Domenica 29 marzo ultimo scorso venivo da Padova con la freccia argento che va da Verona a Bolzano e che arriva in Bolzano alle ore 14.22. Pensavo: e una volta arrivati a Bolzano, chissà quale sarà il binario da dove partirà il treno per Merano; per fortuna c’era il tempo per passare all’ufficio informazioni per chiedere…Ma se il treno arriva in ritardo e, come spesso accade, la gente è tutta di fretta e non riesce a darti le informazioni che chiedi? ti toccherà di affidarti alla sorte: andare al binario consueto e sperare che il treno non sia stato spostato..
arrivo in tempo e mi incammino verso il sottopassaggio della stazione. Cammino rasente al muro seguendo le persone che sono davanti a me. Mi rendo conto che ad un certo punto le persone fanno uno scarto nella loro direzione di marcia. Mi imbatto in due persone ferme che, con mia grande meraviglia, le due persone stanno guardando il display dei treni che, non è più in alto, quasi vicino al soffitto del sottopassaggio, ma si trova ad altezza uomo… Che soddisfazione!… Ci si può appoggiare sul tubo metallico che è stato messo a protezione delle persone non vedenti affinché non sbattano contro il displeycon la testa e, allungando il collo, fino a quasi mettere la testa dentro il display, posso vedere da solo tutto il quadro e poterlo leggere.
subito mi viene spontaneo un pensiero di ringraziamento al sig. Righetti della RETE FERROVIE ITALIANE e a tutto lo staff di persone che con tanta sensibilità hanno capito la richiesta dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti e hanno agevolato migliaia di persone in difficoltà.
Io mi auguro che Le altre sedi Provinciali, Regionali e Nazionali di tutte le associazioni dei ciechi in Italia possano seguire l’esempio dell’Unione ciechi di Bolzano trovando dall’altra parte altre persone così percettive come è stato il caso delle persone che abbiamo trovato noi.
Bellino Masiero