Il consigliere nazionale Annamaria Palummo: «È un doveroso riconoscimento ad un esimio elargitore di conoscenza, ad un maestro di vita, ad un grande uomo di cultura, ad una delle figure più importanti della nostra associazione».
da Rende (CS)
«Un doveroso riconoscimento ad un esimio elargitore di conoscenza, ad un maestro di vita, ad un grande uomo di cultura, assurto, nel tempo, ad autorevolissima figura di riferimento, contestualmente alla dimensione della disabilità visiva, in virtù della sua lunghissima e proficua attività, in veste di dirigente provinciale, regionale e nazionale, in seno all’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, nell’espletamento della quale ha costantemente palesato una profonda competenza, relativamente alla problematiche connesse alla nostra condizione di svantaggio, non disgiunta da una rara umanità, attraverso la quale, nei suoi 64 anni di esperienza nel nostro organismo, ha saputo nobilitare un’opera, un servizio che ha illuminato e, ne sono certa, continuerà ad illuminare il nostro cammino sull’ardua strada dell’autonomia, dell’integrazione, di una piena acquisizione di quei diritti in cui si sublima la peculiarità del nostro essere donne ed uomini, liberi di esprimere pienamente l’unicità della nostra personalità»: con queste parole, venate da un dolce rivolo di commozione, la dottoressa Annamaria Palummo, Consigliere Nazionale dell’UICI, ha spiegato le ragioni sulle quali ha preso forma il conferimento della Presidenza onoraria della Sezione provinciale UICI di Cosenza al professor Vito Romagno, formalizzata lo scorso sabato 30 aprile, nel corso di una sobria cerimonia, svoltasi, nel nuovo Centro Polifunzionale UICI di Rende, in premessa dell’assemblea provinciale della Sezione cosentina. Una bella espressione di riconoscenza, oltremodo meritata, quella che ha abbracciato, nell’occasione, il professor Romagno, storico dirigente dell’Associazione, già Presidente provinciale e membro della Direzione Nazionale, oltre che primo artefice della realizzazione della struttura multifunzionale in cui s’è svolta la cerimonia in suo onore; una struttura o meglio, un’eccellenza, non solo per l’UICI cosentina e calabrese ma per tutto il mezzogiorno, la cui edificazione fu avviata grazie al primo finanziamento, appositamente destinato a tale scopo, alla cui concretizzazione, Romagno si è dedicato con dedizione e senso del servizio. Quella dedizione e quel senso del servizio che hanno, partendo dagli anni della gioventù, connotato l’itinerario esistenziale del professore: volontà d’acciaio, un’erudizione enciclopedica e un curriculum suscitante meraviglia. Nato il 2 aprile 1937 a Cosenza, Vito Romagno ha conseguito la laurea in Lettere e Filosofia presso l’Università degli Studi di Napoli. Ordinario di Storia e Filosofia presso il Liceo Classico “B. Telesio” di Cosenza, istituzione in cui ha sempre insegnato fino al momento del pensionamento, è stato Docente e Commissario in concorsi pubblici e nei corsi di abilitazione all’insegnamento di Scienze Umane e Storia, insegnando, per molti anni, tiflologia metodologica e didattica nei corsi polivalenti. Altresì, è stato docente in corsi specialistici sull’handicap visivo, nell’ambito del ciclo di laurea in Scienze della Formazione Primaria presso l’Università della Calabria, tenendo lezioni per la formazione di tiflologi, nei percorsi di aggiornamento per insegnanti di sostegno, anche per quelli chiamati a rapportarsi con alunni pluriminorati. Come si diceva prima, oltre che nel campo dell’istruzione, nel cui ambito ha ricoperto, per molti anni, il ruolo di componente effettivo del gruppo “H” del Provveditorato agli Studi e del Comitato Interistituzionale di Cosenza, Vito Romagno ha messo a frutto i suoi talenti, le sue capacità e la sua etica del dovere, anche nell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, di cui è stato presidente della sezione cosentina, vicepresidente del consiglio regionale e, per un ventennio, componente della Direzione Nazionale, con la responsabilità del settore della Sicurezza Sociale e dei Pluriminorati, ricoprendo, successivamente, la carica di presidente del Collegio Nazionale dei Probiviri dal 2005 al 2015. Rappresentante italiano nella Commissione Europea per l’occupazione e la sicurezza sociale dei non vedenti, nonché rappresentante italiano all’Assemblea Generale Mondiale dei non vedenti, dal 1996 al 2015 è stato Presidente Nazionale dell’UNIVOC, Unione Nazionale Italiana Volontari Pro Ciechi. Omaggiato, tempo fa, col premio “Tre Valli”, per il suo continuo impegno nel sociale, in particolare per l’integrazione culturale di soggetti con forte handicap visivo, nell’ambito dei suoi impegni associativi ha curato con peculiare sensibilità il problema della prevenzione della cecità e dell’integrazione sociale del non vedente attraverso, soprattutto, l’istruzione e la formazione professionale. Oltre a partecipare frequentemente, con proprie relazioni, a dibattiti, seminari e convegni, sui problemi dei non vedenti, in Italia e in Europa, scrive su riviste specializzate, risulta presente, come autore, in varie pubblicazioni curate dall’Unione Italiana dei Ciechi ed è stato direttore della rivista “Reciprocamente Insieme” edita dall’UNIVOC. Ora, ad ideale coronamento di un cammino esperienziale scintillante, sempre votato alla cura altrui, ecco la presidenza onoraria della Sezione cosentina della sua amata UICI, «conferita all’unanimità dal consiglio provinciale – ha spiegato l’architetto Pino Bilotti, presidente dell’Unione di Cosenza – per celebrare al meglio i 64 anni dedicati al nostro organismo associativo dal professore Romagno. Una persona umile, preparata, sempre attenta alle esigenze delle persone interessate da disabilità visiva. Il suo impegno da storico e docente di filosofia gli ha permesso di tracciare con acutezza le dinamiche connesse alla realtà della cecità e dell’ipovisione, rendendole conoscibili agli organismi pubblici e privati, con cui s’è sempre brillantemente rapportato, e affiancando, con sensibilità e attenzione, le famiglie, i giovani e tutti coloro i quali vivono la loro esistenza con questa tipologia di problematiche». È stato un momento di grande e gioiosa partecipazione, insomma; un momento in cui sono stati compendiati ricordi, gratitudine, orgoglio, speranze per il futuro, in un’atmosfera di calore che ha visibilmente commosso Romagno, il quale, nel «ringraziare affettuosamente il presidente provinciale, architetto Pino Bilotti, il dirigente nazionale, dottoressa Annamaria Palummo, l’Intero consiglio provinciale, i segretari, tutti i soci per la stima e la gratitudine avute nei miei riguardi», ha inteso porre l’accento sul «significato particolare che assume per me la carica di presidente onorario, conferitami questa mattina. Sessantaquattro anni di vita associativa rappresentano la sintesi del lavoro svolto, quotidianamente, per la causa comune, con entusiasmo e spirito di servizio». «Il professore Romagno – ha sottolineato, in proposito, Annamaria Palummo – è un pezzo di storia della nostra associazione, un sincero amico, il quale, nel ricevere sabato, quale segno dell’importante riconoscimento, una targa ed una pergamena, consegnate dalla sottoscritta, in rappresentanza del Presidente Nazionale Mario Barbuto, e dall’architetto Pino Bilotti, oltre a esternare una grande, e grata, emozione, ha riempito il nostro cuore di gioia con le sue parole, in cui è stato possibile cogliere la passione che da sempre caratterizza il suo impegno associativo; quell’impegno, che rappresenta un patrimonio per l’UICI, provinciale, regionale e nazionale; un impegno, una professionalità del servizio da emulare – ha concluso il Consigliere nazionale – e attorno a cui costruire un’associazione sempre più unita, sempre più efficiente, sempre più vicina alle esigenze delle nostre sorelle e dei nostri fratelli ciechi ed ipovedenti».
Pierfrancesco Greco