Il 30 marzo 2016, si è riunita in audio-conferenza, la Commissione Nazionale “Beni Culturali e Servizi Librari”. A questa prima riunione, con la quale la commissione si è ufficialmente insediata ed ha posto le premesse per il suo futuro lavoro, partendo dall’individuazione degli elementi di fragilità riscontrabili nelle forme e nei modi in cui oggi si concretizzano molti progetti di accessibilità, proprio nel momento in cui il tema pare essere molto più di attualità di un tempo, erano presenti, oltre al coordinatore Francesco Fratta e al referente Aldo Grassini, tutti i componenti, nelle persone di Salvatore Ferragina, Gennaro Iorio, Lorenza Vettor, ed il consulente tecnico Rocco Rolli.
Nel corso del dibattito, ampio e partecipato, sono emersi alcuni punti critici, che possono essere indicati sommariamente come segue: una concezione spesso al quanto ambigua sia in chi propone e realizza progetti di accessibilità, sia anche in chi ne è destinatario, consistente nel ritenerli più il frutto di attenzione e di generosità soggettiva che derivanti da un ineludibile dovere istituzionale e da attuarsi secondo precisi criteri e adeguati strumenti; una scarsa attenzione alla formazione artistico-culturale specie dei nostri soci più giovani; la mancanza di un confronto ampio e serrato che permetta di fare il punto sulle modalità e gli strumenti più idonei a rendere soddisfacentemente fruibili i contenuti dei beni culturali; la necessità di agire in sinergia con altri soggetti che si occupano seriamente di accessibilità; necessità di avere un catalogo completo di tutti gli audiolibri disponibili, anche di quelli non prodotti da noi, onde sapere dove reperire i testi che interessano. A partire da tali considerazioni, oltre a rilanciare la proposta di un catalogo unificato in accordo con gli altri produttori di audiolibri, si sono delineati i seguenti obiettivi, da realizzarsi possibilmente entro la prossima primavera:
1. organizzazione di una campagna, mediante spot televisivi, articoli e interventi in trasmissioni varie, tesa a sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema dell’accessibilità ai beni culturali come un diritto fondamentale che deve essere reso effettivamente esigibile;
2. organizzazione di un corso di formazione diretto ai nostri dirigenti associativi a livello sezionale e regionale che si occupano per incarico istituzionale di cultura, teso a fornire le opportune conoscenze e i criteri base per allestire e/o valutare l’efficacia e l’utilità di un progetto di valenza culturale;
3. organizzazione di un convegno nazionale su come si comunica un’opera d’arte, con particolare attenzione al rapporto tra parola e immagine e ai supporti impiegati, nonché alle tecnologie utilizzabili;
4. adesione dell’UICI all’ICOM (International Council of Museums).