Istruzione: I mezzi da noi proposti non sono sbagliati, di Luciano Paschetta

Autore: Luciano Paschetta

“Un insegnante per essere tale deve avere l’abilitazione in qualche cosa che occorre “insegnare”. Ci troveremo quindi in classe con un insegnante vero… e un insegnante di sostegno che non è un insegnante perché non è abilitato all’insegnamento di nulla. Per agire bene in classe occorre invece rispettare e favorire ciò che la 104 afferma: l’insegnante di sostegno assume la contitolarità”. Come può accadere questo se l’insegnante di sostegno non è… un insegnante?”.
È questa una delle critiche del mondo accademico alla proposta di legge FAND/FISH che noi respingiamo.
L’esperienza di questi 40 anni di integrazione ci ha dimostrato che questo ragionamento può valere per la scuola primaria, ma non regge per la secondaria.
Nella secondaria il docente di sostegno può avere l’abilitazione per una classe di concorso, ma si trova ad essere “contitolare” con docenti di discipline diverse dalla sua ed allora in che cosa si può concretizzare la sua “contitolarità”? Non certo in riferimento alle competenze disciplinari, ma unicamente in relazione alla sua specializzazione nei confronti della disabilità. La difficoltà nell’esercizio della “contitolarità” aumenta quando si passa dalla secondaria di primo a quella di secondo grado, dove gli apprendimenti disciplinari diventano sempre più specifici, ed allora, nella difficoltà di sviluppare un percorso inclusivo, si assiste alla crescente delega dell’alunno disabile al docente di sostegno ed al suo progressivo isolamento dal contesto della classe che, sempre più spesso, si concretizza nelle attività svolte nell'”aula di sostegno”.
Questo avviene ora e non è, come sostiene il prof. Ianez, che la costituzione di uno specifico ruolo per il sostegno rappresenti una “prospettiva separante e sbagliata, fondamentalmente perché consolida e rende strutturale la divisione tra “insegnante normale” e “insegnante speciale”, favorendo meccanismi di delega, ma viceversa, come vedremo, la nostra PDL li elimina.
Siamo tutti d’accordo che per una scuola inclusiva occorre una maggior specializzazione dei docenti, ma lo siamo altrettanto, nel pensare che non è possibile una specifica specializzazione di tutti i docenti e la conseguente eliminazione del docente di sostegno.
Da queste considerazione muove la nostra proposta di legge mirata a fornire ai docenti titolari delle discipline una formazione, di base e continua, che li formi ad un corretto approccio educativo-relazionale con l’alunno disabile che li faccia capaci di farsene responsabili dell’insegnamento disciplinare con il supporto sul piano metodologico del docente di sostegno, prevedendo per questi ultimi una specifica specializzazione.
Specializzazione questa che non può essere solo “generale”, ma deve far riferimento a conoscenze didattiche e competenze tecnico-metodologiche efficaci in riferimento alle specifiche disabilità, solo così la “contitolarità” potrà essere reale.
Il ruolo di questo docente, esperto in “metamodelli inclusivi” non è quello dell’educatore, come sostengono i critici della proposta, ma quello di docente specializzato, progettista ed attuatore di percorsi formativi, sviluppati e realizzati in contitolarità con i colleghi titolari delle discipline, ma può anche essere quello di “figura obiettivo” e di mediatore didattico per l’inclusione capace di contribuire allo sviluppo di un POF inclusivo.
La funzione docente per essere efficace ha bisogno di due competenze: quella disciplinare e quella metodologico-didattica, quando, in presenza di “complessità educative”, il suo esercizio richiede la contitolarità di due docenti affinché tale contitolarità sia reale, è necessario che i due insegnanti siano portatori di specifiche competenze complementari.
Queste le riflessioni che ci hanno portato a valutare la necessità di una classe di concorso che prescindesse dal disciplinare, ma si fondasse sulle competenze metodologiche e didattiche capaci di garantire un insegnamento inclusivo.
In tal modo, contrariamente a quanto sostenuto da molti, viene meno la possibilità della delega: chiarito che gli insegnamenti disciplinari sono di esclusiva competenza del docente di classe, egli non può più delegare la sua funzione di insegnante nei confronti dell’alunno disabile, sua resta anche la responsabilità dell’apprendimento e della valutazione nei suoi confronti, così come per tutti gli altri.
Allo stesso modo affermare che la figura di uno specializzato esperto in metamodelli inclusivi di apprendimento, didattica, metodologie e tecniche per l’insegnamento non possa essere considerato un vero docente, è difficile da sostenere che proprio lui supporti la classe e l’intera scuola, nelle capacità di fornire insegnamenti inclusivi.
Respingiamo anche la tesi secondo la quale la nostra proposta sarebbe dettata dai bisogni delle famiglie e non terrebbe conto delle necessità dei docenti: la formazione di tutti i docenti sulle tematiche dell’inclusione, la specializzazione dei docenti per il sostegno (che personalmente tornerei a chiamare specializzati) e la creazione della specifica classe di concorso, definendo con chiarezza i compiti e le competenze, metteranno l’alunno alla pari con i compagni nel rapporto con i docenti e daranno una nuova dignità al ruolo di sostegno mettendolo al servizio della classe e della scuola per lo sviluppo di un sistema scolastico veramente inclusivo e non al “servizio” del ragazzo con disabilità sostituendosi ai docenti di classe.

Sport: BXC Lampi Milano – Bluefire Cus Brescia al Kennedy, Redazionale

Autore: Redazionale

Domenica 19 aprile i Lampi Milano sfideranno il Bluefire Cus Brescia in un doppio incontro valevole per il XIX Campionato Italiano di baseball per ciechi.
L’appuntamento è alle 10:00 presso il campo Kennedy di via Olivieri 15.

Risultati e classifiche

Girone Ovest

1. Blue Fire Cus Brescia punti 3 (1-1-0) – media 750
2. Lampi Milano 5 (2-1-1) – 625
3. Thunder’s Five Milano 2 (1-0-1) – 500
4. Patrini Malnate 2 (0-2-2) – 250
Risultati
15 marzo, Patrini Malnate – Lampi Milano (3 a 11 e 1 a 1);
22 marzo, i Patrini Malnate – Thunder’s Five Milano (non disputata causa maltempo)
28 marzo, Thunder’s Five Milano – Lampi Milano (4 a 7 e 3 a 2)
12 aprile, BlueFire Brescia – I Patrini Malnate (7 a 7 e 7 a 5)

prossimi turni
19 aprile a Milano (ore 10:00 campo Kennedy): Lampi Milano- BlueFire Cus Brescia
26 aprile a Brescia (ore 10:00 campo CUS Brescia): Thunder’s Five Milano -BlueFire Cus Brescia
3 maggio a Milano (ore 16:00 campo Kennedy): I Patrini Malnate- Thunder’s Five Milano

Girone Est

1. Fiorentina punti 6 (3-0-1) – media 750
2. BolognaWS-Cvinta 6 (3-0-1) – 750
3. Roma All blinds punti 4 (2-0-2) – 500
4. Tigers Cagliari 0 (0-0-4) – 000

Risultati
15 marzo, Tigers Cagliari – Roma Allblinds (2 a 7 e 1 a 5);
22 marzo, BolognaWS-Cvinta – Tigers Cagliari (11 a 3 e 9 a 2)
29 marzo, Fiorentina BXC – BolognaWS-Cvinta (8 a 4 e 6 a 7)
12 aprile, Fiorentina BXC – Allblinds Roma (15 a 6 e 9 a 1)

Prossimi turni
19 aprile a Firenze (ore 10:00 campo Cerreti): Tigers Cagliari – Fiorentina BXC
26 aprile a Roma (ore 14:00 campo Acquacetosa): BolognaWSCvinta – AllBlinds Roma

Intergirone
10 maggio a Bologna (ore 10:00 Campo Leoni): BolognaWSCvinta – Thunder’s Five Milano
a seguire: BolognaWSCvinta – I Patrini Malnate
A seguire: I Patrini Malnate – Fiorentina BXC
17 maggio a Roma (ore 10:00 Campo Acquacetosa): Lampi Milano – Allblinds Roma
A seguire: Tigers Cagliari – Lampi Milano
A seguire: Thunder’s Five Milano – Tigers Cagliari
24 maggio a Sasso Marconi (ore 10:00 Campo Valmarana): Bluefire Cus Brescia – Fiorentina BXC
A seguire: Allblinds Roma – Thunder’s Five Milano
A seguire: I Patrini Malnate – Allblinds Roma
2 giugno a Bologna (ore 10:00 Campo Leoni): Bluefire Cus Brescia – BolognaWSCvinta
A seguire: Allblinds Roma – Bluefire Cus Brescia
A seguire: Lampi Milano – BolognaWSCvinta
7 giugno a Firenze (ore 11:00 Campo Cerreti): Lampi Milano – Fiorentina BXC
7 giugno a Firenze (ore 15:00 Campo Cerreti): Fiorentina BXC – Thunder’s Five Milano
7 giugno a Malnate (ore 11:00 Campo Gurian): Bluefire Cus Brescia – Tigers Cagliari
A seguire: Tigers Cagliari – I Patrini Malnate

Semifinali e finali
20 giugno a Bologna (ore 16:00 campo Leoni): prima semfinale
21 giugno a Bologna (ore 10:00 Campo Leoni): Seconda semifinale
27 giugno a Bologna (ore 16:00 Campo Leoni): Finale

Giovani: The Perfect Match: una vera esperienza di integrazione, di Marta Ghelli

Autore: Marta Ghelli

Tutto è iniziato quasi per gioco. Era la scorsa estate e avevo appena terminato un’immersione in mare assai faticosa, ma bella, quando ricevetti sul telefonino una chiamata nella quale mi veniva proposto un corso nel quale avrei dovuto parlare per un’intera settimana solo ed esclusivamente in inglese.
Appena mi fu possibile controllai la mail e lessi alcune informazioni su un’associazione chiamata Lunaria che aveva intrapreso una collaborazione con l’unione italiana ciechi.
Decisi che al mio ritorno dalle vacanze avrei approfondito la cosa.
Purtroppo al ritorno dalle vacanze fui costretta a rifiutare l’offerta, ma mi riproposi di valutarla non appena sarebbe stato attivato un nuovo progetto.
Fortunatamente non è trascorso tanto tempo e nel gennaio scorso mi venne nuovamente proposto di prendere parte a The perfect Match. Qualche leggera esitazione, ma nel giro di pochi giorni dissi finalmente sì.
Ma adesso tocca spiegare con precisione cosa sia The Perfect match.

Dunque, riordiniamoci le idee e cerchiamo di chiarirle anche ai lettori.
The perfect match è un progetto organizzato da Lunaria in collaborazione con l’Unione Europea che permette a giovani provenienti da varie parti d’Europa di scambiare le proprie conoscenze e arricchire il proprio bagaglio personale entrando in contatto con persone di varie estrazioni sociali, varie culture e talvolta anche differenti disabilità.
I partecipanti durante la settimana acquisiscono nozioni per diventare facilitatori di gruppi eterogenei nei quali si hanno partecipanti con differenti abilità e competenze, provenienti da più parti del mondo.
Comprendo che la descrizione sia ancora sin troppo riduttiva e per far capire quanto possa essere formativa tale esperienza non mi resta che parlare del corso “the perfect match” al quale ho preso parte.
Lo scambio si sarebbe tenuto in una località non molto lontano da Roma e più precisamente nella campagna reatina.
Nascondo di aver avuto sin troppe perplessità quando ho letto nel materiale illustrativo che mi era stato inviato che avrei dovuto dormire per una settimana abbondante in un sacco a pelo.
Il mio primo pensiero è stato: ma non me ne potevo stare a casa!
Ma le sfide sono fatte per essere affrontate e ho provato a mettermi in gioco.
Io e gli altri italiani siamo arrivati a Poggio Mirteto verso le 16 di una domenica marzolina piuttosto fredda ed uggiosa.
Abbiamo subito preso possesso delle nostre stanze. La mia era una quadrupla e avrei dovuto dividerla per una settimana abbondante con due ragazze greche e una spagnola.
Le avrei incontrate qualche ora dopo durante un gioco di gruppo e sarei entrata in sintonia con loro sin da subito.
Il primo pomeriggio lo avremmo trascorso parlando con tutti gli altri partecipanti che stavano raggiungendo l’Italia.
Qualche leggera difficoltà per ricordare tutti i nomi e tutte le nazionalità: eravamo pur sempre in 32 tra corsisti e facilitatori e la mia vista non è di certo quella di un’aquila, quindi avrei dovuto fare affidamento solo sulle voci.
Il primo luogo di socializzazione  sono state delle sedie poste vicino ad una stufa a pellet che riscaldava i nostri corpi infreddoliti e anche le nostre idee assai confuse.
Ricordo di aver parlato con le ragazze greche della mia passione per la loro cucina, come è ovvio il cibo unisce sempre, e della situazione economica e politica del loro paese. Politica e economia, invece, dividono sempre, ma questa volta non è andata proprio così.
La prima mezza giornata è trascorsa velocemente e il lunedì mattina eravamo già pronti per lavorare.
Ammetto che il lunedì mi abbia entusiasmato, ma mi attendevo da quel corso qualcosa che solo nei giorni successivi sarebbe arrivata.
Ci serviva una scossa, una di quelle scosse che fanno saltare in aria, che fanno perdere il terreno da sotto i piedi, spingendo a muoversi, a fare gruppo, a confrontarsi e magari anche a scontrarsi.
Il martedì la scossa è arrivata.
Siamo stati divisi in piccoli gruppi e ogni gruppo avrebbe dovuto costuire un ponte fatto di sole corde.
Facile a dirsi, difficile a farsi, se in ogni gruppo venivano inserite persone bendate o già cieche di fabbrica, permettetemi di ironizzarci sopra, persone zoppe o azzoppate per la situazione e muti resi tali all’occorrenza.
Come è giusto che sia alcuni, invece, non avevano disabilità alcuna, ma dovevano essere di supporto per coloro che avevano ricevuto il Jolly.
L’obiettivo finale da raggiungere era quello di costuire il ponte per poi poterci camminare sopra.
Insomma se lo si costruiva male si finiva faccia a faccia con il terreno e si baciava terra come Colombo.
Per quanto gli stranieri amassero l’Italia non credo avessero l’ardire di finire nella terra come Napoleone.
Dunque, non restava che rimboccarsi le maniche e costruire il ponte dei Sospiri, emh emh emh quello si trova a Venezia, volevo dire, il ponte Vecchio, a no quello è a Firenze, direi allora il ponte di Poggio Mirteto, con la speranza di non poggiare al suolo il proprio corpo.
Le squadre si sono messe subito a lavoro e tutti i membri del gruppo hanno compreso che ogni individuo avrebbe dovuto mettere a disposizione le proprie conoscenze e le proprie abilità.
Direi che il risultato sia stato raggiunto, visto che i 4 ponti sono stati costruiti, tutti abbiamo vagliato la loro resistenza e nessuno è andato a fare visita al Pronto Soccorso.
I giorni sono trascorsi velocemente e abbiamo provato altre esperienze similari a quella descritta in precedenza, ma anche attività di altro calibro e altra portata.
Se mi soffermassi a descriverle tutte avrei bisogno di un intero libro, piuttosto che di una sola pagina di giornale.
Vorrei, però, soffermarmi su altre esperienze di integrazione che abbiamo avuto durante la settimana.
Il giovedì abbiamo fatto una scampagnata e in quella occasione penso di essere tornata ad essere una bambina.
Mi sono arrampicata su un albero e ho avuto il piacere di sedermi su un ramo dello stesso.
Fosse stato per me su quel ramo ci avrei passato tutto il pomeriggio, ma le cose belle, come è noto, durano poco meno di una sigaretta, forse direi di un caffè.
Il vero scambio internazionale è avvenuto quando abbiamo organizzato la cena internazionale.
é stato allestito un enorme tavolo sul quale erano state disposte pietanze provenienti da differenti paesi europei: formaggi francesi, bruschette con insalata greca, salsicce e salami, ma anche birre e tanti tanti dolci.
Chi, o meglio cosa, avrebbe potuto rappresentare pienamente il nostro paese, oltre alla pizza o alla Lasagna? Un bel piatto di spaghetti alla carbonara.
Penso di non aver mai visto un pentolone con così tanti spaghetti: chissà quante uova ci saranno volute per fare quella Carbonara?
A fine serata il pentolone era vuoto e per smaltire tutto quello che avevamo mangiato ci siamo messi a ballare i balli Greci e balcanici!
Mamma mia: il ballo di san Vito è quasi più tranquillo!
Ma il momento più bello di tutta la serata è stato quando abbiamo suonato e cantato in allegria.
Un bicchierozzo di vino rosso per scaldare gli animi, un organetto suonato da un francese, una chitarra e tutto quanto una cucina potesse offrire per essere usato all’occorrenza come strumento musicale.
Poi ancora, le nostre voci, i nostri piedi e le nostre mani, per creare un tripudio di allegria, gioia e serenità.
Se qualcuno ci avesse sentito in quel momento avrebbe pensato che la nazionale di calcio aveva appena vinto i mondiali.
Ma in quel momento non c’era la gioia di un solo paese, ma l’allegria di tante nazioni messe insieme.
C’era lo spirito caliente degli italiani, dei greci e degli spagnoli, la razionalità dei tedeschi e dei francesi e la gioia di sentirsi europei degli ungheresi e degli Slovacchi.
SE qualcuno di voi si stesse chiedendo cosa sia The perfect Match, potrei rispondere: un’esperienza irripetibile, nella quale ti sembra di aver girato il mondo, pur avendo tenuto i piedi nella propria nazione.
Potrei spendere fiumi dìinchiostro e parlare ancora per ore, ma penso che per conprendere cosa sia realmente the perfect match non resta che provare.
Io credo che si potranno provare emozioni bellissime, difficili da descrivere e da esternare.
Per adesso non mi resta che ringraziare tutti i facilitatori che erano presenti a Poggio Mirteto, con la speranza di poter ripetere, un giorno, questa bella esperienza, magari potendola sperimentare dall’altra parte della barricata, ovvero dal punto di vista dei facilitatori.

Marta Ghelli

Servizio Civile Volontario: Selezione di volontari da impiegare in progetti di servizio civile in Italia, di Rita Seddio

Autore: Rita Seddio

L’UNIONE ITALIANA dei CIECHI e degli IPOVEDENTI – ONLUS – comunica che sul sito del Dipartimento della Gioventù e Servizio
Civile Nazionale è stato pubblicato il “Bando per la selezione di n. 18.793 volontari da impiegare in progetti di servizio
civile in Italia e all’estero”.
I progetti dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti – ONLUS prevedono l’impiego di n. 1011 volontari presso le
varie Sedi dell’Unione e degli Enti partner dislocate su tutto il territorio nazionale.

I giovani interessati a tali progetti, in possesso dei requisiti previsti dal bando, possono presentare domanda redatta
sull’apposito modulo (allegato 2 e 3 del bando) corredandola della documentazione prescritta e indirizzandola direttamente
alla struttura dell’Unione che realizza il progetto entro e non oltre le ore 14.00 del 16 aprile 2015.

Si fa presente che:

?Gli indirizzi delle strutture presso cui inviare la domanda per partecipare alla
selezione sono indicati nei singoli progetti;
?il bando è consultabile sul sito del Servizio Civile www.serviziocivile.gov.it da cui è possibile pure scaricare e
stampare il modulo per la domanda (all. 2 e 3); alla domanda dovrà essere allegata fotocopia di un documento d’identità in
corso di validità;
?i requisiti e le condizioni per essere ammessi alla selezione sono quelli indicati nel bando (art. 3) e nei singoli
progetti;
?le modalità per la presentazione delle domande sono indicate all’art. 4 del citato bando.

Ogni eventuale ulteriore informazione può essere chiesta direttamente alla Struttura titolare del progetto.

Anziani: L’ipovisione, un problema sociale emergente di Cesare Barca

Autore: Cesare Barca

Luigi sta per uscire: “Ciao, vado perché si fa tardi per l’appuntamento. Ci vediamo a pranzo.” “Stai attento nell’attraversare quella strada maledetta in cui le automobili corrono all’impazzata”, gli grida la mamma preoccupata. “Certo, mamma, non ti preoccupare!”.
In realtà Luigi per l’attraversamento si regolava dal posizionamento di altri che, fermi sul marciapiede, attendevano all’altezza delle strisce tanto scarsamente evidenti. Ma quel mattino non c’era nessuno, le automobili sfrecciavano senza sosta e le strisce, dove erano? “Dovrò attendere, prima o poi qualcuno dovrà pure attraversare la strada”. Non giungeva nessuno e chi passava procedeva velocemente. Luigi vedeva la luce e, a breve distanza, anche l’ombra di un ostacolo particolarmente voluminoso, nient’altro, troppo poco per avventurarsi in percorsi stradali frequentemente impegnativi e, ancor più, troppo poco per affrontare pericolosi attraversamenti in sicurezza.
Come fare? Già, forse il bastone bianco l’avrebbe aiutato e meglio ancora sarebbe stato possedere un cane guida.
Nulla di tutto questo perché Luigi era ipovedente e si fidava del suo residuo visivo.
Già, il residuo visivo, spesso tanto ridotto da non consentire alla persona ipovedente di distinguere una foto, un disegno, un residuo soggetto a diminuire in condizioni di luce diversa in relazione all’ambiente in cui ci si viene a trovare.
Un tempo si diceva che l’ipovisione era una condanna al Limbo, ma oggi come viene considerata?
Fortunatamente la legge n.138 del 3 aprile 2001è finalmente giunta a stabilire che la classificazione e quantificazione del danno visivo non può basarsi esclusivamente sulla visione centrale, ma anche sul campo visivo, cioè sulla visione periferica.
L’attenzione posta dalla sezione italiana dell’Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità in collaborazione con l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, dopo anni di lotta e di trepidante attesa, ha conseguito un traguardo di tappa particolarmente importante, anche se non è completamente dirimente e risolutivo.
In Italia gli ipovedenti sono circa 1.500.000 e nel mondo 245.000.000, cifre enormi che devono necessariamente richiedere la massima attenzione e l’impegno sociale e scientifico sufficiente per affrontare convenientemente questo fenomeno in continuo aumento.
Per saperne di più e per soffermarci su considerazioni di ordine pratico e conoscitivo avremo con noi, nella nostra sala virtuale 98 90 50 Angelo Mombelli responsabile operativo per l’ipovisione, una persona particolarmente ricca di esperienza personale e comunitaria in continuo rapporto con l’Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità.
Già, “prevenire”, un termine su cui dovremo soffermarci perché davvero è indispensabile conoscere per evitare il peggio e, nel contempo, conoscere altresì gli ipovedenti, persone con cui condividiamo spesso tanti momenti della nostra quotidianità.
L’incontro avrà luogo mercoledì 8 aprile alle ore 18 e sarà interessante partecipare e porre le nostre domande di approfondimento.
Ritroviamo la soddisfazione di sentirci uniti nella nostra sala virtuale che ci ha fornito tante informazioni e numerosi spunti meritevoli di interesse.
Chi avesse necessità di conoscere il pin di ingresso può telefonare a me, agli amici Nunziante Esposito e Pino Servidio: telefonate o scrivete ed avrete tutte le indicazioni utili per essere con noi.
Ricordo che sul nascere la nostra sala virtuale era stata denominata “Parla, un amico ti ascolta” e questa significativa locuzione continua ad essere efficace.
Cesare Barca

Email: cesarebarca@alice.it tel. 329 20 50972
Pino Servidio: email giuseppe.servidio@alice.it tel.335 80 82 002
Nunziante Esposito: email nunziante.esposito@alice.it tel. 349 67 23 351

Progetto di Servizio Civile Nazionale presso il Museo Tattile Statale Omero SensibilMente, Redazionale

Autore: Redazionale

per una didattica Multisensoriale inclusiva Scadenza 16 Aprile 2015

Il Museo Tattile Statale Omero accoglierà presso la propria sede 4 volontari in Servizio Civile Nazionale con il progetto
“SensibilMente, per una didattica multisensoriale inclusiva”.

I giovani interessati a dedicare 12 mesi della propria vita a se stessi e agli altri, formandosi, acquisendo conoscenze ed
esperienze e maturando una propria coscienza civica attraverso l’agire concreto all’interno di un progetto di Educazione e
Promozione culturale (area d’intervento: Attività artistiche), che siano in possesso dei requisiti richiesti dal bando (in
allegato in questa pagina), possono presentare domanda direttamente al Museo Omero.

La domanda di ammissione, la scheda di dichiarazione (allegati 2 e 3 in questa pagina), e una copia del documento di
identità in corso di validità dovranno pervenire entro le ore 14.00 del 16 aprile 2015 attraverso una delle seguenti
modalità:
– consegna a mano presso la segreteria del Museo Omero (orari apertura della segreteria dal lunedì al venerdì dalle 8.30
alle 13.00, martedì e giovedì anche dalle 15.00 alle 17.00);
– spedizione con raccomandata AR al seguente indirizzo: Museo Tattile Statale Omero, Banchina Giovanni da Chio 28, 60125
Ancona;
– Invio della documentazione richiesta (in formato pdf), tramite una casella di posta certificata PEC, appartenente
all’interessato, inviata all’indirizzo pec del Museo museoomero@legalmail.it.

NOTA BENE: È possibile presentare una sola domanda di partecipazione per un unico progetto di servizio civile nazionale, da
scegliere tra i progetti inseriti nel bando e tra quelli inseriti nei bandi regionali e delle Province autonome
contestualmente pubblicati.

Ai volontari che parteciperanno al progetto del Museo Tattile Statale Omero sarà riconosciuti tirocini presso l’Università
degli Studi di Macerata e presso l’Università Politecnica delle Marche.

I volontari che parteciperanno al progetto potranno acquisire, inoltre, competenze altamente specifiche:
– in campo dell’educazione ed estetica per i minorati della vista
– accoglienza e assistenza ai disabili in particolare ai non vedenti
– didattica plurisensoriale

che saranno certificate e riconosciute dall’Ente terzo I.Ri.Fo.R, Istituto per la Ricerca, la Formazione e la
Riabilitazione onlus, e dall’ente proponente.

Ai volontari in servizio civile spetta un assegno mensile di 433,80 euro lordi, pagabile su un conto corrente nominativo
ordinario.

Per ulteriori informazioni: cristiana.carlini@museoomero.it.

Bando, progetto e allegati al seguente link:
http://www.museoomero.it/main?p=attivita_servizio_civile_nazionale

Tour Veneto in tandem per atleti non vedenti 27/31 maggio 2015, Redazionale

Autore: Redazionale

Riceviamo e diffondiamo
* * * * * * * *

Come già anticipato, dal 27 al 31 maggio 2015, si disputerà la prima edizione del ‘’TOUR VENETO IN TANDEM PER ATLETI NON VEDENTI’’ fortemente voluto e organizzato da Carlo DURANTE, atleta paralimpico non vedente, e dalla sua guida in tandem Dario DALCEGGIO, in occasione del centenario della Grande Guerra. Si disputerà sulle strade delle provincie di Vicenza, Belluno e Treviso. Toccherà luoghi significativi che hanno visto combattere e morire migliaia di soldati.
Lungo l’itinerario sarà prevista qualche tappa nelle località più importanti, ove, verranno invitate le autorità locali , gli Alpini, le scolaresche per promuovere la nostra attività.
Si tratta di cinque tappe, ognuna da 100km circa, su percorsi abbastanza impegnativi, che prevedono una buona preparazione fisica. Ognuno dei partecipanti dovrà essere autonomo sia per quanto riguarda il tandem che la propria guida (abbiamo avuto richieste di partecipazione da parte di atleti delle varie specialità privi del mezzo e della guida quindi verosimilmente privi di allenamento specifico). Si ribadisce che per essere ammessi, TUTTI DOVRANNO ESSERE TESSERATI F.C.I. (Federazione Ciclistica Italiana) O A ENTI DI PROMOZIONE SPORTIVA RICONOSCIUTA DAL CONI E ADERENTI ALLA CONSULTA NAZIONALE PER LA PRATICA DI ATTIVITÀ AMATORIALI. EVENTUALI NON TESSERATI POSSONO PARTECIPARE RICHIEDENDO LA TESSERA GIORNALIERA F.C.I. PRESENTANDO IL CERTIFICATO MEDICO PER L’ATTIVITÀ AGONISTICA. Quanto sopra e’ parte del regolamento, assolutamente da visionare, della GRAN FONDO DEL CENTENARIO ( www.gfdelcentenario.it ) in programma a Montebelluna (tv) il 31 maggio 2015 alla quale siamo invitati a partecipare.
Chi intende partecipare dovrà compilare la scheda di iscrizione allegata (1 scheda per coppia) e spedirla a ‘’dalceggio.dario@teletu.it’’ il quale la presenterà al G.S. OLANG che provvederà all’iscrizione (attenzione nessuno deve iscriversi alla G.F. in proprio).
I partecipanti dovranno, versare la quota di partecipazione, calcolata in 300€ procapite che comprende:
5 notti in mezza pensione nelle varie località sede di tappa, check-in 26 maggio 2015 chek-out pomeriggio 31 maggio 2015; partecipazione alla G.F. del Centenario; altre spese di organizzazione, trasporto e varie.

L’iscrizione verrà tenuta valida per le prime 15 coppie di tandemisti che, entro e non oltre il 15 aprile 2015, procederanno al versamento della somma di € 300 sul conto corrente bancario
IBAN IT 50 W 02008 61827 000103643261 intestato a Carlo DURANTE e Dario DALCEGGIO acceso, solo per questa occasione, presso la banca UNICREDIT di Montebelluna. Prima di effettuare il versamento si prega di telefonare agli organizzatori.

MODULO DI ISCRIZIONE TEAM GRANFONDO DEL CENTENARIO 2015
Compilare in stampatello, allegare ricevuta di pagamento ed inviare a:
FAX: 0439.1895108
EMAIL: segreteria@gameoverevent.it

società
cod. società
ente
indirizzo
telefono
Responsabile
Telefono

CODICE A-CHIP / YELLOW CHIP ‘
nome e cognome atleta
sex m f
data di nascita
tessera
taglia e n. scarpe
indirizzo
Città
CAP
Prov
telefono

CODICE A-CHIP / YELLOW CHIP ‘
nome e cognome atleta
sex m f
data di nascita
tessera
taglia e n. scarpe
indirizzo
Città
CAP
Prov
Telefono

CODICE A-CHIP / YELLOW CHIP ‘
nome e cognome atleta
sex m f
data di nascita
tessera
taglia e n. scarpe
indirizzo
Città
CAP
Prov
Telefono

* CHIP UTILIZZABILI: A-Chip (forma rotonda e colore verde) / Yellow Chip (forma rotonda e colore giallo)
– Gli A-Chip devono essere abilitati all’utilizzo sulle gare ciclistiche 2014. L’abilitazione è effettuabile sul sito mysdam.it oppure sul campo gara.
– I Blu Chip non sono validi: coloro che lo utilizzeranno non saranno riconosciuti ed inseriti in classifica.

scelta gara e pagamento
Iscrizione dal 01/01/2015 al 31/03/2015*
30€
Iscrizione dal 01/04/2015 al 20/05/2015
35€
Iscrizione dal 21/05/2015 al 25/05/2015
40€

bonifico bancario
IBAN IT 67 K050 3561 8200 5057 0583 916
intestato a: A.S.D. G.S. OLANG – JOLLY DI MONTEBELLUNA
Causale: Iscrizione GF del Centenario 2014
Dichiaro di aver compiuto i 18 anni o che la/le persona/e iscritta/e sotto la mia personale responsabilità ha/hanno compiuto i 18 anni; che i dati forniti corrispondono a verità, consapevole che eventuali dichiarazioni mendaci comporteranno la mia espulsione dalla manifestazione e/o l’espulsione della/e persona/e da me iscritta/e; di aver esaminato il Regolamento della manifestazione e di accettarlo integralmente quale disciplina del rapporto con l’organizzatore e con la SDAM; di prestare il mio consenso al trattamento dei dati personali effettuato dall’organizzatore e dalla SDAM in relazione alla organizzazione della presente
manifestazione e/o di essere stato autorizzato dalla/e persona/e che iscrivo alla manifestazione a fornire i relativi dati personali
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Dichiaro di essere consapevole che tale manifestazione comporta uno sforzo intenso e prolungato e dei normali e prevedibili rischi connessi all’attività e di impegnarmi pertanto ad affrontare l’attività in condizioni adeguate; di sollevare l’organizzatore della manifestazione dal risarcimento degli eventuali danni derivanti dai normali e prevedibili rischi legati all’attività, salvo il diritto di ottenere la liquidazione dell’assicurazione nelle ipotesi previste dalla relativa polizza; di autorizzare la SDAM ad inviare a me e alle persone da me iscritte informazioni inerenti l’organizzazione di manifestazioni di interesse per gli atleti
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Il baseball ciechi pronto a sbarcare negli USA, di Matteo Briglia

Autore: Matteo Briglia

Due atleti non vedenti volano a NY per un progetto che mira a esportare il modello italiano AIBXC, con la benedizione della MLB. Obiettivo: portare circa 60 tra giocatori, arbitri e tecnici sui diamanti di triplo A. Con un occhio all’All Star Game

Se amate i sogni paradossali a stelle e strisce, conditi cioè da quella spruzzata di entusiasmo in salsa d’acero e tipica della filmografia e letteratura americana, allora la storia che stiamo per raccontarvi non potrà certo lasciarvi indifferenti. Protagonisti di questa favola due giocatori di baseball non vedenti, ottimisti e positivi, spesso animati da uno spirito d’avventura e da una capacità di mettersi in gioco fuori dal comune.
Solleticati dal fascino della “Città che non dorme mai” durante una vacanza nell’agosto 2014, i nostri atleti vengono pervasi dalla brillante idea di valutare seriamente l’ipotesi di prendersi uno stacco di sei mesi dall’Italia e dedicarsi anima e corpo alla promozione del baseball giocato da ciechi negli USA.
Intuizione se vogliamo paradossale: riuscite ad immaginarvi infatti i ciechi statunitensi catechizzati da giocatori italiani sui fondamentali di una disciplina sportiva inventata negli States intorno al 1840 e che da oltre 170 anni rappresenta il passatempo di un’intera nazione?
La proposta, ideata dalla coppia di atleti sotto l’Empire, è stata successivamente presentata ai dirigenti dell’Associazione Italiana Baseball per Ciechi (20 anni di attività, 18 campionati, svariate Coppe e Tornei nazionali ed internazionali alle spalle) trasformandosi presto in priorità strategica all’interno dell’agenda del Commissioner Malaguti: un progetto cioè di ampio respiro, a cui dedicare spazio, sostegno economico e sforzi umani notevoli.
Già dallo scorso autunno, il Presidente AIBXC Alberto Mazzanti, Malaguti e Lorenzo De Regny, responsabile per lo sviluppo e la promozione del baseball per ciechi all’estero, si sono schierati concretamente a fianco di Ada Nardin e del sottoscritto, esterni rispettivamente di Roma ALL BLINDS e Lampi Milano, uniti da un diamante anche nella vita, protagonisti di quella testa di ponte amica che il nostro movimento confida di poter stabilire sul suolo statunitense.
Ada e Matteo hanno deciso infatti di trascorrere 6-7 mesi negli States (dal mese prossimo a novembre) con base logistica a New York, periodo in cui metteranno a disposizione di AIBXC le proprie conoscenze linguistiche, tecniche e la competenza in materia con l’obiettivo ambizioso di offrire ai colleghi non vedenti statunitensi l’opportunità di misurarsi con il baseball “Italian Style”, nato a Bologna nel 1994 da un’intuizione geniale del compianto Alfredo Meli, perfettamente adattato alle esigenze di atleti ciechi, che tuttavia racchiude l’intero spettro agonistico, formativo, psicologico ed emotivo della forma corrispondente praticata dai colleghi normodotati.
Ripercorrendo velocemente la cronologia degli scambi interculturali intercorsi tra AIBXC e l’universo del baseball disabile negli States, il nostro movimento aveva già abbozzato un primo tentativo di approccio nell’estate del 2012, invitato alle World Series della NBBA (National BeepBALL aSSOCIATION), una forma di baseball molto diffusa e praticata in Nord America (campionato a 23 squadre, postseason e World Series finali), decisamente più statica, meno spettacolare e più assistita rispetto a quella giocata in Italia, successivamente esportata in Francia e Germania.
Il beep ball è stato perciò già escluso a priori, dichiarato cioè “non conforme” dai vertici paralimpici internazionali tra le possibili forme di battiecorri rivolto a persone con disabilità: una non-conformità dettata proprio dalla forte presenza di persone vedenti in diamante.
La Mission in Iowa nel 2012, guidata tra gli altri dallo stesso Mazzanti, sostenuto dal manager della Fiorentina BXC, Valerio Ranieri e patrocinata persino dal carisma di Alberto “Toro” Rinaldi, bandiera storica del baseball felsineo, falliva perciò dopo i primi contatti, pregiudicata dall’atteggiamento piuttosto freddo palesato dai colleghi americani verso il nostro sport.
Ci si riprova quest’anno, più determinati e concreti, sulla base di un’organizzazione capillare che porterà De Regny e i più esperti tra i nostri tecnici ad operare gradualmente “sul posto”, a fianco di Briglia e Nardin, ufficialmente insigniti da AIBXC dell’investitura prestigiosa di “Ambassadors” negli States, portavoci e promotori cioè del fascino irradiato dalla splendida creatura generata da Alfredo Meli.
Animati dalla concreta possibilità di rientro del baseball tra le discipline olimpiche, recentemente ribadita a più riprese anche dal presidente Fraccari come dai massimi dirigenti del CIO, Matteo e Ada hanno già notificato le principali organizzazioni che ruotano intorno all’universo della disabilità circa intenzioni e piani d’azione nell’area di New York: un programma dettagliato e strutturato che parte già a metà aprile e si articola in una fitta agenda di incontri con le principali istituzioni ufficiali di categoria (National Federation of the Blind, American Blind Foundation, American Council of the Blind, Lighthouse Foundation, NBBA, associazioni genitori ecc.), seguita da momenti formativi e didattici da condividere insieme a non vedenti ed ipovedenti che praticano sport, con particolare attenzione a chi già milita nel mondo del beepball.
Lo scenario intermedio vedrà l’AIBXC impegnata nell’allestimento di brevi dimostrazioni sui diamanti dei College più prestigiosi della regione, in cui coinvolgere direttamente atleti tecnici e dirigenti delle principali franchigie Beepball, possibile trampolino di lancio verso un obiettivo decisamente più ambizioso: organizzare in autunno una trasferta dall’Italia di circa 60 elementi tra giocatori, arbitri, tecnici ed assistant coach sulla a East Cost (New York, Washington, Baltimore, Philadelphia), coinvolti in una serie di esibizioni su diamanti di Triplo A, se non addirittura di contorno ad eventi MLB, chimera decisamente suggestiva, in relazione anche ad un impatto mediatico che prevediamo a tinte forti.
Particolarmente incoraggianti e di ottimo auspicio in questo senso i contatti avviati lo scorso gennaio con la FIBS e con la stessa Major League, a fianco degli Ambassadors AIBXC grazie anche al forte interesse suscitato dal progetto e alla sensibilizzazione di Dan Bonanno, responsabile MLB per lo sviluppo del baseball in Italia ed Europa. Il progetto, illustrato a margine della Coach Convention di Bologna, ha ricevuto unanime plauso dalle due organizzazioni. Dalla FIBS sono stati indicati i passi percorribili sotto il profilo marketing che partono dal coinvolgimento delle squadre di Triple A o Little League dell’area newyorkese sino all’interessamento di un uomo chiave come Mike Piazza, fondamentale per la sensibilizzazione delle franchigie newyorkesi alla vicenda. Anche lato MLB, è stato sottolineato lo spirito imprenditoriale e l’entusiasmo contagioso di Ada e del sottoscritto, come pure punti di forza agonistici, mediatici, formativi e prettamente tecnici che di fatto rappresentano gli ingredienti di qualità per una ricetta già allettante e vincente in sede di allestimento. Bonanno si è proclamato ufficialmente portavoce di AIBXC e dei suoi Ambassadors presso il Quartier Generale MLB a New York, ribadendo l’impegno concreto a promuovere il programma presso il Commissioner MLB, Rob Manfred, insediatosi negli uffici di Manhattan lo scorso 25 gennaio, al fine di cercare di inserire una dimostrazione del nostro baseball all’interno delle attività di contorno all’ALL-STAR Game 2015, in programma a metà luglio a Cincinnati. Nel caso ciò non fosse possibile, si preparerà adeguatamente il terreno, puntando dritto all’ALL-STAR Game 2016 di San Diego.
Non sarà affatto semplice il lavoro di reclutamento, persuasione e coinvolgimento che da aprile attenderà Briglia e Nardin: conosciamo sin troppo bene le dinamiche legate all’indole protezionistica che spesso induce gli americani a difendere il “Made in USA” e diffidare di prodotti o brand che dovessero arrivare dall’Europa, privi di elmetto protettivo o adeguata sponsorizzazione. D’altra parte, abbiamo imparato anche ad apprezzare l’entusiasmo e l’effetto domino scatenato da folgorazioni casuali, proposte fresche ed innovative piovute sul suolo americano da altri continenti: intuizioni geniali e vincenti che solo nella “terra dei liberi” e delle grandi opportunità hanno la possibilità di assurgere a “mode” e tracciare un nuovo cammino.
In bocca al lupo, è proprio il caso di dirlo, agli “Ambassador”. Baseball.it seguirà chiaramente l’avventura americana, anche perché, diciamolo pure con una leggera punta d’orgoglio: il nostro sito ha già più di un piede e mezzo immerso nella composta di mele e sciroppo d’acero con cui ci auguriamo di poter deliziare le vostre prossime “colazioni da Tiffany”.

Matteo Briglia

Firenze: Notiziario sezionale, Redazionale

Autore: Redazionale
Servizio Civile Volontario – Bando per la selezione di n. 18.793 volontari da impiegare in progetti di servizio civile in Italia e all’estero
Progetto “GUARDARE AL FUTURO CON ALTRI OCCHI – FIRENZE”

Un anno in servizio civile accanto ai non vedenti.
Posti disponibili: 4
433,80 euro mensili.
Giovani di ambo i sessi dai 18 ai 28 anni in possesso dei seguenti requisiti:
– cittadini dell’Unione europea; …..

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PREMIO LETTERARIO NAZIONALE “IRIS DI FIRENZE” 2015
Questa Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti di Firenze, con il Patrocinio di:
Regione Toscana – Comune di Firenze – Presidenza Nazionale U.I.C.I.
indice l’undicesima edizione …..

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Campus Internazionale sulla Comunicazione e l’Informatica per giovani ciechi e ipovedenti – ICC 2015
Si informa che anche quest’anno l’Unione italiana ciechi ed ipovedenti ha aderito al Campus Internazionale sulla Comunicazione e l’Informatica per giovani non vedenti – ICC (http://www.icc-camp.info/). …..

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XXI edizione dell’Acea Maratona di Roma, di Alfio Pulvirenti

Autore: Alfio Pulvirenti

Oggi la capitale ha ospitato la ventunesima edizione della Maratona di Roma e, come avviene da diversi anni, l’Associazione Italiana Fisioterapisti, A.I.FI., regione Lazio ha offerto il servizio di assistenza riabilitativa destinato agli atleti. Fra i Fisioterapisti e gli studenti di Fisioterapia presenti, una cinquantina, erano compresi due professionisti con problemi visivi, Stefano Lulli e Alfio Pulvirenti. Sulle magliette, indossate dai Riabilitatori, era riportato sia il logo dell’Associazione professionale, sia il logo dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti. Sicuramente ciò costituisce l’espressione dell’intesa fra le due associazioni ma soprattutto il riscontro della stima e della considerazione attribuita ai professionisti non vedenti. Le mani dei Riabilitatori hanno lavorato incessantemente dalle ore 11.30 alle ore 16.30, fin quanto non è stato esaurito il trattamento dell’ultimo atleta che si è presentato allo stent fisioterapico. Molti studenti hanno mostrato uno spiccato interesse nell’osservare le mani di Stefano Lulli che, durante il massaggio, si muovevano con particolare maestria e ciò ha trovato puntuale riscontro nell’espressione di gradimento da parte degli atleti. La manifestazione è stata animata dal susseguirsi di vari accadimenti come la partenza degli atleti, annunciata dallo speaker, l’ascolto delle canzoni romane e romanesche, proprio in quei luoghi che caratterizzano la storia antica della città eterna. Per la quarta volta consecutiva i non vedenti hanno varcato la soglia di confine fra la città ordinaria e la regione urbana destinata ad attività speciali. Alla richiesta da parte del personale di vigilanza, volta all’identificazione di coloro che si addentravano nelle aree di servizio, il Coordinatore del gruppo di fisioterapia ha risposto: “sono Fisioterapisti”. Questa espressione che può apparire irrilevante, pone in evidenza il progressivo superamento dei pregiudizi e l’attualizzazione di una categoria professionale che desidera crescere e consolidarsi all’insegna della coesione. La sfida si riproporrà nel 2016, successivamente al congresso Nazionale dell’U.I.C.I., e sicuramente la nuova squadra di Dirigenti sosterrà il proseguimento del percorso praticato, fin qui, con successo.