La denuncia, perché fatti simili non abbiano a ripetersi
Brutta disavventura alla stazione di Asti per Adriano Capitolo, consigliere regionale di UICI (Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti) e consigliere della sezione locale con delega alla mobilità autonoma, vittima di un triste episodio lo scorso mercoledì 27 maggio. “Dopo una riunione all’UICI di Asti – racconta Capitolo – mi reco al binario 5 per prendere il treno delle 19.05 per Torino Stura, con fermata a Villanova. Una volta a bordo, sento l’annuncio dell’autocorsa sostitutiva e mi accorgo di essere sul convoglio sbagliato. A quel punto chiedo a una persona di accompagnarmi nella piazza antistante il movicentro (piazza Medaglie d’Oro) per prendere il pullman, fermo in una postazione che da solo non sarei mai riuscito a raggiungere”.
E qui succede il peggio: al momento di salire sull’autobus, un dirigente di RFI spiega infatti che i posti a sedere sono tutti esauriti. “In sostanza – racconta Capitolo – mentre il mio accompagnatore, un macchinista di Trenitalia in servizio, riesce a salire a bordo, io vengo abbandonato in strada con la scusa che in una decina di minuti sarebbe arrivato un secondo pullman. Ma dopo ben tre quarti d’ora di attesa, il nulla”.
E così Capitolo e altri pendolari decidono di tornare sui binari, per prendere il treno delle 20,05.
“L’aspetto più triste di tutta la vicenda – spiega ancora Capitolo – è che il dirigente di RFI mi ha totalmente abbandonato, immaginate che cosa sarebbe successo se il disagio si fosse presentato con l’ultima corsa in partenza per Torino Stura… probabilmente avrei dovuto dormire in stazione”.
La testimonianza di Capitolo sottolinea, ancora una volta, come un normale episodio di disagio possa trasformarsi in un problema enorme per un non vedente, che se da un lato ha il diritto di muoversi autonomamente dall’altro deve sempre dipendere da qualcuno. Circa un anno fa, a gennaio del 2014, Capitolo era precipitato sui binari della stazione di Villanova d’Asti per la mancanza della striscia gialla in rilievo, che delimita il marciapiede. Un incidente che si sarebbe potuto trasformare in tragedia, se in quel momento fosse transitato un treno.
“Eppure – racconta Capitolo – lo scorso luglio la procura ha archiviato la querela presentata ai carabinieri in quanto, secondo i magistrati, una persona affetta da disabilità grave non dovrebbe spostarsi da sola ma accompagnata. A maggior ragione, visto che per loro la legge è questa, mi domando perché il dirigente di RFI mi abbia abbandonato sul piazzale in quel modo. Come se non bastassero tutti gli altri disagi, come quelli legati ai cantieri per la realizzazione degli ascensori, sospesi da tempo. Per non parlare della mancanza di tabelloni ad altezza viso per gli ipovedenti, presenti invece in altre stazioni piemontesi. Problemi che non riguardano solo i ciechi. Ho meditato a lungo prima di rendere pubblica la mia disavventura, ma non potevo più tacere perché i disagi col trasporto pubblico sono all’ordine del giorno e domani ciò che successo a me potrebbe capitare a chiunque”.