Il Presidente regionale dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti della Lombardia Nicola Stilla esprime grande sorpresa e sconcerto per le dichiarazioni del Presidente Nazionale della stessa Unione Mario Barbuto, in merito alla positività della chiamata nominativa generalizzata per i lavoratori disabili, prevista dall’art. 6 del decreto 176 sul Jobs Act.
“Tale dichiarazione non mi risulta essere in linea con la valutazione negativa che molti dirigenti dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti hanno espresso circa la previsione normativa in esame; a mio avviso, la fuga in avanti del Presidente nazionale rischia di compromettere il fronte unitario della FAND, le cui associazioni aderenti non hanno ritenuto di sottoscrivere la dichiarazione in questione, e presta il fianco a strumentalizzazioni nei già difficili rapporti con le organizzazioni sindacali, rischiando di pregiudicare l’unità anche su questo versante”.
“Ancora una volta – continua il Presidente Stilla – ci troviamo ad ascoltare chi parla in nome della disabilità senza tenere conto delle necessità reali dei diretti interessati. Come accaduto per l’ISEE, nella sciagurata ipotesi passasse la chiamata nominativa generalizzata, si dovrà dar vita ad un contenzioso per evitare la discriminazione dei lavoratori con disabilità più deboli, in particolare quelli non vedenti e ipovedenti coinvolti nelle attività atipiche non coperte dalle leggi speciali”.