L’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti di Grosseto organizza a Follonica una giornata sui problemi della vista
Una conferenza e una cena completamente al buio. L’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti di Grosseto ha organizzato a Follonica giovedì 29 ottobre una giornata completamente dedicata ai problemi legati alla vista aperta a tutti: si parlerà di prevenzione, di esperienze di successo nonostante la cecità ma ci sarà anche spazio per il gusto, con una cena completamente al buio. Per la prima volta nella città del Golfo infatti tutti potranno comprendere che cosa significa mangiare senza poter vedere le pietanze, ma utilizzando altri sensi per scoprire i piatti e le loro qualità. L’iniziativa ha il patrocinio del Comune di Follonica ed è sponsorizzata da Slow Food Monteregio, dall’azienda La Cura, con il contributo di Banca Mediolanum e il supporto di Radio Piombino. Il primo appuntamento è appunto giovedì 29 ottobre alle 18 e 30 al Casello idraulico in via Roma, 43: il dottor Fabio Filippini parlerà di prevenzione delle malattie oculari. Subito dopo l’atleta follonichese, Stefano Palmieri, che da pochi giorni è riuscito a raggiungere un importante traguardo, la vittoria degli Open Italia di golf riservato appunto ai giocatori non vedenti, racconterà la sua esperienza di vita. Palmieri è la dimostrazione che anche non vedendo si possono ottenere grandi soddisfazioni sportive. Dopo il dibattito, alle 20, sarà tempo di dedicarsi al gusto: al ristorante di via Parri 8, “Lo Scalo del Granduca”, lo chef Paolo Santi delizierà i commensali con una cena molto particolare. La sala sarà infatti completamente al buio, dovranno essere spenti i cellulari e nascosti gli oggetti luminosi: a servire ai tavoli arriveranno da Firenze sei ragazzi non vedenti. Sarà un modo per scoprire che per assaporare le pietanze si può passare direttamente dal gusto, mentre solitamente tutti sono abituati a percepire i piatti prima di tutto con il senso della vista. E non solo: senza telefonini e senza sapere chi si ha accanto si potrà comprendere il valore della conoscenza dell’altro, spesso dimenticata oggi, visto che anche a tavola i commensali a volte neppure dialogano tra loro. La cena è a numero chiuso, serve quindi la prenotazione che può essere fatta ai seguenti numeri: 0564.410587; 339.4833858; 333.3122001.