Enac attiva App gratuita per passeggeri con disabilità e a mobilità ridotta consultabile in 4 lingue su Piattaforme Apple, Android e Windows Phone, di Roberto Romeo

Autore: Roberto Romeo

L'Ente Nazionale per l'Aviazione Civile rende noto di aver attivato l'applicazione (App) multimediale gratuita per fornire informazioni pratiche sull'utilizzo del mezzo aereo ai passeggeri con disabilità o a mobilità ridotta (PRM).
L'applicazione, che era stata presentata in anteprima il 3 dicembre 2012, in occasione della "Giornata Internazionale dei diritti delle persone con disabilità", è disponibile in 4 lingue, italiano, inglese, spagnolo e francese, e può essere scaricata e utilizzata su tre diverse piattaforme: Apple (dal  24 aprile), Android e Windows Phone dai prossimi giorni.
Il progetto si affianca a numerose altre iniziative realizzate dall'Enac in base e  a supporto delle normative comunitarie che hanno stabilito regole comuni in tutti gli aeroporti  dell'Unione Europea per assicurare che le persone con disabilità, a mobilità ridotta o anziani (PRM) nel trasporto aereo ricevano assistenza speciale, senza discriminazioni e senza costi aggiuntivi. Lo Stato italiano, infatti, ha designato l'Enac quale Organismo responsabile della corretta applicazione in ambito nazionale del Regolamento (CE) n.1107/2006 del Parlamento e del Consiglio del 5 luglio 2006.
I contenuti della App costituiscono una guida multimediale in grado di fornire informazioni sull'assistenza speciale e riprendono i temi già trattati nelle sezioni dedicate all'argomento sul portale dell'Enac  www.enac.gov.it.
L'App, infatti, è finalizzata ad affiancare il passeggero in modo diretto ed efficace, ricorrendo a uno degli strumenti più utilizzati nella comunicazione moderna e mettendo in evidenza le tutele e i diritti che spettano ai passeggeri a ridotta mobilità.
Tra i contenuti della App ricordiamo:
Cosa è l'assistenza speciale e a chi è rivolta;
Chi sono i passeggeri a mobilità ridotta (PRM);
A chi e quando si deve richiedere l'assistenza;
Chi fornisce l'assistenza in aeroporto e in volo;
Cosa accade se l'assistenza non è stata richiesta;
Cosa fare in caso di assistenza negata o non adeguata.
In breve, si riepilogano le caratteristiche tecniche dell'applicazione "Assistenza speciale PRM":
Categoria: Viaggi;
Apple: sistema operativo superiore a 5.0;
Android: sistema operativo superiore a 2.1;
Windows: sistema operativo Windows Phone 7 e 8;
App gratuita;
Disponibile in quattro lingue: italiano, inglese, francese e spagnolo;
Utilizza la memoria locale del dispositivo per evitare il problema della connettività dei dati durante i viaggi.
Il link per scaricare l'applicazione ENAC PRM di Eurolit srl:
https://itunes.apple.com/it/app/enac-prm/id628365925?mt=8
 

Incontro con le Ferrovie dello Stato, Redazionale

Autore: Redazionale

Abbiamo il piacere di comunicare che il 24 aprile alle ore 12, il Presidente Nazionale dell'Unione Italiana Ciechi ed Ipovedenti ed il Presidente dell'associazione disabili visivi sono stati ricevuti da una folta delegazione  delle Ferrovie dello Stato guidata da un alto funzionario. Scopo dell'incontro è stato la presentazione del nuovo percorso Loges-Vett Evolution.Un tecnico dell'INMACI ha illustrato i disegni del nuovo percorso. Il Presidente dell'ADV ha dato conto dei dettagli tecnici, il Presidente dell'Unione ha parlato della necessità di ampliare lo spazio della cultura dell'autonomia e dei corsi formativi che l'Unione intende realizzare a favore di quei ciechi ed ipovedenti che decidono di  utilizzare i percorsi tattili. Infine il Presidente dall'ADV, dopo aver parlato del Sesamonet (il sistema elettronico che integra il Loges-Vett Evolution) ha chiesto di valutare la opportunità di ripristinare i percorsi particolarmente usurati.
 

Non vogliamo il silenzio,di Giuseppe Bilotti

Autore: Giuseppe Bilotti

 Finalmente è arrivato ciò che era tanto richiesto
  Chi scrive è membro della Commissione autonomia e mobilità e da anni lavora alla sensibilizzazione del problema delle auto silenziose. L'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, quale componente dell'Ebu, accoglie con le sue consorelle europee la notizia che il Parlamento Europeo ha approvato una bozza di regolamento che, una volta adottato dalla Commissione e dal Consiglio, porterà a limiti più stringenti riguardo le emissioni di rumore di macchine, furgoni e autobus. Nel nuovo disegno di legge sono, però, previsti anche studi sull'adozione di dispositivi che emettano un suono artificiale su veicoli ibridi, elettrici o con motore a combustione a bassissime emissioni acustiche, per evitare pericoli ai pedoni e agli utenti della strada e, in particolare, a noi non vedenti; un problema presente sin da quando si cominciavano a vedere le prime auto elettriche o ibride e ci si chiedeva come un non vedente avrebbe potuto accorgersi dell'avvicinamento di un veicolo ultrasilenzioso. Il problema, certamente, non è solo dei ciechi, ma riguarda anche le persone anziane, i bambini, i pedoni e anche ciclisti che non si accorgono di un veicolo silenzioso avvicinarsi da dietro.
  Gli eurodeputati, nel testo che hanno approvato, si sono presi l'impegno di studiare le soluzioni più tecnologicamente adeguate per affrontare il problema: la cosa più probabile è che, in futuro, le automobili e gli autobus ultrasilenziosi saranno dotati di dispositivi acustici di allerta, in gergo chiamati Avas (sistema di allerta acustico per veicoli). Per la European Blind Union, l'organizzazione che a livello europeo cura gli interessi di ipovedenti e non vedenti, tali Avas dovrebbero essere obbligatori su veicoli ibridi ed elettrici, soprattutto a basse velocità (sotto i 40 chilometri orari), perché, una volta superato tale limite, un'automobile diventa identificabile. La nostra commissione Ebu ha sempre sostenuto che gli Avas dovrebbero, inoltre, indicare al pedone il tipo di movimento del veicolo, ovvero, permettere di capire se quest'ultimo sia in accelerazione, decelerazione o retromarcia e offrire la possibilità di individuare le automobili anche quando queste siano ferme. Più volte abbiamo lavorato su protocolli che venivano dagli Stati Uniti in quanto il problema era stato studiato più approfonditamente e la nostra Unione, più volte, ha cercato di sensibilizzare le nostre case automobilistiche a prendere in esame tale necessità. Così, finalmente, questo problema verrà studiato e imposto alle case automobilistiche affinché la mancanza del rumore non possa mettere in pericolo le persone che non hanno la possibilità di vedere ciò che li circonda e che, grazie a questi dispositivi, potranno continuare a mantenere la loro autonomia e mobilità in piena sicurezza.
Giuseppe Bilotti
 

Ausili e Autonomia: Un dito che può abbattere una barriera

Autore: Pino Bilotti

Vogliamo sottoporre all'attenzione l'ennesimo caso in cui la difesa di un interesse particolare viene a scontrarsi con un diritto dei cittadini, quello alla fruizione della cultura, sancito da ogni carta dei diritti fondamentali che sia essa nazionale o internazionale. 
Questo nuovo limite si sta affacciando in modo dirompente e devastante nel mondo delle   innovazioni tecnologiche perché nascono e si prolificano i terminali informatici con il sistema Touch screen.
Cosi scrivevo circa un anno fa, quando arrivavano le prime informazioni sui nuovi  sistemi di cellulari senza tastiera.
Oggi, devo  fare un passo indietro e disconoscere ciò che avevo annunciato, come persona che utilizza  i nuovi sistemi dell'Apple e posso affermare che sono  davvero accessibili.
Allora la paura, tanto decantata, della preclusione all'informazione, ci faceva partire dal percorso di definizione dei diritti di accesso delle persone disabili nei diversi
contesti della vita sociale,  realizzato nel corso degli ultimi decenni,  sottolineando l'accesso alla comunicazione.
Un superamento delle barriere comunicative che è venuto progressivamente a definirsi, ponendosi al centro dell'attenzione comune. Allora facciamo un po' di ragguaglio sulla normativa:
In primo luogo, già la Legge n. 104/1992, nelle proprie finalità di garantire il pieno rispetto della dignità umana e i diritti di libertà e di autonomia della persona con disabilità e di promuovere la sua piena integrazione nella famiglia, nella scuola, nel lavoro e
nella società, contiene disposizioni relative ai diritti di accesso alla comunicazione e all'informazione, quali ad esempio:

la previsione, l'inserimento e l'integrazione sociale della persona con disabilità si realizzano, tra l'altro, mediante provvedimenti che rendono effettivi il diritto all'informazione, il diritto allo studio della persona con disabilità, con particolare riferimento alle dotazioni didattiche e tecniche, ai programmi, a linguaggi specializzati, alle prove di valutazione e alla disponibilità di personale appositamente qualificato, docente e non docente;

si adeguino le attrezzature e il personale dei servizi educativi, sportivi, di tempo libero e sociali; assicurino la fruibilità dei mezzi di trasporto pubblico e privato e l'organizzazione di trasporti specifici; (art. 8);

le misure orientate a facilitare, in occasione di consultazioni elettorali, l'effettivo esercizio del diritto di voto (art. 29);
La Legge n. 4/2004, relativa a "Disposizioni per favorire l'accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici", tra le proprie finalità:

riconoscere la tutela e il diritto di ogni persona ad accedere a tutte le fonti di informazione e ai relativi servizi, ivi compresi quelli che si articolano attraverso gli strumenti informatici e telematici; in particolare, la tutela e garantisce il diritto di accesso ai servizi informatici e telematici della pubblica amministrazione e ai servizi di pubblica utilità da parte delle persone disabili, in ottemperanza al principio di uguaglianza ai sensi dell'art. 3 della Costituzione.
Nell'ambito della pluriennale attività delle Nazioni Unite per l'affermazione e il riconoscimento dei diritti delle persone con disabilità, le Regole Standard, emanate nel 1993, contengono principi di riferimento orientati in particolare alla questione dell'accessibilità sia all'ambiente fisico e architettonico sia all'informazione e alla comunicazione; a quest'ultimo riguardo, si afferma tra l'altro l'impegno degli Stati a:

studiare strategie per costruire servizi d'informazione e di documentazione accessibili a tutte le persone con diverse tipologie di disabilità;

incoraggiare i media a rendere accessibili i propri servizi;

assicurare che i sistemi computerizzati di informazione di servizio offerti alla generalità dei cittadini siano resi accessibili o adattati anche alle persone con disabilità.
Anche in ambito comunitario, infine, la questione dell'accesso alla comunicazione delle persone con disabilità è stata affrontata in numerosi documenti comunitari, dalla Risoluzione del Consiglio dei Ministri del 20.12.1996 sull'uguaglianza di opportunità per le persone disabili all'approvazione dell'art.13 del Trattato di Amsterdam del 1997 che ha fissato il principio di non-discriminazione, fino alla Carta dei Diritti Fondamentali della Ue del 2000 che riafferma con forza i principi di "non discriminazione" ( Cap.III, art. 21) e di "inserimento dei disabili" attraverso "misure intese a garantirne l'autonomia, l'inserimento sociale e professionale e la partecipazione alla vita della comunità" (Cap.III, art. 26) e alla Dichiarazione di Madrid del marzo 2002, che rappresenta il manifesto culturale e politico di riferimento.
Nel quadro delle sfide comuni poste alla Comunità europea, si rileva anche l'impegno:
garantire che i cambiamenti tecnologici si traducano in un miglioramento del tenore e delle condizioni di vita a vantaggio dell'intero tessuto sociale;

provvedere che le nuove tecnologie dell'informazione e della comunicazione costituiscano un'opportunità da cui trarre pienamente profitto non allargando il divario fra le persone che hanno accesso alle nuove conoscenze e quelle che ne sono escluse;
utilizzare le possibilità offerte dalle nuove tecnologie dell'informazione e della comunicazione per ridurre l'esclusione sociale favorendo l'accesso di tutti alla società dei saperi;

provvedere all'attuazione effettiva della normativa comunitaria in materia di lotta contro tutte le discriminazioni fondate su sesso, razza o origine etnica, religione o convinzioni personali, handicap, età o tendenze sessuali, sviluppando gli scambi di esperienze e di buone prassi per rafforzare tali politiche;
infine, anche l'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, nella Direttiva generale in materia di qualità e carte dei servizi di telecomunicazioni adottata con la delibera n. 179/03, ha evidenziato l'esigenza che gli organismi di telecomunicazione indichino agli utenti eventuali misure atte a favorire ogni forma di fruizione differenziata, per realizzare condizioni di parità di accesso ed eguaglianza d'uso dei servizi di telecomunicazioni ai disabili ed agli anziani, nonché per favorire l'eliminazione delle barriere alla comunicazione.
B) Comunicazione e servizi
Le misure proposte per il superamento delle barriere comunicative si applicheranno in relazione sia al modello della comunicazione adottata sia alla tipologia dei servizi erogati.  In particolare andranno differenziate le modalità di comunicazione diretta che consentono alla persona con  difficoltà di comunicare direttamente con l'erogatore dei servizi, in autonomia o con supporto di strumenti tecnologici, da quelle di comunicazione assistita dove la persona con  impedimento comunica con l'ausilio di un operatore che funge da "mediatore comunicativo".
Dopo questa carrellata di normative che tutelano l'accesso alla cultura dell'informazione  per le persone con difficoltà e che a volte si scontra con la difesa di un interesse particolare delle aziende che vogliono diventare sempre più tecnologicamente avanzate a discapito di chi porta una difficoltà,    possiamo rilevare  che tale  innovazione è un'enorme ostacolo  per l'informazione e che può superarsi solo e soltanto applicando la legittima condivisione di percorsi nella ricerca come ha prodotto un'azienda leader come l'Apple.
In questo modo  il diritto dei cittadini alla conoscenza,  grazie all'informazione e alla cultura, sancito da ogni carta dei diritti fondamentali che sia essa nazionale o internazionale viene superato.
Pertanto, il nuovo ostacolo che annunciavamo  come barriera si pone sulla strada  dell'emancipazione, facendo diventare  la nuova tecnologia  lo strumento e il produttore di  cultura  al servizio dei non vedenti, il Touch screen.
Certamente  ancora oggi presenta alcune difficoltà,  ma con la voce di "Silvia" e la rapidità di gestione di tutte le operazioni,  le cose si semplificano e si aprono ulteriori porte di apprendimenti.
Indiscutibilmente i limiti di operatività esistono ma con un po' di formazione e la voglia di mettersi in raffronto con le moderne tecnologie si superano le difficoltà, aprendo così nuove porte per i non vedenti e le nuove generazioni.
Strumentazioni sempre più veloci e interconnesse ci permetteranno di essere informati e dinamici, guidando sulle strade della tecnologia le informazioni. Abbattendo così quei limiti che avevo annunciato di preclusione alla cultura e oggi , come utente di queste macchine infernali, posso affermare che non  era come avevo annunciato, dando ragione alla tecnologia interattiva del Touch screen.

Pino Bilotti

Abbattimento barriere architettoniche

Autore: Giuseppe Fornaro

La disabilità non può subire discriminazioni di alcun tipo e la città, primo luogo di scambi e interazioni dei cittadini, deve essere fruibile da tutti.
I cittadini, nelle loro specifiche diversità e peculiarità, hanno diritto di vivere al meglio la propria città.Spostandosi con tranquillità nelle vie cittadine, che devono essere fornite di tutta la segnaletica e prive di barriere architettoniche (ossia di tutti quegli ostacoli presenti nell'edilizia che impediscono un comodo utilizzo degli ambienti e delle strutture connesse).
Per un disabile azioni semplici, come percorrere un marciapiede, attraversare la strada o parcheggiare, rappresentano una notevole difficoltà a causa di inappropriate scelte di progettazione; di ostacoli fisici presenti nel percorso urbano; cattive abitudini di cittadini indisciplinati.
Infrazioni ricorrenti, come parcheggiare sulle strisce pedonali o lasciare il veicolo in sosta sul marciapiede, possono causare gravi difficoltà a un non vedente, a un disabile sulla sedia a rotelle, ma anche a cittadini con ridotta mobilità o a mamme col passeggino.
Secondo le normative vigenti, per barriere architettoniche si devono intendere:
– gli ostacoli fisici che sono fonte di disagio per la mobilità di chiunque e in particolare di coloro che, per qualsiasi causa, hanno una capacità motoria ridotta o impedita;
– gli ostacoli che limitano o impediscono a chiunque la comoda e sicura utilizzazione di spazi, attrezzature o componenti;
– la mancanza di accorgimenti e segnalazioni che permettono l'orientamento e la riconoscibilità dei luoghi e delle fonti di pericolo per chiunque e in particolare per i non vedenti, gli ipovedenti e per i sordi.
La legislazione, soprattutto negli ultimi anni, è intervenuta per obbligare i pubblici esercizi ad adeguarsi alla normativa vigente.
Circostanza non sempre tenuta in debita considerazione nel nostro paese!
Dagli anni Sessanta ad oggi si sono emanati più di 45 provvedimenti legislativi a tutela dei diversamente abili!
La legge n. 118 del 30 marzo 1971 ha previsto l'eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici pubblici, nonché l'accessibilità agli invalidi non deambulanti ai mezzi pubblici di trasporto e ai luoghi pubblici.
Nel 1996 con un decreto emanato dal Presidente della Repubblica (D.P.R. 24 luglio 1996, n. 503) sono state fissate dettagliate prescrizioni tecniche riguardanti le strutture esterne, le caratteristiche strutturali interne degli edifici pubblici, e i servizi speciali di pubblica utilità (autobus, treni, metropolitane, marciapiedi,ecc.).
L'osservanza di tale normativa, a mente della legge quadro sull'handicap n. 104 del 5 febbraio 1992, è demandata all'Ufficio Tecnico del Comune.
L'Organizzazione Mondiale della Sanità, considera che nell'arco della vita ogni essere umano vivrà una condizione di disabilità.
Infatti, sono da considerare anche tutte le persone colpite da infortunio, costrette per un certo periodo a subire delle limitazioni nelle loro abituali mobilità; le donne in gravidanza, ma anche i genitori ed i nonni impegnati con carrozzine e passeggini; i lavoratori addetti al carico e scarico di merci; le persone con carrellini della spesa.
È necessario riflettere sulle innumerevoli situazioni di disagio che tutti noi potremmo affrontare.
Vorrei immaginare una Pubblica Amministrazione impegnata a garantire il pieno rispetto della dignità umana e perciò attenta ai diritti di libertà e autonomia delle persone diversamente abili che spesso sono costrette a diventare cittadini invisibili, con conseguente annullamento delle loro risorse e potenzialità.
Per quanto sopra esposto, chiedo a tutti voi un interessamento presso i Comuni per l'istituzione di un "Coordinamento Intersettoriale sui temi della disabilità", al fine di conoscere meglio e risolvere alcune difficoltà che vivono quotidianamente le persone portatrici di handicap.