Tre giorni densi di impegni

Autore: Tommaso Daniele

Tre giorni densi di impegni

Venerdì 15 alle ore 10 ho partecipato alla trasmissione del TG2 Insieme sul problema dei falsi ciechi. Erano presenti due alti funzionari dell’INPS e due ufficiali della finanza. Hanno proiettato alcuni filmati sui falsi ciechi ed hanno chiesto la mia opinione. Ho sostenuto che noi, da sempre, siamo contro i falsi ciechi perché ciò che viene dato loro viene tolto ai ciechi veri. Ho inoltre lamentato la scarsa cultura sulla realtà dei ciechi  dei finanzieri che svolgono le indagini e che considerano falso cieco ogni persona dotata di un minimo di autonomia: che pianta un ombrellone sulla spiaggia, che infila disinvoltamente la chiave su una toppa e così via… Ho anche lamentato l’atteggiamento persecutorio dell’INPS che, in qualche caso, impiega un anno e mezzo per accertare la disabilità visiva di una persona, mentre dovrebbe farlo in soli tre mesi.
 A fine trasmissione mi sono recato all’aeroporto per partecipare nella mia qualità di Vicepresidente ad Almaza,( Svezia) alla riunione del direttivo dell’Unione Europea dei Ciechi, nei giorni 16 e 17.
I temi trattati, oltre agli adempimenti procedurali quali per es.  l’approvazione del resoconto finanziario ufficiale per l’anno 2011, sono stati i seguenti: 
–  La difficile situazione dei diritti dei non vedenti in Albania, a causa dell’intenzione del governo di azzerare i benefici specifici dei non vedenti per realizzare un quadro previdenziale che preveda le stesse agevolazioni per tutti i tipi di disabilità. Il presidente dell’EBU ha riferito sui suoi contatti con le autorità internazionali presenti in Albania e a mia volta ho riferito dei contatti avuti da me come Presidente del FID con le stesse autorità.
–  Progressi incoraggianti nelle seguenti campagne:
1) verso il cambiamento di rotta della Commissione europea per quanto riguarda l’opportunità di un trattato dell’Organizzazione Mondiale sulla Proprietà Intellettuale (OMPI) per lo scambio internazionale di libri in formato accessibile limitatamente ai non vedenti 
2) l’accessibilità dei siti web realizzati dall’Unione europea
3) l’adozione di un Atto Europeo sull’Accessibilità
Personalmente, ho riferito sulle più recenti attività della Conferenza delle ONG internazionali del Consiglio d’Europa, presso cui rappresento l’EBU. La collaborazione con la Conferenza delle ONG è importante per inserire le questioni della disabilità nel dialogo della società civile con le autorità intergovernative (al Consiglio d’Europa partecipano 47 Stati europei), grazie al mio impegno e a quello delle associazioni dell’EBU da me stimolate, l’EBU ha una buona visibilità in seno alla Conferenza, in particolare in tempi recenti, grazie alla campagna contro le proposte per la riforma della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo che mettono a serio repentaglio lo spirito democratico della Corte.  
Tra le notizie relative ai progetti europei a cui partecipa l’EBU è stata annunciata la conferenza “La visione nell’impresa. Sostegno ai minorati della vista nel mondo delle imprese per vincere la recessione” che si terrà a Parigi nel mese di settembre 2012.
Il giorno 18 ho partecipato presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali alla riunione dell’Osservatorio, istituito con legge 18/ 2009. E’ stato esaminato il rapporto da inviare al Comitato dei diritti delle Nazioni Unite, che dà conto delle attività svolte nei primi due anni a partire dalla ratifica della Convenzione.
Dopo un’approfondita discussione si è convenuto di mandare per iscritto eventuali osservazioni e suggerimenti.

Si è passati ad esaminare il secondo punto all’ordine del giorno: le proposte da inserire nel piano di azione biennale dell’Osservatorio.
Ho colto l’occasione per segnalare le difficoltà lavorative dei ciechi che si vedono negare le professioni tradizionali, senza approdare a nuovi sbocchi occupazionali, nonostante le possibilità offerte dalle nuove tecnologie. A chiusura dell’incontro è stato presentato il sito web dell’Osservatorio, che a dire del relatore era stato realizzato in base alle norme sull’accessibilità.

 

Operatori telefonici non vedenti – Centralizzazione impianto di telefonia – Tutela

Autore: Tommaso Daniele

INPS
Via Ciro il Grande, 21
00144 ROMA

Gent.mi dottori
C.A. Antonio Mastrapasqua
Presidente

C.A. Mauro Nori
Direttore Generale

C.A. Ciro Toma
Direttore Centrale Risorse Umane

Egregi signori,

siamo venuti a conoscenza che è in atto presso codesto spettabile Istituto un processo di de-territorializzazione degli impianti telefonici, con l'avviamento di una centralizzazione di sistema su ROMA che svincolerà nei prossimi mesi la fruizione dei servizi di comunicazione dalla dislocazione geografica delle Vostre sedi periferiche.
Naturalmente, come Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, associazione storica che tutela e rappresenta i diritti dei non vedenti in forza di legge e per statuto associativo (ex DLCPS 1047/1947, art. 115 del D.P.R. 24.7.1977, attuato dal DPR 23.12.1978 e confermato da art. 4, comma 6, della legge 12.3.1999, n. 68), siamo oltremodo preoccupati per le future prospettive di lavoro dei nostri centralinisti telefonici non vedenti, assunti da codesto Istituto ai sensi della legge n. 113/1985 e in servizio su tutto il territorio nazionale.
Si coglie l'occasione per rammentare che, nel rispetto della autonomia organizzativa che ogni datore di lavoro ha in materia di gestione del personale e sua collocazione secondo le mansioni attribuite, anche i centralinisti non vedenti, opportunamente aggiornati alla luce del progresso tecnologico nel campo della telefonia, possono essere riconvertiti a professionalità superiori (gestione di comunicazioni inbound e outbound, utilizzo di data base, assistenza ai servizi di telemarketing e telesoccorso, di cui al decreto ministeriale 10 gennaio 2000, in applicazione dell'art. 45, comma 12, della legge n. 144/1999), senza, al contempo, penalizzare le aspettative di chi li ha assunti.
La riqualificazione dei centralinisti non vedenti tiene a rispettare il fondamentale presupposto di legge per il collocamento obbligatorio ai sensi della legge n. 68/1999 e, contestualmente, dà un forte segnale di fiducia per un modello vincente, dove il lavoratore disabile sia protagonista di un processo di implementazione continua.
 Nel rispetto che nutriamo per le attività lavorative dei centralinisti non vedenti particolarmente usuranti, ma soprattutto nella consapevolezza della grave congiuntura economica che il Paese sta attraversando, la certezza dell'impegno a investire sulle risorse umane del personale non vedente sarebbe una testimonianza eloquente della Vostra sensibilità nei confronti delle categorie più svantaggiate in chiave di integrazione socio-lavorativa.
La riconoscenza sarebbe ancora maggiore se si valutassero le Vostre intenzioni non solo in funzione del collocamento "mirato", bensì come espressione di un adeguamento "mirato" dei posti di lavoro al fine di individuare delle linee guida da standardizzare per sviluppare aggiornate professionalità per una strategia di comunicazione in e outbound, tra gli occupati centralinisti non vedenti ed uno sbocco per i giovani in cerca di una prima occupazione.
Ciò considerando, tenuto conto che per i ciechi e gli ipovedenti il lavoro costituisce un insostituibile mezzo di integrazione sociale, ci fa piacere rammentare in questa sede l'autorevole intervento del Ministro Brunetta che va a convalidare d'autorità una linea interpretativa per la quale la categoria protetta dei disabili è meritevole di tutela "… in quanto rientrante tra le fasce deboli della popolazione, …. attesa l'esigenza di assicurare in maniera permanente l'inclusione al lavoro dei soggetti beneficiari della normativa di riferimento".
Contiamo di intraprendere con Voi questa condivisione di idealità e di impegno morale e civile, per rendere sempre più proficuo, razionale ed efficiente il rispetto dei diritti e degli interessi dei lavoratori minorati della vista.
Da parte nostra, presenti con le nostre strutture centrale su ROMA e territoriali in ogni provincia d'Italia, c'è la più ampia disponibilità ad una sinergica collaborazione.

L'occasione è gradita per inviare distinti saluti.

IL PRESIDENTE NAZIONALE
Prof. Tommaso Daniele

 

IMU per nuclei familiari con persone disabili – Lettera dell’ANCI

Gentile Presidente,

l'ANCI avverte la disabilità come uno dei temi più meritevoli di tutela sociale ed economica, che vede i Comuni fortemente esposti in quanto istituzioni di prossimità a diretto contato con i cittadini. Siamo convinti che le famiglie al cui interno vi sia un componente che soffre di gravi handicap, debbano essere considerate tra i principali destinatari agevolazioni, anche sotto il profilo fiscale.

Devo però farLe presente che il noto impegno del Governo tradotto anche in un Ordine del giorno approvato a larghissima maggioranza dalla Camera dei Deputati mirante a "prevedere esenzioni per persone con disabilità per gli anni 2012 e 2013 e con risorse a valere sul gettito spettante allo Stato, e la riduzione del 50%, e fino alla completa concorrenza, dell'imposta municipale propria sulla prima abitazione per ciascun figlio disabile grave non autosufficiente", non si è finora concretizzato in norma di legge, così ponendo a carico esclusivo dei Comuni la responsabilità di scelte agevolativi.

Come saprà, la riserva statale su una parte consistente del gettito dell'IMU e la compensazione del maggior gettito di spettanza dei Comuni rispetto all'ICI, attraverso corrispondenti riduzioni delle assegnazioni statali, fanno sì che nonostante l'aggravio di prelievo dovuto alla disciplina dell'IMU, le risorse comunali non subiranno alcun aumento in corrispondenza della disciplina di base del nuovo tributo, anzi sono stati previsti ulteriori e pesanti tagli anche per il 2012.

Tuttavia, già con la disciplina ICI, molti Comuni avevano previsto nei propri regolamenti un trattamento agevolato per i casi di disagio sociale, tra i quali la presenza di disabili nel nucleo familiare. Pertanto, confidiamo che tali interventi siano riconfermati, nonostante la grave crisi finanziaria che investe le risorse comunali,

Per parte mia e dell'ANCI, Le assicuro l'impegno per sensibilizzare i Comuni sul tema, oltre che per proporre modifiche della legislazione nel senso anche da Lei auspicato.

Cordiali saluti.

IL PRESIDENTE DELL'ANCI – Graziano Delrio

 

 

 

 

Incontro di FAND e FISH con l’on.le Fabio Granata (FLI)

Autore: Tommaso Daniele

Il giorno 6 giugno la FISH, rappresentata da Barbieri, Nocera e Cotura e la FAND, rappresentata dal Presidente Onorario Tommaso Dianiele, hanno incontrato l'on.le Fabio Granata (FLI) al quale hanno illustrato le loro preoccupazioni relative al decreto attuativo dell'art. 5 della legge "Salva-Italia" che prevede l'inclusione dell'indennità di accompagnamento tra le voci che costituiscono reddito e sottopone la stessa indennità di accompagnamento al reddito.

Barbieri e Daniele hanno sottolineato più volte il clima di tensione esistente tra i disabili per i quali l'indennità di accompagnamento è indispensabile per lo svolgimento degli atti quotidiani.

Dopo una approfondita disamina del problema, l'on.le Granata si è impegnato a presentare alla Camera dei Deputati una mozione, da far firmare anche agli altri gruppi, che impegna il Governo a non inserire i redditi esenti nell'ISEE ed a mantenere l'indennità di accompagnamento al solo titolo della minorazione.

Accesso dei non vedenti ai servizi bancari – Firma del cieco

Autore: Tommaso Daniele

Spett. Associazione
Bancaria Italiana
Presidenza
Piazza del Gesù, 49
00186 Roma (Palazzo Altieri)

Sono giunte a questa Presidenza Nazionale numerose segnalazioni da parte di soggetti ciechi o ipovedenti che hanno incontrato serie difficoltà al momento della sottoscrizione di contratti per l'apertura di conti correnti presso vari istituti di credito o, comunque, al momento di firmare la documentazione necessaria per l'accesso ai servizi bancari.
Al riguardo, l'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, nel suo ruolo di rappresentante degli interessi morali e materiali della categoria, si permette di sottoporre all'attenzione degli organi dirigenti di codesta Associazione Bancaria Italiana le seguenti considerazioni.
La legge 3 febbraio 1975, n. 18 stabilisce espressamente (art. 1) che la persona affetta da cecità, per qualsiasi causa, è a tutti gli effetti giuridici pienamente capace di agire, purché non sia inabilitata o interdetta a norma del codice civile.
Pertanto, all'art. 2 viene sancito che la firma apposta su qualsiasi atto, anche senza alcuna assistenza, dalla persona affetta da cecità, è vincolante ai fini delle obbligazioni e delle responsabilità connesse.
Sulla generale applicabilità del predetto principio è sorto qualche dubbio interpretativo, soprattutto per quanto riguarda la sua compatibilità con la Legge Notarile, al punto che questa Presidenza Nazionale ha interessato direttamente il Consiglio Nazionale del Notariato.
Dal predetto parere si ricava sostanzialmente che, mentre per gli atti pubblici devono sempre osservarsi le disposizioni della Legge Notarile (in particolare l'art. 48 sulla presenza di testimoni), nulla è cambiato per le scritture private nelle quali rimane pienamente in vigore il disposto della citata L. 18/1975 circa la piena validità della firma del cieco, anche se apposta senza la presenza degli assistenti ivi previsti (art. 3).
Pertanto, non sembra potersi dubitare del fatto che per l'apertura di un conto corrente bancario, così come per ogni altra operazione che, rientrando nelle scritture privatistiche, non preveda necessariamente un atto pubblico perfezionato da un notaio, la sottoscrizione del non vedente (sia con sia senza la presenza di assistenti di propria fiducia) sia idonea al perfezionamento dell'atto stesso.
Si fa appello, quindi, alla sensibilità già più volte manifestata verso le peculiari problematiche della clientela che soffre di minorazioni visive, per invitare codesta Presidenza a sensibilizzare i responsabili di settore dei vari istituti ad applicare in modo corretto la vigente disciplina sulla firma dei non vedenti, al fine di non creare situazioni imbarazzanti, e in qualche caso al limite della violazione di diritti soggettivi, seppure con le migliori intenzioni da parte degli operatori di migliore tutela degli interessati.

Si ringrazia per l'attenzione che si vorrà riservare alla presente nota e, con l'occasione, si porgono distinti saluti.

IL PRESIDENTE NAZIONALE
(Prof. Tommaso Daniele)

 

 

Ora basta. Se uno è cieco per davvero non può essere trattato come se fosse un finto cieco!

Autore: Tommaso Daniele

 

LETTERA APERTA DI TOMMASO DANIELE

Il fenomeno dei falsi invalidi e dei falsi ciechi è un dato oggettivo che nessuno può negare. E’ presente a tutte le latitudini del territorio nazionale. L’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ne è consapevole e da sempre combatte il fenomeno costituendosi, come parte civile, nei processi penali contro i falsi ciechi: infatti, ciò che viene usurpato dai falsi ciechi, viene tolto ai ciechi veri.

Tuttavia, troppo si grida al falso cieco con motivazioni ritenute logiche solo da chi non conosce la realtà dei non vedenti, il loro quotidiano, il loro inserimento nel mondo del lavoro: infatti, si sostiene che una persona che pota un albero non può essere cieca, una persona che cammina speditamente con il bastone bianco non può essere cieca, una persona che evita un camion che sta fermo non può essere cieca, una persona che fa segno con la mano ad un autobus di fermarsi non può essere cieca, e gli esempi potrebbero continuare.

Tutta questa disinformazione è frutto del pregiudizio che da sempre esiste nei confronti dei ciechi che spesso sono considerati dei poveretti incapaci di fare qualunque cosa.

Si è verificato in queste ore un nuovo episodio che l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti vuole denunciare. A Siracusa, a conclusione delle indagini effettuate dalla Procura del capoluogo siciliano con l’ausilio della Guardia di Finanza, si delinea il rinvio a giudizio di sedici presunti “falsi ciechi” e di un solo Medico Oculista vicino alla categoria dei non vedenti siracusani.

La perizia redatta dai consulenti medici della Procura, anche quando gli esami eseguiti in quella sede sono confacenti con quelli che hanno portato alla dichiarazione di cecità assoluta o parziale, conclude sostenendo che l’esito degli esami, posti in relazione con i filmati dei pedinamenti, devono essere considerati artatamente falsati dalla non collaborazione consapevole dell’esaminato, il quale ha, così, indotto in errore la Commissione.

La Procura quindi accusa 16 persone di essere “falsi ciechi”, non prendendo in considerazione che l’autonomia più o meno ampia del non vedente acquisita con la riabilitazione, la tecnologia e/o con la volontà reattiva e positiva di non rimanere chiusi tra quattro mura, anche con la assunzione del rischio della incolumità personale, costituisce, oramai, elemento tipico del privo della vista, il quale vuole aprirsi al mondo per vivere, lavorare ed essere utile a se stesso e agli altri. Gli indagati, infatti, sono stati filmati mentre operavano al computer, formavano numeri al cellulare, camminavano con passo più o meno sicuro, mettevano la chiave nella toppa dopo aver individuato l’uscio con sicurezza, qualcuno addirittura mentre operava al bancomat.

Nella valutazione di tutto ciò non si tiene conto del fatto che si tratta, spesso, di attività ripetitive e ripetute nel tempo, di percorsi e di movimenti oramai memorizzati con la memoria ancor più viva del non vedente. Non si tiene conto, inoltre, che spesso si tratta di patologie gravi che lasciano comunque fessure e spazi limitati di visione più o meno nitida che consentono quella limitata autonomia tramutata in finzione messa in atto anche ingannando la macchina per la misurazione del campo visivo percentualizzato. Non si tiene conto infine della legge 138 del 2001 la quale consente di dichiarare ciechi, nei vari gradi, soggetti che si trovano nelle condizioni sopra descritte.

Con questa indagine, pertanto, viene messa in serio pericolo la corretta applicazione presente e futura della normativa, partendo tra l’altro dal presupposto che già ora si verifica un maggiore irrigidimento delle commissioni e dei medici certificatori nel timore di vedersi incriminati per il solo fatto di avere valutato applicando la legge. Occorre a questo punto acquisire elementi medico-scientifici anche di natura psicologica e comportamentale che possano aiutare a demolire l’assurdo sillogismo del tipo “ti muovi da solo e sei apparentemente autonomo, quindi ci vedi”.

Vorrei cogliere l’occasione per spiegare che esistono diverse tipologie della disabilità visiva: i ciechi totali, i ciechi parziali e gli ipovedenti. Di questi soltanto i ciechi totali hanno diritto all’indennità di accompagnamento. Naturalmente, la gente che incontra un disabile visivo pensa che deve essere necessariamente un cieco totale e quando incontra qualcuno che si muove con una certa autonomia ritiene che si tratti di un falso cieco.

E’ evidente che il problema è eminentemente culturale; i ciechi in Italia sono una minoranza sociale e nonostante il costante impegno dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti la conoscenza delle loro problematiche è ancora a livelli molto bassi.

Ma ora basta. Se uno è cieco per davvero non può essere trattato come se fosse un finto cieco.

IL PRESIDENTE NAZIONALE – Prof. Tommaso Daniele

 

Manifestazione 23 maggio 2012

Autore: Tommaso Daniele

Carissimi,

 vi trasmetto il link ad un articolo di Repubblica che contiene una nota di Palazzo Chigi che è intervenuto per chiarire la questione della riforma dell'Isee: "In riferimento ad alcuni articoli stampa, il governo dichiara che è priva di ogni fondamento la notizia che si possa utilizzare la riforma dell'Isee per operare un taglio della spesa sociale, a partire dalla indennità di accompagnamento per i disabili":

http://www.repubblica.it/salute/2012/05/18/news/disabili_governo_riforma_dell_isee_non_taglier_la_spesa_sociale-35403277/?ref=HREC1-11 .

L’articolo contiene una certa ambiguità relativa al piano della non autosufficienza che il Governo sta elaborando dove si parla di una indennità di accompagnamento che tenga conto del bisogno; trattasi, tuttavia, di una riforma ancora da predisporre; avremo, quindi, il tempo per confrontarci con il Governo sulla materia.

Alla luce di quanto sopra riportato, ritengo che vengano meno le ragioni della protesta prevista per il giorno 23 maggio che pertanto è sospesa.

Non sono riuscito a contattare i Presidenti di FAND e FISH che dovranno emanare un loro comunicato stampa.

Cordiali saluti.   

IL PRESIDENTE NAZIONALE

Prof. Tommaso Daniele 

 

L’UNIONE ADERISCE ALLA MANIFESTAZIONE NAZIONALE DEI DISABILI

Autore: Tommaso Daniele

 

L’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti aderisce con convinzione alla manifestazione delle persone con disabilità contro il nuovo ISEE. La manifestazione nazionale, indetta per il 23 maggio a Roma, è organizzata dalla FAND (Federazione tra le Associazioni Nazionali dei Disabili) e dalla FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) e vedrà la partecipazione di rappresentanti di tutto il mondo della disabilità.

“L’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti – dichiara Tommaso Daniele, presidente nazionale – è estremamente preoccupata per come sta evolvendo la riforma dell’ISEE che colpisce la concessione dell’indennità di accompagnamento. I ciechi sono stati i primi, in Italia, ad usufruire dell’indennità di accompagnamento e non sono in nessun caso disposti a rinunciarci: la cecità è una disabilità gravissima, abbiamo bisogno di aiuto per svolgere la maggior parte delle attività quotidiane.”

L'indennità di accompagnamento a favore dei ciechi civili assoluti è stata istituita dalla Legge 28 marzo 1968, n. 406 (art. 1) e viene erogata ai ciechi civili assoluti al solo titolo della minorazione e cioè indipendentemente dal reddito personale e dall'età.

“L’indennità di accompagnamento – continua Daniele – è il riconoscimento dello Stato del grande disagio che vive un disabile. Eliminare il riconoscimento, o assoggettarlo al reddito familiare, è un grave passo indietro per uno Stato civile. Ci opponiamo con sdegno ad uno Stato che scarica il peso della disabilità sui più deboli; non possiamo pagare due volte la crisi, una come cittadini, una come disabili. Lotteremo per la salvaguardia dei nostri diritti. Siamo disposti a tutto, anche ad una nuova marcia del dolore”.

Secondo il testo del decreto cui stanno lavorando il Ministero del Lavoro e quello dell’Economia, nel nuovo ISEE (reddito familiare) si dovrebbero conteggiare come se fossero redditi anche gli aiuti monetari che lo Stato riconosce alle persone con disabilità (assegni di cura, indennità di accompagnamento, pensioni). Si teme inoltre che il nuovo ISEE sarebbe applicato anche ai fini della concessione di pensioni e indennità di accompagnamento riservate alle persone con grave disabilità e ad ogni altra prestazione di sostegno all’autonomia personale. “Un’ipotesi gravissima e smaccatamente volta a tagliare quel minimo di sostegno economico che lo Stato riconosce in caso di disabilità civile”, affermano i promotori della manifestazione.

Roma, 18 maggio 2012

Notizie sul Forum Italiano sulla Disabilità

Autore: Tommaso Daniele

Oggi, 9 maggio, il Presidente Nazionale ha presieduto, presso l'ENS, la riunione del Forum Italiano sulla Disabilità (FID). Ecco alcune decisioni assunte:

  • partecipare a tre progetti Europei; 
  • sollecitare le associazioni che non hanno pagato la quota;
  • sostenere nella elezione al Direttivo EDF il candidato inglese;
  • chiudere il periodo transitorio e convocare l'assemblea generale a fine settembre per eleggere le cariche statutarie;
  • individuare l'autorità governativa competente in materia di accessibilità al fine di sostenere la posizione dell'EDF nell'emanda direttiva sulla materia;
  • partecipare al corso di informazione e formazione sulla Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle persone con Disabilità organizzato dall'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti;
  • candidare Gianpiero Griffo per il Comitato delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità per il periodo 2013-2016.

Lettera al Presidente dell’ANCI

Autore: Tommaso Daniele

 

 

Dr. Graziano Delrio

Presidente Associazione Nazionale

Comuni Italiani

Fax 0668009202

 

OGGETTO: Calcolo IMU per nuclei familiari con persone disabili

 

 

Gentile Presidente,

 

 

Le scrivo in qualità di Presidente Nazionale dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, l’ente che per legge e per statuto ha il compito di rappresentare i minorati della vista in Italia, per unire la voce della nostra categoria a quella delle altre persone con disabilità riguardo la gravosa problematica, a Lei ben nota, del calcolo dell’IMU di cui si avvicina la prima scadenza.

Infatti, nonostante la preoccupante congiuntura economica richieda sacrifici a tutti i cittadini italiani, appare particolarmente ingiusto che le famiglie al cui interno vi è un componente che soffre di disabilità, soprattutto nei casi più gravi, siano chiamate a sforzi proporzionalmente molto superiori alle altre, non solo vedendo messi a rischio i servizi pubblici e assistenziali per loro essenziali (basti pensare ai bambini o agli anziani non autosufficienti), ma anche dovendo far fronte ad un crescente carico fiscale, sia a livello nazionale che a livello locale.

L’attenzione su tali problematiche vede ormai coinvolti tutti gli schieramenti politici e, non a caso, sono stati presentati ed approvati dalle autorità parlamentari due ordini del giorno che in tale materia suggerivano al Governo di prevedere esenzioni parziali per le persone con disabilità, purtroppo completamente ignorati.

Pertanto, gentile Presidente, faccio appello alla Sua sensibilità perché vengano poste in essere tutte le possibili strategie per porre all’attenzione dei competenti organi dei Comuni la possibilità, prevista dal vigente ordinamento, di deliberare specifiche riduzioni dell’aliquota dell’imposta sugli immobili per la prima casa nel caso nel nucleo familiare vi sia una persona disabile, ovvero di tenere presente questa circostanza nel calcolo di eventuali ulteriori detrazioni da aggiungere a quelle già previste.

La ringrazio per quanto vorrà e potrà fare in merito ad una questione che tocca da vicino il benessere di moltissime famiglie italiane e, rinnovandoLe i sensi della mia stima, in attesa di un cortese cenno di riscontro, Le porgo i più distinti saluti.

 

IL PRESIDENTE NAZIONALE

(Prof. Tommaso Daniele)