Bendati e pronti a individuare gli ostacoli con l’ausilio dei cani guida per ciechi.
Questa in sintesi l’esercitazione alla quale si sono sottoposti circa 60 ragazzi la prima e la seconda D all’interno della scuola media Leonardo Da Vinci.
Una lezione di “educazione alla diversità” organizzata dalla vice preside Clara Ticci: l’iniziativa nella mattinata di ieri, per le due classi che hanno partecipato attivamente rivolgendo varie domande a Carlo Corbini e a Elena Ferroni dell’Unione italiana ciechi e ipovedenti, accompagnati dai labrador Abel e Vanda appositamente addestrati per l’assistenza a persone affette da gravi patologie della vista.
Un’esperienza per abbattere ogni pregiudizio e per fornire agli alunni un’occasione di crescita capace di andare oltre le attività didattiche ordinarie.
Alla Leonardo Da Vinci, tra l’altro, è iscritta una bambina non vedente.
“E’ un cammino che portiamo avanti insieme spiega il dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo 2, Stefano Pacini tra gli insegnanti, il personale e gli stessi alunni.
Opportunità di questo tipo, contribuiscono ad allargare la mente”.
Carlo Corbini, senese, dal 1981 nell’Unione italiana ciechi, racconta così il suo tragitto quotidiano con al fianco il labrador: “Prima mi affidavo al bastone bianco, ma in quel caso se c’è un ostacolo lo devi sentire, toccare.
Grazie ad Abel, invece, mi accorgo quando è il momento di deviare per evitare i pericoli”.
Elena Ferroni, originaria di Sinalunga, sta concludendo gli studi in psicologia all’Università di Firenze: “Vanda è il mio facilitatore sociale spiega e mi segue sempre, anche durante le lezioni in Facoltà.
Sta ferma e buona.
A volte si addormenta in aula e le capita di russare Anche io in precedenza giravo con il bastone bianco, però mi sentivo molto più impacciata.
Sono rimasto sorpresa dall’interesse mostrato dai ragazzi”.
Si parla adesso della possibilità, per gli alunni della media di via Aldo Moro, di una gita di istruzione presso la Scuola nazionale dei cani guida di Scandicci.