Care amiche, cari amici,
desidero condividere con voi la piccola gioia per un problema che ha assillato questa Presidenza Nazionale fin dai primi giorni di gestione e che pare si stia finalmente avviando a positiva soluzione.
Come è noto, la legge n. 278/2005, voluta fortemente dall’Unione, ha assegnato un contributo straordinario di 7.5 milioni di Euro alla nostra Federazione Nazionale delle Istituzioni pro Ciechi per la realizzazione in Roma del Centro in oggetto.
Per ragioni e vicissitudini varie e diverse, tale contributo straordinario, del quale sono stati erogati soltanto i primi cinque milioni di Euro, non è stato utilizzato da oltre dieci anni, con il rischio fortissimo di venire recuperato dallo Stato e quindi sottratto alle esigenze delle persone con minorazioni plurime, alle quali era destinato.
A tale rischio possiamo ora dire di essere definitivamente sfuggiti poiché abbiamo provveduto all’acquisizione di un immobile in Roma, idoneo alla realizzazione del Centro, ponendo fine a una lunga e inquietante attesa, ma soprattutto scongiurando il pericolo concreto e vivissimo di perdere il contributo pubblico acquisito con tanta fatica e tanto impegno.
Nella mattinata di giovedì 28 maggio scorso, infatti, la nostra Federazione pro Ciechi ha potuto acquisire l’immobile sito in Roma, in via Pollio, zona Tiburtina, di oltre 3.500 metri quadri coperti più aree cortilive, giardino e terrazzo, mediante offerta pubblica presentata al terzo tentativo di asta giudiziaria.
L’immobile è stato aggiudicato per un importo di 3.574.000 Euro, con un ribasso di circa un milione e mezzo rispetto al prezzo d’asta originario.
I circa due milioni rimanenti del contributo straordinario, verranno utilizzati per le necessarie opere di ristrutturazione e di adeguamento che dovranno avere inizio al più presto.
Grazie a un anno di intenso lavoro, svolto con la piena ed efficace collaborazione del consiglio della Federazione e del suo presidente Rodolfo Masto, siamo riusciti a elaborare e presentare un progetto complessivo di realizzazione e funzionamento del Centro, con il quale abbiamo saputo convincere le autorità di Governo e i funzionari dello Stato ai vari livelli, non solo a desistere dal minacciato recupero forzoso del contributo, ma di concedere il necessario benestare che ha reso possibile l’acquisizione dell’immobile e che consentirà finalmente la tanto attesa realizzazione della struttura.
Un esempio di collegialità, collaborazione, determinazione e reciproca fiducia che ci ha consentito questo splendido risultato e che ci mostra la via maestra per il conseguimento dei nostri obiettivi, raggiungibili soltanto attraverso l’unità di intenti nella nostra associazione e il riconoscimento del ruolo guida che essa è chiamata a svolgere in materia di minorazione visiva.
Mario Barbuto