Teatro, musica, ballo, tecnologia e manualità: concluse con successo le attività dell’Unione italiana ciechi e ipovedenti di Ascoli e Fermo. Il presidente Cristiano Vittori: “La nostra è una sfida ai limiti imposti dalle patologie, una sfida che possiamo vincere lavorando con passione per raggiungere sempre nuovi traguardi”
Si sono conclusi con un bilancio in attivo i corsi formativi proposti dall’Irifor, l’Istituto per la formazione, la ricerca e la riabilitazione delle persone non vedenti presente da diversi anni all’interno della sezione Uici (Unione italiana ciechi e ipovedenti) delle province di Ascoli Piceno e Fermo. Una quarantina gli iscritti, età media 30 anni, in maggioranza donne, che per 7 mesi hanno affrontato spostamenti e dedicato impegno alle lezioni che hanno abbracciato diverse discipline: dal teatro alla musica, dall’informatica alle attività manuali, al ballo, con l’obiettivo di offrire una vasta gamma di laboratori nel panorama delle attività accessibili anche a chi ha seri problemi di vista.
I corsi, iniziati a novembre, si sono tenuti nel Centro polifunzionale dell’Uici di Ascoli Piceno, ad accezione delle lezioni di teatro e di ballo che si sono svolte a Fermo, nella Casa delle Associazioni.
L’attività formativa musicale si è incentrata sul contatto con i diversi strumenti, sul concetto di ritmo e di conoscenza della musica popolare. Quella per le attività manuali espressive sulla lavorazione di das, argilla e creta con la realizzazione di oggetti, fiori e figure umane. Per la sezione informatica l’approccio con le nuove tecnologie degli smartphone ha riguardato la tattilità consapevole e mirata, la competenza nelle manovre fondamentali e l’apprendimento delle principali funzioni di settaggio e di gestione degli apparecchi per il loro utilizzo nelle necessità della vita quotidiana. Mentre le lezioni di ballo si sono svolte in collaborazione con la scuola “Tangoteca” di San Benedetto del Tronto e hanno consentito agli iscritti di imparare a muoversi, a seguire il ritmo, eseguendo le figure e tirando fuori la parte di sé meno conosciuta.
Successo di partecipazione anche per il corso di teatro nel quale si è lavorato sull’affinamento del linguaggio, della capacità espressiva, della vocalità e della gestualità, sull’orientamento sulla scena e sulla realizzazione e messa in scena di una piéce teatrale: “Il ritorno di San Francesco” opera di Josè Saramago rivisitata in chiave ironica e proposta nel Chiostro del Polo culturale di Montefiore dell’Aso nell’ambito del cartellone delle manifestazioni estive. “E’ stata una serata entusiasmante – racconta Rita Gidiucci, tra le attrici del gruppo -. Avevamo davanti moltissimi spettatori e all’inizio abbiamo avvertito la tensione emotiva. Col passare dei minuti però l’impegno e la passione per il teatro hanno prevalso e gli applausi del pubblico ci hanno ripagato di tutto il lavoro di preparazione svolto durante l’inverno”. Per la regia di Melania Comuzzi, musiche e luci di Luigi Coccia della cooperativa “L’oro dentro”, lo spettacolo è stata la sintesi di un forte lavoro di squadra in cui ognuno ha collaborato aiutando gli altri, nello spirito del messaggio lanciato da Saramago con la sua opera che invita a riscoprire i buoni sentimenti.
Tutti i corsi sono stati organizzati dall’Irifor, grazie al lavoro del consigliere Mirco Fava che ha individuato i formatori, concordato le lezioni da svolgere e fornito i materiali necessari. Mentre la sezione Uici si è fatta carico, attraverso la collaborazione dei volontari del Servizio Civile e di altri operatori, del trasporto dei partecipanti, attività coordinata dalla consigliera Alessandra Comini.
“La nostra missione – spiega il presidente della sezione Uici di Ascoli Piceno e Fermo, Cristiano Vittori – è quella di avvicinare le persone ad attività sempre nuove che possano conquistare il loro interesse e aiutarle ad avere una maggiore fiducia in se stesse e una maggiore autonomia. Partecipare a questi corsi significa affrontare viaggi e ore d’impegno, ma tutti gli sforzi sono sempre ripagati da risultati spesso insperati. Per il prossimo anno rinnoveremo sicuramente il programma formativo con quella che viviamo, insieme agli associati, come una sfida ai limiti imposti dalle nostre patologie: una sfida che tutti insieme possiamo vincere lavorando con impegno e passione per raggiungere, ogni giorno, nuovi traguardi”.