Firenze – Newsletter dell’Unione Italiana dei Ciechi e Ipovedenti Firenze Gennaio 2016

Doppio senso: percorsi tattili alla collezione Peggy Guggenheim
“Il tatto è la capacità di descrivere gli altri come loro stessi si vedono” Abraham Lincoln
Un museo per tutti? Succede a Venezia, dove le porte di Palazzo Venier dei Leoni si aprono per far sì che il suo patrimonio artistico possa essere sempre più accessibile. Le opere d’arte non si possono toccare, è una regola di base, ma alla Collezione Peggy Guggenheim esiste l’eccezione, grazie all’innovativo progetto “Doppio senso: percorsi tattili alla Collezione Peggy Guggenheim”: un percorso di accessibilità dedicato al pubblico con disabilità visive che attraverso il senso del tatto porterà alla conoscenza di alcuni capolavori collezionati dalla mecenate americana, riprodotti in rilievo su tavolette in resina. In occasione di quattro appuntamenti, che si svolgeranno presso la collezione tra fine ottobre 2015 e gennaio 2016 (31 ottobre, 14 novembre, 12 dicembre, 9 gennaio, per un massimo di nove partecipanti ad appuntamento, suddivisi in tre fasce orarie, 14 – 14.45 – 15.30), visitatori non vedenti e ipovedenti, ma anche vedenti, saranno invitati a prendere parte a percorsi tattili guidati che permetteranno loro di fruire sia di alcune opere della collezione permanente (“Ritratto di Frau P. nel Sud” di Paul Klee, “Verso l’alto (Empor)” di Vasily Kandinsky) che di due capolavori della mostra temporanea V.S. Gaitonde. Pittura come processo, pittura come vita.
Gli incontri si articolano in due momenti: si comincia con una visita tattile con Valeria Bottalico, ideatrice e curatrice del progetto, e successivamente segue un laboratorio condotto dall’artista non vedente Felice Tagliaferri. I lavori analizzati durante i quattro appuntamenti saranno tradotti in rilievo e accompagnati da schede tecniche descrittive redatte in Braille e in carattere grafico ad alta leggibilità. I testi delle schede saranno inoltre accessibili anche come file audio scaricabili all’interno di una sezione del sito del museo, appositamente dedicata e consultabile dai non vedenti (http://www.guggenheim-venice.it/doppio-senso/percorsi-tattili.html). Il progetto prevede la formazione dello staff del museo preposto all’accoglienza, ai servizi per i visitatori, allo shop, alle attività educative, ai progetti editoriali e alla comunicazione.
Un percorso sperimentale, nuovo quanto unico, che nasce con l’obiettivo di promuovere il ruolo sociale ed educativo del museo come luogo di incontro e di inclusione, nonché di valorizzare il suo immenso patrimonio culturale, rendendolo accessibile a tutti, in linea con la “mission” della Collezione Peggy Guggenheim, ovvero di contribuire alla conoscenza e alla diffusione dell’arte moderna e contemporanea in Italia e nel mondo. L’iniziativa avvia oltre sì un processo di sensibilizzazione alla fruizione attraverso il tatto, intesa come esperienza conoscitiva altra, rispondendo così all’articolo 30 della Convenzione ONU per i diritti delle persone con disabilità “Gli Stati riconoscono il diritto delle persone con disabilità a prendere parte su base di uguaglianza con gli altri alla vita culturale [..]”
Contestualmente ai quattro appuntamenti di visite guidate e laboratori, i bambini dai 6 ai 12 anni avranno l’occasione di partecipare a quattro workshop domenicali alla Collezione Peggy Guggenheim, che si inseriscono nella programmazione dei Kids Day, sempre condotti da Felice Tagliaferri (1, 15 novembre, 13 dicembre, 10 gennaio, dalle 15 alle 16.30).

Tutti gli appuntamenti sono gratuiti e si svolgono alla Collezione Peggy Guggenheim (Dorsoduro 701, Venezia), raggiungibile con il vaporetto, Linea 1/2, fermata Accademia.

Per informazioni: doppiosenso@guggenheim-venice.it ;
per prenotazioni, a partire dal lunedì precedente ciascun appuntamento, tel. 041.2405401/444.

“Doppio senso: percorsi tattili alla Collezione Peggy Guggenheim” è stato realizzato in collaborazione con l’Istituto Ciechi di Milano che ha eseguito la riproduzione in rilievo delle opere della collezione permanente, prestato la consulenza per la creazione della pagina web accessibile e seguito la trascrizione in Braille delle opere selezionate. L’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti – Onlus ha contribuito a promuovere il progetto che gode del patrocinio di ICOM Italia (International Council of Museums Italia). Il programma è reso possibile grazie al contributo di The Gordon and Llura Gund Foundation.
Valeria Bottalico è ricercatrice e formatrice nell’ambito dell’accessibilità museale e socio ICOM (International Council of Museums) Italia e membro delle Commissioni tematiche “Educazione e Mediazione” e “Accessibilità museale”. Collabora con diverse istituzioni museali e istituti scolastici per cui progetta e coordina attività educative con attenzione ai temi dell’accessibilità. Da cinque anni sta conducendo una ricerca dedicata alla mediazione e alla fruizione del patrimonio culturale per un pubblico di persone non vedenti e ipovedenti in chiave inclusiva.
Felice Tagliaferri è uno scultore non vedente noto a livello internazionale e fondatore della Chiesa dell’Arte, scuola di arti plastiche. Le sue creazioni sono sculture “non viste”, che prima nascono nella sua mente e poi prendono forma attraverso l’uso sapiente delle mani, guidate da incredibili capacità tattili. Lavora con materiali diversi: creta, marmo, legno o pietra, ed è anche insegnante. La sua arte è stata definita da diversi esperti del settore “arte sociale” per l’impegno che caratterizza le sue mostre.
Per maggiori informazioni: http://www.guggenheim-venice.it/doppio-senso/percorsi-tattili.html

La Scuola del Bosco – Spunti per un progetto didattico inclusivo nella Scuola Primaria
L’IRIFOR di Macerata, in collaborazione con la casa editrice Marcianum Press e l’Università degli Studi di Macerata ha realizzato il primo progetto in Italia di libro illustrato audiodescritto per attività inclusive nella Scuola Primaria, in classi ove siano presenti alunni con disabilità visiva e DSA.
La Scuola del Bosco è una favola illustrata che abbraccia il mondo scientifico della fauna e della flora. Tutto avviene con un linguaggio descrittivo arricchito dall’utilizzo della personificazione e da specifici suoni onomatopeici. Qui, magicamente, le conoscenze si traducono in abilità. Il progetto suggerisce all’insegnante di Scuola Primaria una serie di percorsi e attività da svolgere con l’intero gruppo classe, anche in presenza di alunni con disabilità visiva che, pur non potendo fruire delle parti illustrate, hanno a disposizione una versione audio dell’intera opera, scaricabile gratuitamente.
In questo libro si dà importanza sia all’attività manuale che ludica. Entrambe permettono di imparare a comprendere il pensiero logico di causa ed effetto, i rapporti di spazio e di tempo, le interazioni umane e il senso delle proporzioni.
Durante le attività, la fiaba verrà percepita come “contenitore straordinario di fatti meravigliosi”
dove il bambino prende coscienza di molteplici sentimenti, come la paura, lo stupore, l’avventura, il coraggio, l’amore, la cattiveria, l’invidia, la bontà, l’amicizia…
L’appropriazione delle sfere delle emozioni e dei sentimenti porteranno il bambino vedente, ipovedente e non, a chiarirsi sul mondo in cui vive.
I cinque sensi giocano in modo semplice e piacevole nella natura, in compagnia del Piccolo Popolo e degli animali che vivono e frequentano una scuola immaginaria, ma reale e vicina alla scuola del quotidiano.
Educare il linguaggio dei sensi in modo consapevole è un altro dei fondamentali obiettivi di questo lavoro. Entrare nel mondo dei sensi e allenarli conduce a uno sviluppo delle capacità di associazione e percezione che permettono di evocare ricordi, anche quelli più lontani e/o assopiti.
Questo progetto conduce il bambino al richiamo della gioia che vive nella natura, di cui tutti facciamo parte. Serbare questa gioia e ricordarla avvia l’individuo, anche bambino, a comprendere il senso della vita. Bisogna imparare a ricordare l’effetto di un’esperienza, affinché questa rimanga per crescere.
Attraverso l’esperienza e l’elaborazione sensoriale si riesce a rendere percepibile ogni sostanza.
Entrare nella natura è come entrare nel mondo della musica: dalla logicità e dall’armonia delle percezioni si arriva al sentimento, alla vitalità interiore essenziale per tutti, ma soprattutto per un individuo con disabilità visiva.
Entrare con magia e rispetto nella natura è un qualcosa di meraviglioso che porta nelle attività attenzione, osservazione, creatività, attrazione, curiosità, illuminazione…
Coordinatore del progetto: Mirko Montecchiani.
Testo e illustrazioni: Miriam Dompieri Negri.
Testi per audio descrizione: Francesca Cicconi.
Audio editing: Davide Debenedetti.
Voce narrante: Lara Parmiani.
Voce descrizioni: Gianmarco Ceconi.
Per scaricare gratuitamente l’audiolibro e la scheda progetto visitahttp://www.iriformc.it/scuoladelbosco/
Premio a Faro Cervelli per il suo libro su storie di malasanità di cui è stato vittima
Prestigioso riconoscimento letterario al nostro socio Faro Cervelli per «Il tempo è come una rondine: spicca il volo e se ne va». Cervelli, con il libro nel quale racconta le due storie di malasanità delle quali è stato vittima nell’arco di un decennio, ha ricevuto il premio speciale «Firenze capitale d’Europa» nel corso di una cerimonia il 19 dicembre nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio. L’autore, nato a Poggibonsi nel 1935, non vedente dal 1992 in seguito a un intervento chirurgico all’addome, ha fermato la sua drammatica vicenda in 25 capitoli da leggere come un messaggio di speranza. La giuria ha riscontrato nelle pagine di Cervelli le qualità di un’opera meritevole di una particolare menzione, da assegnare tra l’altro in una cornice rilevante dal profilo storico e artistico. Il volume è edito da Ibiskos Ulivieri.
Leggendo l’incredibile storia di Faro Cervelli si stenta a credere che una tale concentrazione di sofferenza possa aver colpito una sola persona, nell’arco di pochi decenni; e ancora di più ci si stupisce che un semplice essere umano possa superare simili patimenti senza abbandonare mai la voglia di vivere, la speranza nel futuro, la fiducia nel prossimo. Eppure è così, e il lucido resoconto dell‘autore, totalmente alieno da qualsiasi accento di autocommiserazione, rabbia o pessimismo (peraltro ben giustificabili), si rivela alla fine un inaspettato inno al coraggio e alla gioia di vivere, un invito a non arrendersi mai di fronte alle difficoltà, neppure quando tutto sembra perduto.
Quella di Faro è la straordinaria testimonianza di un sopravvissuto, ma è anche una storia che fa riflettere, sorridere e commuovere, grazie ai tanti valori positivi che attraversano le generazioni e resistono al tempo. L’amore, l’umiltà, la solidarietà si concretizzano in momenti di grande intensità espressiva, come il ricordo – dal sapore proustiano – del padre richiamato alle armi, o il disarmante gesto di altruismo del nipotino, fino allo struggente tributo alla moglie, eroina silenziosa di tante battaglie.