Da giorni, rimbalza tra news e giornali l’ordinanza del commissario straordinario del comune di Caserta che ha deciso di far pagare anche i disabili che parcheggiano nelle strisce blu.
C’è chi non crede ai suoi occhi e chi non crede alle sue orecchie, come i ciechi e gli ipovedenti casertani che hanno appreso la notizia.
L’ordinanza è stata motivo di indignazione da parte del mondo delle associazioni e non di meno per l’unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti di Caserta, per questo motivo intervistiamo il presidente della U.I.C.I. casertana l’Avv. Giulia Antonella Cannavale.
Presidente, che cosa ne pensa di questa ordinanza flash?
“guardi, sono giorni che vengo tempestata da telefonate di ciechi ed ipovedenti iscritti alla U.I.C.I., ovviamente è una ordinanza che ha lasciato stupore e indignazione. Sicuramente il commissario avrà avuto i suoi buoni motivi, tra l’altro pare dovuti da uno studio che ha effettuato il dirigente di ufficio, ma forse manca qualcosa a questo studio.”
Presidente, secondo lei, cosa manca?
“L’ordinanza fa riferimento ad una sentenza della cassazione del 2009.
Bene, nonostante in Italia la cassazione è il grado di giudizio più alto, la sentenza non è legge e fa giurisprudenza quando essa è a Sezioni Unite, in quanto, in questo caso si ha la corretta applicazione della legge, c.d. azione nomofilattica della Suprema Corte. Inoltre, la sentenza è è volta a giudicare un caso specifico del caso in esame e non sempre può essere applicata a casi simili o addirittura diversi. Sarebbe stato opportuno, approfondire sulle leggi, poiché sono le leggi che stabiliscono luoghi, tempi, cosa e chi deve fare.”
Presidente, come lei sa, il comune è commissariato e quindi forse l’ordinanza ha presupposti di bilancio”
“IL commissario sa fare il suo lavoro e lo sa fare bene, ma secondo questa ordinanza si vuole far credere che è legata ad una voce di bilancio, penso che sia stata imboccata una strada sbagliata. la voce di bilancio che riguarda i il noleggio del suolo comune per i parcheggi è esclusivamente attiva, in quanto la cooperativa che gestisce il servizio, versa nelle casse del comune un canone fisso, quindi è una entrata senza perdite. Senza contare che, il comune dovrebbe coinvolgere le associazioni di categoria prima e non dopo, non dimentichiamoci che, l’Italia con la legge 3 marzo 2009, n. 18, ha ratificato la convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità.”
Presidente, ma l’ordinanza prevede a carico della coop., di individuare, nell’ambito delle strisce blu e nel rispetto dell’art. 11 comma 5 del DPR n. 503/96, un posto auto riservato alla sosta dei veicoli dei disabili “certo, ma non credo che la coop. sia stata così flash a pari merito dell’ordinanza, quindi, mi chiedo, i disabili che in questi giorni parcheggeranno sulle strisce blu, a cosa andranno incontro? Se non pagano il ticket saranno multati, se invece, pagheranno il ticket aiuteranno la coop. a maggiorare le proprie entrate, perché alla fine l’obiettivo di questa ordinanza mi sembra proprio questo.”
Presidente, come unione dei ciechi ed ipovedenti che cosa intendete fare?
“noi per prima cosa chiediamo un incontro urgente con il commissario e con tutte le associazioni di categoria, affinché, questa ordinanza sia revocata, in caso contrario saremo costretti a tutelare i nostri diritti.”
Presidente, in che modo secondo lei bisogna tutelare questi diritti.
“I ciechi e gli ipovedenti hanno sempre lottato per la loro emancipazione ed integrazione e sicuramente non spaventa un’azione legale avverso una ordinanza. In questo caso, si configura una class action, poiché sono lesi i diritti di più persone, persone che quotidianamente lottano contro quelle indifferenze di cattivo costume e di cattiva gestione amministrativa. Spero che non bisognerà arrivare a questo per dimostrare che siamo una comunità civile, la disabilità non è sinonimo di diversità, la disabilità deve essere sinonimo di unità.”
Vincenzo del Piano