Lunedì 17 Giugno 2013
I frequentatori del corso per addetti aH!accompagnamento – che la sezione catanzarese dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ha portato a termine per sessanta ore grazie al contributo del Centro Servizi al Volontariato – possono ora dire di esserlo per davvero. Dopo avere svolto, nei giorni scorsi, la prova finale, consistente in un test di sedici domande a risposta aperta sulle quattro materie oggetto del corso, hanno finalmente ottenuto il loro attestato. Il loro “sudato” attestato, viste le difficoltà che hanno dovuto affrontare nel sapersi orientare con le bende sugli occhi, nell’apprendere i rudimenti tratti dalla tiflodidattica e dalla tiflotecnica e, soprattutto, le tecniche legate alla scrittura in Braille.
La stessa presidente dell’UICI, Luciana Loprete, ha ammesso di confidare molto nella ricaduta sociale del corso, in risposta al bisogno delle persone con minorazioni visive di affidarsi ad accompagnatori esperti, sensibili e pronti a comprendere le loro più disparate necessità. “E’ importante che i giovani capiscano per primi quali siano gli ostacoli che i ciechi e gli ipovedenti affrontano ogni giorno, e farsi così portavoce delle loro esigenze verso gli altri” è stato, infatti, il commento della Loprete. Di certo, con l’esperienza acquisita, i neo accompagnatori avranno ora una percezione della diversità ben diversa, meno superficiale e più conforme alla natura di “valore” che essa ha per l’intera società. Tant’è che una dei corsisti, Maria Concetta, ha scelto di dedicare proprio ai non vedenti la sua tesi di laurea in Scienze dell’Educazione. Emblematico anche il titolo della tesi, “Ieri ciechi, oggi non vedenti e domani normalmente felici”, finalizzato a sensibilizzare sull’argomento soprattutto i docenti universitari, spesso così poco informati degli aspetti più pratici e umani legati alle materie oggetto di studio.