Incontro dell’Unione Italiana Ciechi provinciale per la 7a giornata nazionale riservata al ‘Braille’
Ha incontrato, grazie all’interessamento della maestra Piera Amerio, gli alunni della classe IV/B della scuola elementare primaria Nazario Sauro di Castelvecchio di Imperia per parlare del grande inventore francese.
Oggi ricorre la 7a giornata Nazionale riservata al Braille istituita dal Parlamento italiano con la legge 126 del 3 agosto 2007 per ribadire l’importanza di questo fondamentale alfabeto per le persone con problemi alla vista.
A tal proposito, l’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti Onlus, sezione provinciale di Imperia, ieri ha incontrato, grazie all’interessamento della maestra Piera Amerio, gli alunni della classe IV/B della scuola elementare primaria Nazario Sauro di Castelvecchio di Imperia per parlare del grande inventore francese, spiegare come si utilizza il Braille nella lettura e nella scrittura, esporre i progressi tecnologici e le attività che possono essere svolte da coloro che hanno problematiche visive. Il Presidente sezionale Cesare Longordo ha introdotto e ha moderato l’incontro, il Socio Giancarlo Vitale ha dimostrato come si scrive in Braille con la tavoletta e come si legge con le dita leggendo magistralmente la favola del leone e del topo, mentre il Vice-Presidente sezionale Fabrizio D’Alessandro ha risposto alle tante domande e ha raccontato la vita di Louis Braille che per completezza riportiamo. Egli nacque a Coupvray il 04 gennaio del 1809. Suo padre, Simon-René Braille, era un sellaio e all’età di tre anni il giovane Louis si infortunò all’occhio sinistro nell’officina paterna. A causa dell’estendersi dell’infezione perse la vista anche all’occhio destro e divenne cieco. A 10 anni vinse una borsa di studio alla Institution des Jeunes Aveugles (Istituto per giovani ciechi) a Parigi. Si trattava di uno dei primi centri specializzati per persone non vedenti, ma le condizioni di vita non erano delle migliori. Ai ragazzi della scuola veniva insegnato a leggere con il metodo di Valentin Haüy che consisteva nel leggere attraverso il tatto i caratteri della stampa in nero, ma messi in risalto da un filo di rame posto sull’altro lato del foglio. Questo metodo però non permetteva alle persone di scrivere.
Fin da ragazzo dimostrò di essere un abile suonatore di organo e infatti si esibiva nelle cerimonie religiose. Nel 1821 un militare, Charles Barbier de la Serre, visitò la scuola e descrisse un metodo per trasmettere messaggi in rilievo basato su dodici punti usato dalle forze armate per i dispacci notturni e ciò ispirò Louis il quale inventò il metodo basato sui sei punti che porta ancora il suo cognome. Il beneficio più rilevante rispetto al metodo Haüy era che permetteva sia di leggere sia di scrivere. Più tardi Braille ideò un’estensione del metodo per la matematica (Nemeth Braille) e per le note musicali (Codice musicale Braille). Nel 1827 divenne professore presso lo stesso istituto dove era ricoverato. Louis Braille morì di tubercolosi a Parigi il 06 gennaio del 1852. Il professore, per la sua rivoluzionaria invenzione, dal 1952 è sepolto presso il Pantheon a Parigi. Nel 2009, duecentenario della sua nascita, sia l’Italia che il Belgio gli hanno dedicato una moneta commemorativa da due Euro.
Imperia: VII giornata nazionale del Braille!, Redazionale
Autore: Redazionale