Direzione Nazionale: Fondo nazionale per le politiche sociali e Fondo per le non autosufficienze: le risorse per il 2015 sono inadeguate, di Marinica Mecca

Autore: Marinica Mecca

Giovedì, 23 ottobre 2014, nel corso di un apposito incontro, i Sottosegretari di Stato al Lavoro e alle politiche sociali, Franca Biondelli, e all’Economia e alle finanze, Enrico Zanetti, hanno presentato, alla FAND, alla FISH e ad altre Associazioni di categoria, le misure che il Governo intende adottare nel 2015 a favore delle persone e delle famiglie a rischio di esclusione sociale.
Presente all’incontro, in rappresentanza della nostra Unione, Paolo Colombo, componente della Direzione nazionale.
Nel corso della riunione, i Sottosegretari hanno comunicato che il disegno di legge di stabilità, approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 15 ottobre, fissa, a decorrere dal 2015, lo stanziamento del Fondo nazionale per le politiche sociali in 300 milioni di euro e lo stanziamento per il Fondo per le non autosufficienze in 250 milioni di euro.
Stanziamenti chiaramente inadeguati, se si considera che il primo Fondo è destinato a finanziare la rete integrata dei servizi territoriali rivolti all’inclusione dei soggetti in difficoltà e il secondo a garantire, su tutto il territorio nazionale, il livello essenziale delle prestazioni assistenziali alle persone non autosufficienti.
Stanziamenti ancora più inadeguati, se si considera che, nonostante, nell’anno in corso, la decrescita economica del Paese abbia aumentato il disagio delle fasce vulnerabili della popolazione, il disegno di legge mantiene invariata, rispetto al 2014, la dotazione del Fondo per le politiche sociali e riduce di 100 milioni di euro, sempre rispetto al 2014, la dotazione del Fondo per le non autosufficienze.
L’incongruità è talmente evidente, che, a detta dei Sottosegretari, il Governo si riserva di verificare, durante la discussione in Aula del provvedimento, la possibilità di incrementare entrambi i Fondi a 350 milioni di euro.
L’impegno è, tuttavia, troppo vago.
Per questa ragione, insieme alla FAND, alla FISH e a tutte le Associazioni convocate, abbiamo chiesto, nel corso dell’incontro, e continueremo a chiedere, nei prossimi giorni, anche con azioni collettive di protesta, la liberazione delle risorse minime indispensabili a mantenere, nel 2015, il livello delle prestazioni del 2014 e l’adozione, per il prossimo triennio, di un piano nazionale di intervento in favore delle persone in difficoltà e delle persone non autosufficienti, sostenuto con finanziamenti annui dell’ordine di un miliardo di euro.