Federazione Nazionale delle Istituzioni Pro-Ciechi – Relazione morale 2014, di Rodolfo Masto

Autore: Rodolfo Masto

Nell’aprile scorso si è concluso il mandato amministrativo precedente, caratterizzato dall’acuirsi della crisi economica e che ha registrato la precarizzazione dei finanziamenti sia in termini di quantità che di regolarità erogativa.
Il protrarsi di questa situazione ha comportato nel tempo l’anomalo andamento dei flussi finanziari costringendo la Federazione ad una gestione amministrativa residuale particolarmente impegnativa e complessa.
A tutto ciò si aggiunga la quota di circa 175.000 euro, più interessi, che il Ministero del Welfare trattiene direttamente dal contributo versato alla Federazione, di sua competenza, a conclusione di una vicenda di presunto erroneo finanziamento che l’Ente ha di fatto subito poiché l’eventuale contenzioso avrebbe di fatto portato al blocco delle attività
Questo il quadro economico che il Consiglio di Amministrazione, insediatosi nell’aprile scorso, ha dovuto affrontare ricercando comunque note d’ottimismo nei benefici effetti di sponsorizzazioni private come quella di EnelCuore e nello sviluppo di progetti innovativi come la convenzione con il Ministero dei Beni culturali e l’Alitalia che, al di là degli aspetti economici, tanta visibilità positiva hanno portato alla Federazione.
Il 2014 è stato l’anno dell’approvazione definitiva del nuovo statuto che ha confermato la Federazione quale soggetto giuridico di natura privatistica, consentendo così l’iscrizione al Registro delle Onlus previsto dalla Legge 460/1997.
Nei mesi successivi all’ultima assemblea, il C.d.A. ha intrapreso un’azione di monitoraggio dei vari regolamenti, analizzati e via via modificati. rendendoli più idonei al conseguimento dei fini istituzionali, nel rispetto delle nuove normative, volti a rendere l’attività della Federazione più efficiente e trasparente.
Da segnalare la graduale adozione della contabilità economico patrimoniale prevista per le Onlus che, dopo un periodo di inevitabile gestione a carattere finanziario fino ad ora adottata, andrà a regime con l’anno finanziario 2016 pur mantenendo, per maggiori garanzie, le procedure dei mandati e delle reversali. Il rapporto con l’Istituto Tesoriere si caratterizzerà come un rapporto di cassa più idoneo alla gestione della contabilità prevista dalle Onlus.
Nel ritenere strategica la ricerca di nuovi finanziamenti il CdA, di concerto con il Presidente Nazionale dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, ha rimandato eventuali azioni nei confronti del Parlamento e delle varie forze politiche, in attesa che l’UICI raggiungesse l’obiettivo, poi realizzatosi con l’ultima finanziaria, concentrandosi nella ricerca di risorse private.
Un segnale positivo in questo versante è arrivato dalla Fondazione Cariplo che, attraverso un finanziamento di 12.000 euro, aggiuntosi alla parte residua di quello più consistente di EnelCuore, ha permesso nel novembre scorso di concludere la prima fase della mostra itinerante “Tocca a te” tenutasi a Milano. La manifestazione è stata di grande impatto, ha registrato la partecipazione, fra gli altri, dello scrittore Luis Sepúlveda, diventato testimonial della collana dei libri tattili per la prima infanzia, prodotti dal centro di produzione della Federazione.
In ordine alla ricerca di nuovi finanziamenti, la Federazione ha accolto l’invito del vice Presidente Hubert Perfler circa la possibilità di rivolgere a livello europeo, sulla base molto significativa dell’esperienza condotta dall’Istituto Rittmeyer di Trieste, la presentazione di eventuali progetti e azioni allo scopo di convogliare nuove risorse, in collaborazione con partner europei e istituzioni federate.
Tornando alla situazione economica segnalo le analisi e le proposte formulate dal Consiglio volte alla riduzione della spesa e tra queste il progetto di unificazione delle sedi romane che, oltre agli indiscussi vantaggi economici, comporterà una più efficiente organizzazione delle attività.
A ciò si aggiungano gli investimenti in ambito informatico e telefonico che, oltre al risparmio, dovrebbero consentire alla Federazione una gestione più agevole di piattaforme interattive, utili alla promozione di nuovi servizi, come ad esempio sportelli consulenziali permanenti e il ripristino di corsi di formazione a distanza.
Tali investimenti, seppur limitati dalla crisi economica, vanno nel solco di quelli effettuati per la telefonia Skype volti a promuovere tra le istituzioni federate una vera e propria rete, archiviando definitivamente la sindrome campanilistica che ancora impedisce una crescita omogenea delle nostre istituzioni.
Il superamento di inutili narcisismi è un dovere verso i cittadini ciechi che già pagano lo scotto di servizi disomogenei prestati dal territorio e che dalle loro Istituzioni si aspettano servizi di qualità in tutto il Paese.
Certo, al di là delle risorse economiche, i servizi prestati dalle nostre istituzioni passano attraverso la scientificità di contenuti e metodi che per noi si chiama tiflologia.
Sì, quella tiflologia che sempre è imprescindibile nelle prestazioni formative e non solo, rivolte a disabili visivi anche quando, per esemplificare o meglio risparmiare, si circoscrivono alcuni dei nostri servizi alla sola area socio assistenziale sacrificando quelle prerogative di carattere educativo e formativo, indispensabili per uno sviluppo armonico delle competenze dei nostri ragazzi.
Su questo versante sarà necessario, nei prossimi anni, prestare una particolare attenzione in quanto è solo attraverso la specificità tiflologica che i nostri ragazzi possono stare a scuola alla pari degli altri proprio perché vengano loro forniti gli strumenti operativi e didattici più adeguati.
Strumenti e strategie didattiche che consentono, con modalità diverse, di raggiungere obiettivi comuni.
Determinata nella strenua difesa e salvaguardia dei saperi che hanno permesso ai ciechi di crescere partendo dagli insegnamenti di Augusto Romagnoli e, via via dal lavoro prezioso di tanti tiflologi che si sono formati dopo anni di indiscussa esperienza presso gli Istituti, la Federazione ha intrapreso il progetto “Tiflopedia” che nel 2014 è entrato nel vivo della sua fase realizzativa.
Affidando il coordinamento al consigliere Gianluca Rapisarda, al professor Giancarlo Abba direttore scientifico dell’Istituto dei Ciechi di Milano, al dottor Lucio Zito e al dottor Vincenzo La Francesca, dipendenti dell’Ente, la Federazione si propone il grande coinvolgimento di tutte le realtà che a diverso titolo si occupano di problematiche riferite al mondo dei cittadini con disabilità visiva, con l’intento di realizzare un network che, partendo dalla valorizzazione delle scienze tiflologiche in tutte le loro declinazioni, offrirà risorse in tutti i comparti da quello educativo a quello giuridico, da quello medico fino al settore dei servizi dedicati.
Un progetto ambizioso che dovrà necessariamente raccogliere l’adesione convinta oltre che dell’Unione, anche dell’Irifor e della Biblioteca Italiana dei Ciechi Regina Margherita, legate alla Federazione da un protocollo di intesa che non mancherà presto di fornire frutti preziosi.
Sì, frutti preziosi, come quelli che nascono dall’attività quotidiana dei Centri di Consulenza Tiflodidattica di Assisi, Rutigliano, Foggia, Padova e Palermo che prestano servizi educativi gratuiti a circa mille studenti e che, in sintonia con i dodici centri della Biblioteca, rappresentano nelle aree di competenza, indipendentemente dalle crescenti difficoltà economiche, un punto di riferimento sicuro per gli allievi disabili visivi del territorio.
Uno dei primi passi per la valorizzazione delle scienze tiflologiche potrebbe essere il rafforzamento della rete dei centri oltre al coinvolgimento convinto delle unità tiflodidattiche che ancora operano presso alcune istituzioni federate.
Oltre venticinque realtà che, al di là dei vincoli giuridici che prima o poi sarà opportuno superare e agli indiscutibili condizionamenti territoriali, auspichiamo operino in comunione di intenti seguendo rigorosi protocolli scientifici, attuando di fatto quanto previsto dall’art. 118 della Costituzione e sulla base dei principi di sussidiarietà, azione prodromica all’agognato riconoscimento della figura professionale specifica.
Il rigore scientifico indispensabile per arrivare a chiedere al Ministero il riconoscimento della figura del tiflologo/tiflopedagogista potrebbe essere assicurato da un solido e costante raccordo con le facoltà di Scienze dell’Educazione – Dipartimento di pedagogia speciale – e, ancor meglio, dalla riapertura della scuola di metodo Augusto Romagnoli così come previsto dalla Legge 69 del 22 marzo 2000, rimasta colpevolmente inapplicata.
Preciso che nessuno intende ritornare a concezioni obsolete o ad esperienze superate dal tempo e dai nuovi ordinamenti scolastici ma la creazione di un moderno centro di ricerca, così come avviene per la pedagogia di tutti, oggi risulta più che mai indispensabile e inderogabile per poter garantire ai nostri ragazzi percorsi di apprendimento coerenti con i nuovi indirizzi della scuola e coerenti con la specificità tiflologica.
Nessuno dimentichi che per i ciechi la scuola è il primo ponte che deve essere superato con successo per garantire loro il migliore inserimento umano, culturale e professionale.
In quest’ottica la Federazione si sta preparando ad essere uno strumento sempre più agile ed efficace; da qui il progetto di un nuovo modello organizzativo che contempla, come già affermato, l’unificazione delle sedi romane.
Preso atto dell’impossibilità di acquistare l’immobile di via Mirri che oggi ospita il centro, la Federazione ha intrapreso la ricerca di uno stabile più adeguato alle esigenze già esposte.
Sotto il profilo economico l’operazione è perfettamente sostenibile perché l’affitto pagato in via Mirri equivale sostanzialmente ad un’eventuale rata di mutuo trentennale che consentirebbe l’acquisto di un sito con le caratteristiche necessarie.
Al momento il C.d.A. sta valutando la partecipazione ad un’asta giudiziaria che, nei termini sopra indicati, le consenta l’acquisizione di un bene capace di soddisfare da un lato le note necessità e, dall’altro, in alcune sue parti, potrebbe essere messo a reddito.
L’immobile individuato avrebbe la possibilità di favorire, tra l’altro, l’ulteriore sviluppo del centro di produzione attrezzandolo di laboratori didattici permanenti con spazi per corsi di formazione e, in tempi successivi , di locali ad uso foresteria.
Ricordo ancora l’opera preziosa del nostro centro che oltre a progettare e produrre materiale tiflodidattico, dato agli utenti in parte gratuitamente attraverso il bonus e in parte attraverso la parte venduta, partecipa a importanti progetti culturali di varia natura.
Segnalo, a titolo esemplificativo, l’accordo con i Musei Vaticani, la realizzazione delle targhe apposte alle fermate dei mezzi dell’Azienda dei Trasporti pubblici romana.
Sempre dal nostro Centro parte la realizzazione dei famosi libri tattili dedicati alla prima infanzia diventati, in questi ultimi anni, il simbolo più visibile del lavoro svolto dal nostro centro.
Ricordo che dopo aver partecipato al progetto “Tactus” la Federazione ha dato vita a programmi propri, ampliando la collana dei libri prodotti.
In questo ambito si è incardinata la collaborazione con EnelCuore che, dopo la realizzazione di cinque nuovi libri, ha visto il suo apice tra gli ultimi mesi del 2013 e per tutto il 2014, con l’organizzazione della mostra itinerante “Tocca a te”. La Mostra ha portato, sempre con l’aiuto di EnelCuore, i libri della Federazione e sedici tavole tattili realizzate da importanti artisti, ispirati dalle parole della solidarietà, in tutto il Paese, ospitata in importanti musei o in palazzi prestigiosi come le sedi istituzionali delle Prefetture.
L’auspicio è che per questo comparto, supportato anche dalla visibilità derivante dall’organizzazione del prestigioso concorso nazionale “Tocca a Te” in cui si premia la realizzazione dei libri tattili dedicati ai più piccoli e che seleziona, tra l’altro, le opere che partecipano al più importante concorso internazionale, si possano trovare nuove risorse così da cominciare a colmare il sostanziale vuoto che ha caratterizzato, nel passato, la realizzazione di libri tattili dedicati ai più piccoli.
Concludo questa relazione riprendendo il tema del Centro Polifunzionale sperimentale di alta specializzazione per la ricerca tesa all’integrazione sociale e scolastica dei ciechi pluriminorati, informando che il 2014 è stato caratterizzato da un’azione insistente da parte del Ministero dell’Interno, volta alla definizione dell’annosa vicenda.
Invitati dal Ministero ad individuare una soluzione alternativa a quella di Casal Lumbroso, ancora inspiegabilmente bloccata, al di là delle rassicurazioni più volte fornite dal Comune di Roma, la Federazione ha proposto nel giugno scorso, un progetto alternativo che coinvolge operativamente l’Istituto Sant’Alessio di Roma e successivamente nella fase di ricerca, le Istituzioni Federate interessate ed altre realtà oltre all’indispensabile apporto del mondo accademico.
Sorte incomprensioni sulla natura del contributo, da non circoscrivere solo alla fase realizzativa ma anche a quella gestionale, in quanto il Centro, almeno nella fase iniziale, sarebbe privo dell’accreditamento presso il Servizio Sanitario Nazionale, la Federazione si sta impegnando per il superamento delle sopraggiunte intervenute criticità.
Se c’è un ambito dove anche la burocrazia, io ne sono certo in buona fede, deve agire con lungimiranza e, concedetemi, con amore, è proprio questo!!!
Perché ancora una volta il peso della crisi economica colpisce soprattutto i più deboli, e per il nostro mondo sono i cittadini con disabilità visiva interessati da minorazioni aggiuntive per i quali, in questi anni, si è davvero fatto poco.
Lodevole la realizzazione del servizio “Dopo di noi” che alcune istituzioni federate hanno realizzato o messo in programma colmando un vuoto irresponsabile volto ad andare incontro al reale bisogno delle famiglie le quali tengono a casa i loro figli fin quando è possibile ma che hanno bisogno di nuovi servizi che oggi potremmo denominare “Durante noi”. L’iniziativa romana certo non è risolutiva ma va nella direzione giusta.
Con semplicità ho raccontato quanto fatto dalla Federazione nell’anno appena trascorso, aprendo la finestra sul 2015, elencando realizzazioni e tante sfide che nell’interesse superiore dei nostri ragazzi la Federazione con l’aiuto di tutti voi, deve necessariamente vincere.
Rodolfo Masto