La questione riguardante la rimodulazione dei parametri ISEE, torna in questi giorni a farsi fortemente pressante alla luce della sentenza che di fatto dichiara illegittimo considerare reddito le indennità di accompagnamento, così come ha voluto il Governo, dal primo gennaio 2015.
Da sempre, anche l’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti, assieme alle altre Associazioni di persone disabili operanti sul territorio nazionale, si è fatta carico delle istanze di chi si è visto gravato di ulteriore peso fiscale, nonostante una vita già così difficile per tutta una serie di problemi che di fatto non rendono le condizioni di esistenza, alla pari delle famiglie in cui non vive una persona con disabilità. L’Unione ribadisce con forza la propria disponibilità a collaborare con l’esecutivo per arrivare in tempi brevissimi al riequilibrio dell’equità fiscale, negata dalle regole del nuovo ISEE.
Come sempre accade, siamo qui per rimboccarci le maniche e metterci al fianco di chi detta le norme, affinché si riconsegni alle famiglie con persone disabili, che oggi pagano in termini di penalizzazione fiscale, addirittura di più di quelle che non hanno questo genere di fardello, la serenità di considerare le indennità come aiuti e non come qualcosa che lo Stato ci da con una mano e con l’altra ci toglie.
Roma, 11 maggio 2016
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Chiara Giorgi
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