto una caratteristica comune, in cui il layout è più attraente e la gestione degli oggetti non è di immediato apprendimento. La cause di questo risultato possono essere ricondotte alla scarsa sensibilità dei programmatori ad attenersi a certi protocolli di programmazione, la possibilità di implementare i siti grazie a soluzioni software confezionate ormai messe a disposizione di tutti ed allo scarso interesse da parte delle varie aziende a porre la questione accessibilità come contrale, in fase di progettazione di una web application o di un sito web.

Tecnologia assistiva.
Fortunatamente la tecnologia ci aiuta un pochino superare questi problemi, infatti i software di ingrandimento testi e o sintesi vocale riescono a minimizzare i problemi che un ipovedente si trova ad affrontare.
Zoomtext di Ai Squared http://www.aisquared.com/zoomtext/
Magic di Freedom Scientific. http://www.freedomscientific.com/Products/LowVision/MAGic

Principi su cui si basa l’attuale legge.
a) «accessibilità»: la capacità dei sistemi informatici, nelle forme e nei limiti consentiti dalle conoscenze tecnologiche, di erogare servizi e fornire informazioni fruibili, senza discriminazioni, anche da parte di coloro che a causa di disabilità necessitano di tecnologie assistive o configurazioni particolari;
b) «tecnologie assistive»: gli strumenti e le soluzioni tecniche, hardware e software, che permettono alla persona disabile, superando o riducendo le condizioni di svantaggio, di accedere alle informazioni e ai servizi erogati dai sistemi informatici.
Poiché la legge prescrive (art. 12, comma 2) che il relativo decreto (DM 8 luglio 2005) venga periodicamente aggiornato per il tempestivo recepimento delle modifiche delle normative internazionali e per l’acquisizione delle innovazioni tecnologiche intervenute in materia di accessibilità, e i requisiti facevano inizialmente riferimento alle WCAG 1.0, a seguito dell’emanazione delle WCAG 2.0 da parte dello stesso W3C e dell’invito esteso ai 27 paesi membri da parte della Commissione europea di adottare tali raccomandazioni, si è reso necessario costituire un gruppo di lavoro presso l’Osservatorio dell’accessibilità Web (Formez e DDIT) che ha predisposto la revisione dell’allegato A del citato decreto portando i requisiti da 22 a 12, revisione che è stata pubblicata come bozza ad aprile 2010 sul sito del Ministero. La proposta di adeguamento è stata notificata alla Commissione europea, ai sensi della Direttiva 98/34/CE[9] ed è stata emanata sotto forma di decreto dal Ministro Profumo il 20 marzo 2013 e quindi trasmessa alla Corte dei Conti. Il decreto è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 16 settembre 2013.

Nella Gazzetta Ufficiale n. 90 del 17 aprile 2013[12] è stato pubblicato il comunicato della circolare n. 61/2013 riguardante i recenti obblighi delle pubbliche amministrazioni in materia di accessibilità e le modalità di redazione degli “Obiettivi di Accessibilità” (ex art. 9, comma 7, del decreto legge 179/2012).
Infine l’aggiornamento normativo pone delle regole più stringenti sia al pubblico in certo senso anche al privato, legando l’obbligo di adeguare le strutture informatiche alla presenza delle persone disabili presenti nei luoghi di lavoro in relazione alla mansione svolta.

Riferimenti.
Gazzetta ufficiale.
http://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2013/09/16/13A07492/sg%20della%20legge%2004&2004
Protocolli internazionali delle WCRAG 2.0
http://www.w3.org/Translations/WCAG20-it/
Overvew complessivo sull’attuale norma.
http://www.webaccessibile.org/legge-stanca/obblighi-di-accessibilita/

Difficoltà riscontrate dagli ipovedenti.
Purtroppo vi è una sostanziale sottovalutazione culturale, ancora oggi l’accessibilità è vista come qualche cosa di costoso e soprattutto che riguarda una numerosità sostanzialmente esigua della popolazione cosa per altro non vera. Oggi l’ipovedente deve districarsi con immagini e banner in movimento, inserti pubblicitari, contrasti di colore, logiche di navigazione molto discutibili e non da ultimo font-size incoerenti all’interno della stessa pagina.
Per poter acquistare un biglietto di un treno, di un aereo o usufruire di un servizio della pubblica amministrazione devono essere superati molti ostacoli spesso e volentieri ci si impiega moltissimo tempo per giungere alla meta e molte volte non vi si riesce. Stesso discorso per la fruizione delle piattaforme di e-learning divenute sempre più utilizzate non da ultime le piattaforme e applicazioni web che servono a svolgere attività lavorative.
Fortunatamente vi sono degli esempi positivi, ne cito alcuni per brevità: BMC Remedy, Supermercati Esselunga on line; questi due sono stati oggetto di test da parte della Commissione OSI risultando accessibili, con Esselunga stiamo continuando la collaborazione affinché anche le applicazioni mobili possano essere accessibili. BMC Remedy è una piattaforma utilizzata dalle più grosse aziende pubbliche e private e serve a gestire dei flussi dati e monitoraggio delle anomalie in un sistema informatico, credo che con l’opportuno addestramento, gli ipovedenti potranno essere in grado di usare questa piattaforma web riuscendo così diversificare gli sbocchi professionali. Quindi Amazon.it il sito di E-commerce più famoso ed importante in questo momento a cui va dato merito di aver costruito questa piattaforma ponendo al centro i protocolli di accessibilità.

Conclusioni.
Credo che per il futuro dobbiamo concentrarci su tre obbiettivi.
1. Cambiamento dell’approccio culturale circa la costruzione dei siti e delle applicazioni web da parte di tutti i soggetti coinvolti (aziende, settore ICT università ed associazioni).
2. Maggiore consapevolezza da parte degli ipovedenti che sperimentano questa condizione in età adulta o avanzata, circa la necessità di dover affrontare nuove sfide e quindi il dover mettersi in gioco per essere pronti ad usare le nuove tecnologie.
3. La certezza che il futuro ormai presente è lo spostamento di tutti i servizi offerti sul web verso il mondo del mobile, quindi sarà necessario non ripetere gli errori di sottovalutazione che si sono compiuti in passato con il web.