Il nuovo “Piano di formazione” obbligatoria dei docenti non è una “bufala”.
Infatti, lo scorso 3 Ottobre, il MIUR ha reso noto che il “piano” partirà già dal prossimo mese di Dicembre.
Esso prevede, per la prima volta, 9 priorità tematiche nazionali per la formazione.
Eccole, in estrema sintesi:
– Lingue straniere;
– Competenze digitali e nuovi ambienti per l’apprendimento;
– Scuola e lavoro;
– Autonomia didattica e organizzativa;
– Valutazione e miglioramento;
– Didattica per competenze e innovazione metodologica;
– Integrazione, competenze di cittadinanza e cittadinanza globale;
– Inclusione e disabilità;
– Coesione sociale e prevenzione del disagio giovanile.
Il Miur assumerà la regia nazionale della formazione: stabilisce le priorità, ripartisce le risorse, monitora i risultati delle attività, sviluppa accordi nazionali con partner della formazione. Le scuole, sulla base delle esigenze formative espresse dai singoli docenti attraverso i Piani individuali di formazione, progetteranno e organizzeranno, anche in reti di scuole, la formazione del personale. Ogni docente avrà un portfolio digitale che raccoglierà esperienze professionali, qualifiche, certificazioni, attività di ricerca e pubblicazioni, storia formativa. Le attività formative saranno incardinate nel Piano Triennale dell’Offerta e saranno perciò coerenti con il progetto didattico di ciascun istituto. La formazione potrà svolgersi in modo diversificato: con lezioni in presenza o a distanza, attraverso una documentata sperimentazione didattica, attraverso la progettazione.
Saranno finanziate le migliori ‘startup della formazione’: il Miur promuoverà la ricerca, la sperimentazione, incentivandole a lavorare insieme a strutture scientifiche e professionali per la costruzione di percorsi innovativi di formazione. In collaborazione con INDIRE sarà realizzata una Biblioteca digitale scientificamente documentata delle migliori attività didattiche e formative.
Ricordo che la formazione (comma 124 della legge Buona Scuola) diventa “obbligatoria, permanente e strutturale”.
Al Miur hanno tenuto a specificare che “tutti i 750.000 docenti di ruolo saranno coinvolti e che dovranno seguire indicativamente almeno 25 ore di formazione obbligatoria annuale”.
E’ inutile sottolineare che quella del “piano di formazione obbligatoria” di tutti gli insegnanti in servizio (curricolari e di sostegno) sarà una vetrina davvero “unica” per noi ed un’occasione molto importante per promuovere l’I.Ri.Fo.R. e le sue attività, in particolar modo quelle legate alla formazione, alla ricerca ed alla sperimentazione.
Sarà nostro compito “sfruttare” al meglio ed al massimo tale occasione di visibilità e soprattutto di crescita.
Non a caso, in questi giorni, abbiamo preparato le “Linee guida” dei corsi formativi relativi alla “carta del prof” alle quali, con una certa libertà di azione e flessibilità organizzativa, dovranno attenersi le nostre sedi territoriali per l’attivazione delle loro iniziative, non appena il MIUR ci fornirà ulteriori informazioni e dettagli sulla materia.
Dalle notizie che ci sono giunte dal MIUR non dobbiamo attendere ancora troppo e pare che la “carta del prof” sarà erogata a tutti i docenti di ruolo della scuola pubblica entro poche settimane. Ma, a differenza del 2015, quest’anno arriverà attraverso una “carta elettronica”, la cui fruizione sarà utile ai fini della “formazione obbligatoria” in oggetto. Dunque, anche la “carta del prof” servirà a far conseguire ai docenti una parte dei crediti formativi minimi loro richiesti dal nuovo “piano di formazione individuale, che saranno meglio definiti con un Decreto Ministeriale nelle prossime settimane.
D’altra parte, con la recente approvazione della Convenzione tra l’UICI e l’I.Ri.Fo.R. ed il necessario imminente restyling della nostra piattaforma E-Learning, il nostro auspicio è quello di mettere il nostro Istituto sul binario giusto di un Ente davvero “raffinato” e orientato agli interessi scientifici di ricerca, di sperimentazione e di formazione.
E proprio in quest’ultima area dobbiamo tutti rafforzare capacità e competenze perché la formazione a mio modesto avviso, non riguarda solo l’istruzione strettamente considerata nel campo delle difficoltà compensative degli alunni disabili visivi.
Infatti, dobbiamo allargare la gamma della nostra offerta formativa a mobilità, tecnologia, vita indipendente, cultura, sport, tempo libero, accessibilità, alternanza scuola lavoro, solo per ricordare i capitoli più importanti dei quali dovremo occuparci.
Solo così non perderemo il “rivoluzionario” treno del “piano di formazione obbligatoria” dei docenti italiani, garantendo loro attività formative davvero “spendibili”, efficaci e realmente rispondenti alle sfide della modernità, in modo da favorire un effettivo processo d’inclusione dei nostri ragazzi nell’odierna “società della conoscenza”.
Da questo punto di vista, il recente non facile rinnovo dell’accreditamento da parte del MIUR rappresenta certamente un ottimo “incipit” del nuovo corso dell’I.Ri.Fo.R. voluto dal Presidente Mario Barbuto.
Ma non basta. Ora, con le novità introdotte dal “Piano di formazione obbligatoria, dovremo essere in grado di “aggredire” ancora di più il territorio con le nostre proposte formative, di entrare nel mercato vincendo l’agguerrita concorrenza e, soprattutto, di farci riconoscere dal “sistema”.
Facciamolo insieme, lavorando in squadra ed in totale sinergia ed il migliore successo del nostro Istituto sarà assicurato.